sabato 27 giugno 2015

Polliclinica.


Scialve a tutti!
Oggi siamo in ritardo, quindi beccatevi questa nuova fiaba esclusiva e vagheggiante!

Polliclinica
Liberamente e sotto l'effetto di strane sostanze tratto dalla fiaba Pollicina di Hans Christian Andersen, che probabilmente ci querelerebbe se non fosse che è morto già da un po'.
Il racconto originale è tratto dal sito Le pagine di Pinu e le fiabe (LINK).

Molto tempo fa, viveva una donna che desiderava moltissimo avere un bambino. Non che fosse pedofila: semplicemente voleva un figlio. Disperando ormai di poterlo avere, si recò in una clinica specializzata a trovare una vecchia strega molto conosciuta:
"Vorrei avere un bambino; dimmi come posso fare." chiese la donna.
"Niente di più facile!", replicò la maga che in realtà si chiamava Rocco ed era un ex camionista.
E con diversi tocchi della sua «bacchetta magica» la strega Rocco mise in cinta la donna.
La donna, riconoscente, pagò la strega con dodicimila monete da un euro e poi ritornò a casa felice -seppur con qualche doloretto- e piena di speranza.
All'improvviso risuonò un leggero scoppio; erano le sue emorroidi.
Nove mesi dopo, la donna diede alla luce una creaturina, alta come una pulce, pelosa come una pulce, saltellante come una pulce... Gli infermieri del policlinico dovettero faticare parecchio per convincere la donna che non era una bambina ma che si trattava veramente di una pulce. Le fecero amorevolmente uno speciale trattamento antiparassitario.
Pochi giorni dopo la donna diede alla luce una bella bambina, alta come una pulce, forte come una pulce, graziosa come la principessa di una favola, ma che faceva le pulci a tutti.
In omaggio al personale del policlinico e visto che era alta più o meno un pollice, la bambina fu chiamata Polliclinica. Il suo lettino era una scatola (quasi) vuota di siringhe ipodermiche per anestesia; il materasso era di garza sterile; e la coperta un cerotto (però usato).
Di giorno la bambina giocava saltellando sul tavolo operatorio, ove v'era sempre un simpatico paziente sotto anestesia, ma non sempre lo stesso. Ogni giorno Polliclinica si sedeva sulle spalle del primario cantando:
"Uh! Ih! Uh! Ah-ah! Ting, tang, walla-walla bing bang!"[1]. Offriva così uno spettacolo affascinante mentre cantava con voce pura e melodiosa. Di solito il paziente moriva sotto i ferri, ma tutti erano comunque molto contenti!
Ahimè! Una notte, mentre dormiva, un brutto rospo saltò nella stanza. Enorme ed appiccicoso, vide Polliclinica, appiccicosa pure lei perché dormiva da tempo sotto il cerotto.
"Che graziosa bambina appiccicosa ho trovato, adatta a mio figlio!" disse il rospo. Impadronendosi della scatola di siringhe ipodermiche per anestesia, scappò dalla finestra. In fondo al giardino del policlinico, vicino alle autoambulanze, c'era un canneto. Il rospo abitava là, tra le canne, con il suo brutto figlio e con la compagnia di un altro brutto e grosso animale che aveva affettuosamente chiamato Brutto Anatroppolo.
"Crack! Crack!" gracidò il figlio, che era tossicodipendente, vedendo la scatola di siringhe ipodermiche. Poi si accorse anche della fidanzata che il padre gli aveva 'sì appropriatamente scelto.
"Svegliala dolcemente!" gli consigliò il vecchio rospo, consegnando al figlio una tromba da stadio.
"Agile com'è, potrebbe scappar facilmente. Mettiamola su quella grande foglia di canapa indiana[2] in mezzo al vicino ruscello. Sarà come su un isola felice e non potrà più scappare, nemmeno con il televoto![3]".
E così si fecero[4].
Quando il mattino seguente la sfortunata bambina si risvegliò, scoppiò in singhiozzi non trovando via di fuga ma anche perché le era andata della saliva di traverso e le era appunto venuto il singhiozzo. Le onde provocate dai due rospi che si leccavano il dorso l'un l'altro[5] agitarono pericolosamente la foglia dalle punte seghettate. Poi il più vecchio di loro, inspirando profondamente davanti a Polliclinica, con le pupille visibilmente dilatate le disse:
