domenica 31 dicembre 2017

Il tradizionale (l'abbiamo trovato fra due dizionari) discorso di fine anno (2017) del presidente TATA.


Scialve a tutti, perché è onnicomprensivo!
Tutti in piedi per il tradizionale discorso di fine anno del presidente TATA!

Lettera a un neurone mai nato.

Cari italiani e care italiane (perché costiamo tanto!) buonasera o meglio: “scialve”!
Siamo infine giunti (di trasmissione) alla fine di questo 2017.
C'è voluto ben un anno ma anche quest'anno, come è per il sugo di pomodoro, è passato e oggi siamo qui per salutarlo degnamente con una serie più o meno colorita di improperi e banalità.
Il 2017 è stato un anno di 12 mesi, 52 settimane, 365 giorni, 8.760 ore, 525.600 minuti e 31.536.000 secondi, la maggior parte dei quali passati a respirare.
Il 2017 è stato un anno ricco: anche per quest'anno, infatti, abbiamo prodotto l'auto dell'anno, il film dell'anno, il libro dell'anno, ma il 2017, come tutti i suoi predecessori, non ci ha ancora pagato. E infatti v'è ancora la crisi con cui fare i conti, quando in realtà a noi sarebbe piaciuto di più fare i marchesi. Ci sono stati segnali positivi (come ad esempio alcuni segnali stradali che sono risultati positivi all'alcol test): è aumentata l'occupazione e infatti non c'è più un bagno libero; un po' sottotono è l'occupazione femminile ed infatti è aumentato il numero delle zitelle; il lavoro manca ancora al mezzogiorno, ma solo perché a quell'ora sono tutti in pausa pranzo. Abbiamo prodotto molto, nonostante la stitichezza e i bagni occupati. L'età media si è alzata (frequenta già le superiori) e ora se ne sta andando via, arrabbiata, sbattendo la porca, per via di un refuso: forse perché com'è noto si andrà in pensione più tardi, forse perché c'è stato un forte calo delle nascite qui in Italia (tutti i bimbi sono sottopeso), o forse perché il 2017 (pare) sia stato l'anno più secco dal 1800. BCO invece è ingrassato. È facile dunque capire dove sia finita la roba.

Al centro commerciale dei nostri pensieri ci sono le popolazioni che non hanno accesso al cesso, al cibo, all'acqua e alle cure essenziali. Ci guardiamo bene dal far qualcosa, ovviamente, ma li pensiamo molto.

Col piatto pieno e il bicchiere in mano brindiamo con un saluto... Cioè, tutto il contrario: salutiamo con un brindisi (doppio se siete assieme ad uno di Brindisi) il nuovo anno, sperando che per tutti sia un anno ricco, prospero e senza pensieri, che è un po' come augurare a tutti di vincere la lotteria di capodanno senza nemmeno comprare il biglietto.

Cosa ci aspetterà il prossimo anno? Una nuova auto dell'anno, un nuovo film dell'anno, un nuovo libro dell'anno, perché ci cascheremo di nuovo: saremo tutti occupati a cercare un'occupazione o un bagno libero; saremo tutte occupate a cercare un uomo bello, forte, gentile, comprensivo, bravissimo coi bambini ma che esista realmente. Mancherà ancora il lavoro al mezzogiorno e mancherà ancora il mezzogiorno dove gente affamata lavora come schiavi. Farà caldo e farà freddo, perché il tempo è galantuomo e snobba tutti, indifferentemente. BCO ingrasserà ancora, raggiungendo nuove vette.

In nostri propositi per il nuovo anno?
Li leggerete tutti in bell'elenco (e se ne avrete la voglia o, meglio, la forza) nel prossimo post ma lasciateci (con l'ascia sotto l'ascella) orgoglionamente dire fin d'ora (cioè attorno al cinquantanovesimo minuto) che da parte nostra ci sforzeremo di più, sia per vincere la stitichezza, sia per donarvi qualche bella e grassa risata, che è l'unica cosa -ultimamente-che ci dà la forza di andare avanti, oltre -beninteso- alle ferie pagate.
Buon anno!

Il vostro presidente (a vita),

TATA

Il vicepresidente, factotum, portabosette e soprammobile ufficiale,

BCO

Le mascotte ufficiali,

WINSTON e LULÙ

E tutto lo staff:

l'eroico cassiere SIMON,
l'elefante al Polo,
l'appretto con il manicotto Maritozzo,
gli schizzi di BCO,
i Ferrero Rockets,
mamma BCO,
il formaggino SUO!,
i piedini di BCO,
il computer Appiè Macininotosh (dei piedini del BCO, tra l'altro),
il computer PiCcì con il sistema operato Doors 10,
il computer PiCcì con il sistema operato Linusitato,
il Commodore VIC 20 (questo c'è sempre!),
il Commodore C=64 (pure questo!),
il computer MSX (che assieme al VIC 20 è il computerino della nostra infanzia),
l'Amiga 500 (pure questo, a dire il vero),
il famigerato centro commerciale,
la crema da bagno Dov'è?,
il Discoverto Channel n°5,
le sorpresine del Mulino Stanco,
i biscotti Fingo e i Fingo Boys (che è un gruppo di ragazze travestite da ragazzi),
il tostapanne,
l'astuccio delle elementari con i pennarelli Giottovolante o Caraoka,
il gel per calli Studiopoco Line (che scolpisce i tuoi calli ma che ti fa sbagliare agli esami),
il detersivo Mirapanza,
le videocasette dei videopuffi,
la merendina Siesta (che ti pesa tre volte tanto),
la macchinetta fotografica (che ti segue sempre) Collaroid,
i pupazzi di Her-Mano e i domiciliari dell'universo,
le care vecchie mille lire,
le vecchie sale giochi,
la macchina del futuro Supercarrozzone,
il B-Team (retrocesso qualche anno fa),
i cugini Bobo e Luca della contea di Biohazard,
il gettone del telefono,
il telefilm Puppy Days,
la serie televisiva Love Inflatable Boat,
i fratelli Righello con la canzone Le Strade Stan Finendo,
e FIOCCO!

o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o!_!o
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Frase celebre del giorno:
Come volevasi dimostrare.
È Uclide

Proverbio del giorno:
Non c'è peggior sordo di chi urla.

L'amore NON è...
...svegliare lui/lei (accendendo la luce) solo per chiedere se abbiamo spento la luce.

Please, stay tuned!” del giorno:
Anche se stiamo ancora aspettando Godot, please stay tuned!

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