"Uh..." e dopo qualche decina di secondi di pausa, riprese:
"Ecco mio figlio, il tuo futuro sposo; abiterai con lui assieme a Tito Stagno[6]. Adesso ti metteremo con la tua bellissima scatola di siringhe ipodermiche per anestesia su quella bellissima foglia multicolore!".
Fu così che Polliclinica capì che i rospi erano strafatti. Rimasta sola, la bambina scoppiò in pianto, pensando al suo triste futuro probabilmente legato alla tossicodipendenza.
I pesciolini che avevano sentito le parole nonsense del vecchio rospo, accorsero intorno alla bambina.
"...!" esclamarono in coro[7].
Tagliando il gambo della foglia di canapa la liberarono e, portata dalla corrente, Polliclinica si allontanò dal suo brutto fidanzato.
Mentre navigava, passando davanti agli alberi che ornavano le rive, la bambina sentiva cantare gli uccelli:
"Come sail away, come sail away, come sail away with me lads"[8]. Evidentemente la foglia di canapa indiana cominciava ad avere qualche effetto sulla bimba...
Cammin facendosi[9], un'incantevole farfalla tutta bianca incominciò ad avvoltoieggiare intorno al fragile scafo. Polliclinica fece un nodo scorsoio con la sua cintura attaccandone un'estremità alla foglia. L'altra la legò alla vita della farfalla. La vita della farfalla ora era letteralmente appesa a un filo.
La farfalla, riprendendo il volo, trascinò rapidamente la barca e la sua felice (ma era una felicità chimica) passeggera.
L'acqua dorata scintillava sotto il sole, mentre Polliclinica canticchiava:
"In the navy! Yes, you can sail the seven seas. In the navy! Yes, you can put your mind at ease!"[10].
All'improvviso un grosso maggiolino color arancio metallizzato e con la bandiera degli Stati Confederati d'America dipinta sul tetto si gettò sulla bambina e, bruscamente, la afferrò con i parafanghi anteriori. Poi si alzò in volo strombazzando «Dixie»[11], mentre la foglia continuava la sua rotta, tenendo prigioniera la farfalla legata al suo gambo. Che spavento per la bambina, e che dispiacere per la farfalla in pericolo. Sarebbe morta di fame prigioniera della foglia o avrebbe mangiato la foglia? In ogni caso sarebbe finita male!
Il maggiolino, dopo essersi schiantato con Polliclinica su di un ramo di acacia le fece mille complimenti e le servì per cena fagiani arrosto cacciati con il suo fucile d'acacia.
"Mmmm... È strana! Così piccola, molliccia e con le cerniere delle porte e le saldature (mascherate dai gocciolatoi) a vista. E poi è stata tenuta male: ha le foderine piene di pulci! Abbandonala!"
Così dichiarò la tribù dei maggiolini dello stato della Georgia, riunita in assemblea intorno alla nuova venuta. S'erano tutti infatti convinti che Polliclinica fosse una Mini-Minor del '59[12]. Contrariato per lo sdegno che manifestava la sua famiglia, il grosso volkswagen prese Polliclinica ed urlando: "Yeee-ha!" con un salto la depose ai piedi dell'albero.
Per alcune settimane la piccola bambina visse felicemente, nutrendosi di cinghiali, cervi ed orsi che cacciava a mani nude nella foresta.
Ahimè! ben presto arrivò il vento freddo e con esso le fredde piogge, seguite dalla fredda neve che cadde copiosa sulla spoglia foresta fredda e poi ancora arrivò un comico che sparava freddure di ogni tipo; infine arrivò pure Freddie Mercury[13] che cantava a squarciagola «Dee do dee do day!» tutto il santo giorno.
Poiché stava per morire di fame e di Freddie, Polliclinica si arrischiò ad entrare in un grande campo di grano gelato. Un topo di campagna vi aveva fabbricato, assieme ai suoi cugini di campagna, il suo chioschetto di gelati macrobiotici al gusto di grano. Sottoterra aveva arredato una confortevole cucina, seguita da un salone e da una cassaforte piena di grana. Il ricco topo, impietosito dall'infelicità della bambina, le offrì un caffè d'orzo, poi le disse:
"Se mi racconterai belle favole e mi curerai la casa, ti concederò di trascorrere l'inverno qui con me al caldo!".
Polliclinica accettò riconoscente.
Poco tempo dopo andarono a visitare il signor Talpa, grande amico e vicino di casa, che letteralmente non vedeva l'ora di ricevere gli amici. A dire il vero il signor Talpa non vedeva e basta.
In seguito Polliclinica trovò, in fondo alla sua stanza, una rondinella che stava morendo.
"Che siano ancora gli effetti della prolungata esposizione alla canapa?" pensò Polliclinica. In seguito la rondinella tentò di mangiarsi Polliclinica e la bimba si rese conto che l'uccellino era reale.
Polliclinica, probabilmente per via del padre, adorava gli uccelli e siccome soffriva di vivere quasi al buio, si affrettò ad aiutarla. Grazie ad un paio di defibrillatori che la bimbetta portava sempre con sé e memore dell'esperienza maturata in sala operatoria, Polliclinica riuscì a rianimarla e durante tutto l'inverno, all'insaputa dei suoi due amici, le portava cibo ogni notte.
In effetti la talpa confessava spesso di detestare gli uccelli, perché troppo imprevidenti: in estate cantavano molto: "Chip! Chip!" mentre in inverno cantavano poco: "Microchip! Microchip!". Però giravano per le strade statunitensi su grosse moto della polizia[14]. I due roditori ritenevano una maledizione nascere uccelli, obbligati a vivere nell'aria. Quando arrivò la primavera la rondinella si accomiatò dalla bambina, tentando un'ultima volta di mangiarsela:
"Vuoi salire sulle mie spalle e raggiungere la foresta, o buona e croccante Polliclinica? Questi luoghi sotterranei sono così tristi!".
La bambina rifiutò garbatamente, sapendo che il topo le si era molto affezionato; infatti quando lei si allontanava da casa, lui le cantava spesso, assieme ai suoi cugini, «Anima mia, torna a casa tua! Ti aspetterò dovessi odiare Altamura!»[15][16]. Ma soprattutto rifiutò perché non era completamente convinta dell'onestà di intenti della rondinella.
"Maledizione! Maledizione! Maledizione!"[17] cantava la piccola Polliclinica. Dopo qualche tempo, infatti, al signor Talpa venne la malaugurata idea di domandarla in moglie ed il topo, felicissimo, le fece il corredo. Durante i lunghi mesi estivi in cui la natura era lussureggiante e l'aria piena di zanzare, Polliclinica, con tristezza e prurito, tagliò, cucì e orlò sotto lo sguardo paterno e vigilante del topo e dei suoi cugini di campagna il proprio corredino. Il grano del campo di grano che dirvi non so, divenuto alto, assieme agli alti papaveri che al sole brillavano[18], formavano sull'entrata del sotterraneo una foresta impenetrabile per la minuscola bambina, diventata così d'oppiamente[19] prigioniera. Come sospirava, la poveretta, caduta nuovamente nella trappola degli stupefacenti! Il signor Talpa, pretenzioso, orbo come se stesso e panciuto per via del meteorismo, non le era mai stato simpatico. L'idea di passare tutta la vita in una galleria a doppia carreggiata, piena di quadri d'autore, scura e soffocante(sic!) la rattristava.
Una bella sera, Polliclinica, si avvicinò all'uscita della tana del topo. Sentì sopra di sé una voce: "Cip! Cip!" e la musica della serie CHiPs[20]. Due ali nere ed uno squassante peto tagliarono l'aria fresca di quella bella serata d'autunno, mentre la rondinella amica si schiantò vicino alla bambina meravigliata del fatto che effettivamente una rondine non fa primavera.
"Parto verso i paesi caldi!" disse l'uccello.
"Vieni con me, piccola cara, dove il sole risplende: l'estate è eterna, i soldati sparano coi cannoni e i numerosi fiori profumano l'aria leggera!"
"Accetto con gioie!" disse Polliclinica e si pagò il viaggio della libertà regalando alcune gioie che aveva con sé.
Saltò sul dorso dell'uccello[21] e attaccò la sua cintura al collo della rondinella che rapidamente perse i sensi, mezza strangolata. Allentata un po' la presa, la rondinella si riprese e, preso il volo, abbandonando per sempre quel triste luogo sotterraneo! Ed il matrimonio? Per salvare la faccia, il topo di campagna si spacciò per Polliclinica e sposò il signor Talpa, che fortunatamente era cieco come un proteus anguinus[22]. Entrambi vissero felici e contenti per il resto dei loro giorni.
Stendiamo un velo pietoso e torniamo ad occuparci di Polliclinica e della rondine.
Nel cielo, a quella altezza, faceva troppo freddo e l'aria pungente arrossì la punta del naso di Polliclinica che ora assomigliava moltissimo a Rudolph, la renna dal naso rosso[23]; con il corpicino minuscolo, si rifugiò fra le calde piume, piene di pulci. Polliclinica non capiva bene il perché ma si sentiva a casa. La fanciullina si guardò bene dal riparare il visino per poter ammirare l'incantevole spettacolo della terra vista da quella altezza: i ghiacciai rosati dal sole che si scioglievano a causa del riscaldamento globale, il susseguirsi di verdi foreste incendiate dalle multinazionali e le sinuosità di lunghi e calmi fiumi trasformati in laghi da dighe di cemento armato! Peccato solo per la miriade di moscerini che le si stampavano inesorabilmente sulla faccia. Del resto la rondine doveva pur mangiare ogni tanto.
Sia come sia, le due amiche si fermavano ogni notte per ristorarsi e riposarsi in malfamati locali country western. La rondinella Thelma, armata di pistola, si preoccupava di sistemare Polliclinica al sicuro, nel retro della loro Ford Thunderbird per proteggerla da camionisti ubriachi che avrebbero potuto tentare di violentarla là, nell'oscurità del parcheggio[24].
Dopo alcune settimane  punteggiate da simpatici omicidi, arrivarono nei paesi caldi, là dove la vite cresce in tutti i fossati mentre bande di narcotrafficanti e militari si sparano amichevolmente fra loro e i frutteti di aranci e limoni si stendono a perdita d'occhio. Lungo le strade polverose i bambini giocavano con grosse farfalle variopinte, cercando contemporaneamente di sfuggire a ricchi signori sudaticci, giunti lì per fare del simpatico turismo sessuale. La meta del loro viaggio era un chiaro lago, in cui si specchiava un antico castello di marmo. Colonne slanciate si ergevano nel parco che discendeva dolcemente verso il lago. La rondinella depose a terra Polliclinica:
"Piccola amica, siamo arrivati alla fine del nostro viaggio!" le disse.
"Ommioddio! Lo sapevo! Stiamo per morire!" urlò Polliclinica.
"Ma no, idiota! Siamo arrivati dove dovevamo arrivare!" le rispose la rondinella e proseguì:
"Il mio nido è deposto sopra un'alta e sonora colonna e sarebbe troppo pericoloso per te. Scegli tu stessa un buco dove infilarti e io ti ci porterò." disse, strillando come solo le rondini sanno fare.
Polliclinica scelse una grande cassetta del pronto soccorso, sopra ad una barella coperta dal tipico lenzuolo verde-ospedale.
"Ho sempre sognato una cassetta immersa nel verde!" sospirò la piccola Polliclinica.
Quando l'uccello se ne andò scuotendo rassegnato la testa, dopo aver tentato un'ultima volta di mangiare la piccola, Polliclinica rimase stupefatta nel vedere vicino alla barella ammantata di verde un omino tutto bianco, trasparente come il vetro. Aveva sulla testa una corona d'oro e due paia d'ali di madreperla sulle spalle. Era il genio dei gigli, il famoso Beniamino Gigli[25], il re di ogni minuscola coppia che viveva in quei fiori.
Quando annunciarono il loro matrimonio, Polliclinica ricevette in regalo un paio d'ali trasparenti, mentre coppie lillipuziane, danzando su tutti i fiori dei dintorni, le rendevano omaggio, e le offrivano altri regali.
"Adesso ti chiamerai «Ape Maia»[26]!" le disse il genio:
"Un nome degno della tua bellezza. Ed io sarò conosciuto a tutti come «Actarus»[27]! Ascolta! Sento un uccello che sta cantando per noi."
Era Thelma, la rondinella che stava cantando «Spread your little wings and fly away! Fly away, far away!»[28], assieme al mitico Freddie accompagnato dai Queen al completo.
"Addio!" disse la rondinella:
"Andrò a raccontare la tua storia a tutti i bravi ragazzi del mondo. Cip! Cip! Regina Maia!"...

FIN.

Com'è andata realmente:
Quando la rondinaccia aveva depositato la bambinella sulla grande cassetta del pronto soccorso immersa nel telo verde, Polliclinica era finita senza volerlo sopra ad una siringa ipodermica piena zeppa di ketamina[29]: il divenire l'ape regina «Ape Maia», il matrimonio col genio dei gigli «Actarus», il mitico Freddie ed i Queen che cantavano, erano solo un sogno stupefacente, prodotto dalla sostanza stupefacente, che le era stata accidentalmente iniettata endovena.

"Larga la foglia, stretta la proda,
dai retta a me, meglio star sempre lontani dalla droga!
"

FINE!

Note:
[0] Do, re, mi, fa, sol, la, e si!
[1] Witch Doctor è una canzone interpretata da Ross Bagdasarian Senior, pubblicata nel 1958 dall'etichetta Liberty Records.
[2] La Cannabis o canapa è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Attualmente comprende un'unica specie, la Cannabis sativa, la pianta storicamente più diffusa in occidente, che a sua volta comprende diverse varietà e sottospecie. Al di là delle controversie sull'uso della canapa come stupefacente e come stoppa per sigillare i tubi, va considerato che essa è stata per migliaia di anni un'importante pianta medicinale, fino all'avvento del proibizionismo della cannabis e degli idraulici.
[3] Il riferimento è a L'isola dei famosi, un reality show italiano andato in onda su Rai 2 dal 2003 al 2012 e su Canale 5 dal 2015, basato sul format Celebrity Survivors ideato da Charlie Parsons, del quale non sappiamo nulla.
[4] Il lettore capirà...
[5] Alcune specie di rospi, come il Bufo per esempio, hanno delle ghiandole che secernono sostanze allucinogene. La specie Incilius alvarius le ha sulla schiena.
[6] Tito Stagno (Cagliari, 4 gennaio 1930) è un giornalista e conduttore televisivo italiano.
[7] I pesci, si sa, sono muti come pesci!
[8] Come Sail Away è un brano del gruppo rock-progressivo americano Styx, presente nel settimo album della band The Grand Illusion, del 1977.
[9] Il lettore capirà, di nuovo...
[10] In the Navy è una nota canzone disco incisa dai Village People nel 1979 e facente parte dell'album Go West. Autori del brano sono Jacques Morali, Henri Belolo e Victor Willis.
[11] Il riferimento a cui BCO fa riferimento è il Generale Lee, ma non Robert Edward Lee, il famoso generale della guerra di secessione americana, ma l'auto dei Dukes di Hazzard, serie televisiva statunitense prodotta dalla Lou Step Productions, Piggy Productions e Warner Bros. Television, andata in onda sul canale televisivo CBS dal 1979 al 1985. L'auto in questione è una Dodge Charger arancione del 1969, con una bandiera degli Stati Confederati d'America (cosiddetti "sudisti") sul tetto, la scritta "GENERAL LEE" ai lati del tetto, i numeri "01" sulle fiancate, i cerchi in lega American Racing modello Vector 8x15" o 8,5x15" (un lusso per quell'epoca dato che le auto di serie di quegli anni non erano dotate di cerchi in lega bensì di acciaio), il propulsore HEMI (altro lusso assoluto), il clacson che suonava la melodia dell'inno degli Stati Confederati d'America ed il roll-bar interno a sei attacchi come una vera auto da corsa. Il BCO l'ha colpevolmente trasformata in maggiolino per fare scena.
[12] La Morris Mini-Minor è una Berlina prodotta dal 1959 al 2000 (sostituita da Mini dal 2001) sotto l'egida iniziale della British Motor Corporation; il modello è stato anche realizzato e venduto su licenza nel mondo da varie altre case automobilistiche. A metà degli anni cinquanta la neonata BMC aveva l'esigenza, alla luce della crisi di Suez del 1956 che aveva portato aumenti sensibili nei prezzi dei carburanti, di realizzare una vettura da città, piccola ed economica, ma in grado di trasportare almeno 4 persone.
[13] Freddie Mercury (nome d'arte di Farrokh Bulsara; Zanzibar, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991) è stato un cantautore, musicista e compositore britannico. Freddie Mercury fu fondatore nel 1970 dei Queen, gruppo rock britannico di cui fece parte fino alla morte. Dee do dee do day!
[14] Vedi nota 18.
[15] Anima mia è un famoso successo del 1973 del gruppo musicale pop italiano I Cugini di Campagna.
[16] Altamura (Yaltamaur, in dialetto barese) è un comune italieno di 70.369 abitanti della città metropolitena di Beri in Puglia.
[17] Da Pace, Pace Mio Dio, aria per soprano tratta dall'opera italiana La Forza Del Destino composta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto a sua volta da Alvaro o la forza del destino di Ángel de Saavedra.
[18] Vaneggiamento di BCO liberamente tratto dalla canzone papaveri e papere (n.d.BCO). Papaveri e papere è un brano musicale composto da Mario Panzeri, Nino Rastelli e Vittorio Mascheroni, classificatosi al secondo posto del Festival di Sanremo 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi.
[19] Il lettore capirà, ancora...
[20] CHiPs è una serie televisiva statunitense andata in onda tra il 1977 e il 1983 sulla rete televisiva NBC. In Italia viene spesso riproposta da diverse emittenti. La serie racconta le avventure di due Chippies (agenti della California Highway Patrol) di pattuglia sulle immense Freeway di Los Angeles.
[21] Sappiamo a cosa state pensando ma vi sbagliate!
[22] Il proteo (Proteus anguinus Laurenti, 1768) è un anfibio urodelo appartenente alla famiglia dei Proteidi ed è praticamente cieco come una talpa visto che ha il suo habitat unicamente nelle grotte, sempre al buio.
[23] Rudolph la renna dal naso rosso (in inglese Rudolph the Red-Nosed Reindeer) è un personaggio immaginario creato da Robert L.May, apparso per la prima volta nel 1939 in un libretto pubblicato dalla Montgomery Ward. Rudolph è una renna che utilizza il suo naso rosso e luminoso per illuminare e rendere visibile il sentiero, spesso offuscato dalle tempeste di neve, alle renne trainanti la slitta di Babbo Natale durante la consegna dei regali.
[24] Trama di Thelma & Louise ricomposta alla bell'e meglio da BCO. Thelma & Louise è un film (che BCO non ha ancora visto, per questo ha fatto casino, n.d.TATA) del 1991, diretto da Ridley Scott ed interpretato da Susan Sarandon, Geena Davis e Harvey Keitel.
[25] Beniamino Gigli (Recanati, 20 marzo 1890 – Roma, 30 novembre 1957) è stato un tenore e attore italiano, uno dei più celebri cantanti d'opera del XX secolo.
[26] L'ape Maia (Mitsubachi Maya no bōken) è un anime per bambini (kodomo) co-prodotto nel 1975 dalla giapponese Nippon Animation e dall'austro-tedesca Apollo Film, tratto dal romanzo L'Ape Maia dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels. Nel 1980 l'anime arrivò anche in Italia e venne trasmesso su Rai 2, riscuotendo un enorme successo; nei primi anni ottanta è passato anche su Canale 5, e successivamente su Junior Tv, Cinquestelle, Rai 2 e Italia 1.
[27] Duke Fleed (Dyūku Furīdo), anche noto con lo pseudonimo di Actarus (Umon Daisuke, in originale: Daisuke Umon), è uno dei protagonisti e personaggio principale del manga e dell'anime Ufo Robot Goldrake creato dal famoso disegnatore giapponese Go Nagai (autore anche delle serie Mazinga Z e Il Grande Mazinga).
[28] Spread Your Wings è una canzone dei Queen scritta da John Deacon ed estratta il 2 febbraio 1978 come secondo singolo dall'album News Of The World, dell'anno precedente.
[29] La ketamina è un farmaco principalmente utilizzato come anestetico dissociativo per uso sia umano che veterinario, e più recentemente a livello sperimentale contro il disturbo bipolare e l'alcolismo.

Stay delivered!

mercoledì 24 giugno 2015

Felici anniversauguri...


La vignetta di oggi è dedicata alla Lulù, da parte di TATA che ha rotto le ba insistito tanto! Un 'scialve' anche da BCO!

Scialve a tutti!
Oggi BCO e TATA devono fare un sacco di auguri a un sacco di persone!
Credeteci o no, oggi non solo è l'onomastico del Sig. Giovanni (così la TATA chiama il papà di BCO, detto anche il papà-buono™) ma ricorre anche il ventesimo Anniversario di Matrimonio della Big-BCO-Sister™ Annamaria e del Matteo, il super-alpino-liutista-e-mestro-di-Tai-Chi™ che tutti vorrebbero come vicino di casa! Ed è anche il compleanno di Marco (giusto per farci gli affari degli altri: Marco è il fratello del super-alpino-liutista-e-mestro-di-Tai-Chi™ Matteo).
Quindi, da parte di BCO e TATA i nostri più migliori, anzi più migliorissimi:
- AUGURI di buon onomastico al Sig. Giovanni (così la TATA chiama il papà di BCO, detto anche il papà-buono™)!
- AUGURI di un felice Anniversario di Matrimonio alla Big-BCO-Sister™ Annamaria e al di lei consorte Matteo, il super-alpino-liutista-e-mestro-di-Tai-Chi™ (cognatulazioni Matteo)!
- AUGURI (last but not least) di buon compleanno a Marco (sempre per farci gli affari degli altri lo ricordiamo: Marco è il fratello del super-alpino-liutista-e-mestro-di-Tai-Chi™ Matteo).

Un po' di cornicette, per fare festa:
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E per rovinare la festa, ora vi parleremo della serie animata giapponese (ma anche no) che nel 1977 si contese il primo posto della classifica del miglior film di genere fantascientifico con Guerre Stellari[cit. falsa come lo stato del khissà'ndonstan]:Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 25 - Antiscivolo - il nano addetto alla sicurezza in miniera.
In questa puntata Biancaneve incontra il nano Antiscivolo, il quale è triste perché è appena stato inspiegabilmente licenziato dal suo lavoro di controllore all'Acqualandia di Jesolo (che è un parente di Venezia). La vicenda si conclude positivamente: Biancaneve parla a Capopopolo, il nano sindacalista, e lo convince ad adottare Antiscivolo in miniera come addetto alla sicurezza.

Proverbio del giorno:
"I peccati di gioventù si vorrebbero poter rifare in vecchiaia."

Stay greeted!

sabato 20 giugno 2015

Il vostro commercialista non ha mai dormito così bene, seguendo questi consigli!


Consigli per dormire bene nonostante il caldo estivo.

Scialve a tutti!
TATA oggi non c'è perché ha tanto da fare (no, una volta tanto non è al centro commerciale) e quindi, visto che tecnicamente siamo quasi in estate[1] mentre nella estate meteorològica ci siamo dentro con tutte le scarpe[2] a me mi piaceresse tanto (a me, BCO) scrivere un articolo (indeterminativo) circa alcuni consigli per dormire bene nonostante la calura estiva.

1) Accendere l'aria condizionata una ventina di minuti prima di andare a dormire.
Se disponete di un condizionatore, naturalmente. Se non disponete di un condizionatore niente paura, passate pure al punto successivo!

2) Accendere l'aria condizionata «fai da te» una mezz'oretta prima di andare a dormire.
Scialve e benvenuti a TATArt-attack™! Sono il vostro BCO-Muchacho™ ed oggi vi insegnerò a realizzare il vostro condizionatore fatto in casa! Per realizzare il vostro condizionatore fatto in casa sono sufficienti un ventilatore e una bottiglia d'acqua (di rubinetto) di quelle di plastica PET da un litro e mezzo, precedentemente congelata nel freezer. Se non avete nemmeno bottiglia, ventilatore e freezer, passate al prossimo suggerimento. Una mezz'oretta prima di andare a dormire, puntate il ventilatore (possibilmente non proprio a palla) contro la bottiglia del ghiaccio. Mano a mano che il ghiaccio si scioglie, dovrebbe rinfrescarsi un po' anche l'aria. Se riusciste a posizionare tutto l'ambaradan su un punto molto alto nella stanza, sarebbe ancora meglio visto che l'aria fredda tende a scendere. Per evitare che l'acqua condensata sulla bottiglia bagni in giro, consiglio vivamente di mettere un piattino sotto la bottiglia. Se poi non si è rinfrescato un tubo, consiglio di bere l'acqua fredda della bottiglia.

3) Dormire all'aperto.
Questo lo consiglio solo ai più temerari, armati di crema antizanzare.

4) Se frate sole, soprattutto nelle ore pomeridiane, punta contro la stanza ove dormite, consiglio caldamente (anche perché col caldo non posso fare diversamente) di chiudere le scure e fare buio, in modo da non far entrare il calore della luce solare.
Per quanto possibile (per es. se siete dotati di occhiali per vista notturna o se siete dei gatti) vi consiglio di tenere chiuse un po' tutte le persiane od i balconi di casa.

5) Emigrare nell'emisfero australe.
Là ora è inverno.

6) Far scorrere per qualche secondo sui polsi ed ancor meglio sui piedi dell'acqua corrente (quindi fresca), poco prima di andare a dormire.
Questa vale solo per i maschietti: consiglio di fare un bel bidè, sempre con l'acqua fresca, sulla zona pelvica. Non pare ma dall'arnese passa un bel po' di sangue. Non so se lo stesso valga per la donna. Purtroppo oggi TATA non c'è e non posso chiedere...
Al limite una bella doccia, che vale per tutti!

7) Non dormire col piumino o con la trapunta.
No, lo scrivo giusto per... Non si sa mai...

8) Evitare di mangiare troppo prima di andare a letto.
Questa a dire il vero è una regola che può valere per tutto l'anno, se volete dormire bene. Mangiando, infatti, si riattiva quel processo sconosciuto al mio intestino che la scienza medica ha battezzato col nome di «digestione» e che provoca immancabilmente un aumento della temperatura corporea.

9) Evitare di mangiare alimenti piccanti o ricchi di zucchero e di bere bevande zuccherate e/o con caffeina.
Caffeina, cibo piccante e lo zucchero provocano infatti l'aumento del battito cardiaco e dei prezzi al supermercato. Naturalmente, anche l'aumento dei prezzi al supermercato aumenta il battito cardiaco e si cade alla fine in una spirale infinita di aumenti.

10) Rimanere idratati.
Mi raccomando: bevete molta acqua, anche se poi si suda. Forse non tutti sanno che il corpo suda per abbassare la temperatura corporea. I maiali hanno ghiandole sudoripare solo sul naso e quindi devono sguazzare nel fango per stare freschi. Ora che ci penso, anche la carne di maiale riscalda... Infatti fa venire i brufolini! Non sarebbe meglio quindi lasciare vivere pacificamente i maialini a sguazzare nel fango e noi, invece, mangiare frutta o verdura? Però le salsicce col purè sono così buone...[3]
Ad ogni modo, evitate bevande zuccherate che non idratano anzi costringono le cellule a espellere più acqua di quella che incamerano.[4]

11) Dormite al centro commerciale, che li sì che c'è l'aria condizionata!
O almeno, sono sicuro che questo sarebbe il suggerimento della TATA!

12) Non fate ginnastica o movimenti faticosi prima di andare a dormire (ma vale anche per il resto della giornata a dire il vero).
Evitate addirittura di guardare film d'azione o troppo emotivamente coinvolgenti (cosa non difficile visto quello che danno alla TV d'estate) o ancora di ascoltare musica ad alto volume. Non solo aiuterete BCO e i vostri vicini a dormire meglio, ma eviterete pure di accelerare il battito cardiaco e quindi il conseguente aumento della temperatura (a meno che, naturalmente, fare codeste cose non vi rilassi parecchio nel qual caso mi rimangio subito quanto scritto).

13) Il numero 13 in alcune culture porta sfiga, quindi passiamo al punto 14.

14) Cercate, ove possibile, di dormire in luoghi (ma non eccessivamente) ventilati.
Se la vostra stanza ha meno di venti lati non so proprio cosa farci...

15) Anche se fa caldo, consiglio di indossare comunque un pigiama, naturalmente leggero e, se possibile, bello largo (o non stretto, fate voi).
Eviterete fastidiosi torcicolli e dolori muscolari al risveglio.

Non mi resta che augurare (cosa che di solito porta sfiga) buon riposo a tutti!!!

NOTE:
[1] L'estate astronomica ha inizio il giorno del solstizio d'estate, il 20 giugno o 21 giugno a seconda se Babbo Natale è in ritardo o meno con la consegna dei regali.
[2] L'estate meteorològica, sempre se BCO non piglia la solita cantonata, inizia con il primo giorno di giugno e finisce il 31 agosto.
[3] Avete appena potuto constatare i devastanti effetti del caldo sulle menti deboli come quella del BCO.
[4] Ad essere onesto, non mi ricordo dove l'ho letta questa... Però m'è rimasta in testa e l'ho scritta. Se qualche luminare vuole intervenire, scriva pure nei commenti che poi eventualmente correggo e aggiorno l'articolino!

Seguono altre rinfrescanti cornicette:
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...ed il proverbio del giorno:
"A brigante brigante e mezzo. Ho fatto mezzo brigante in più. Lascio?"

Stay encouraged!

mercoledì 17 giugno 2015

Trova le Differenze - 3a e ultima parte.


Scialve a tutti!
L'estate, com'è d'uso (almeno dalle nostre parti) s'è già tramutata in una sauna svedese e siccome la tastiera in queste condizioni diventa molto appiccicosa (e molliccia), BCO e TATA vogliono pigramente proporvi per la (noiosissima) terza volta il giochino dell'estate (del 1712, n.d.BCO) e cioè il mitico: Trova le Differenze!

Trova le Differenze!
Per solutori più che abili, persistenti!

Le due immagini, apparentemente uguali ma scattate in momenti quantisticamente diversi, differiscono tra di loro per dieci inutili particolari. Quali?



Soluzione:
1) Nella prima foto la bimba indossa una parrucca gialla, mentre nella seconda è bicolore e più riccia
2) Nella prima foto il leone di S.Marco (Venezia) è chiuso dentro a un sacco
3) La specchiera presente nella prima foto nasconde Palazzo Ducale (Venezia), visibile nella seconda
4) Nella prima foto la bimba indossa una parrucca gialla, mentre nella seconda la parrucca bicolore indossa la bimba
5) Nella prima foto la bimba indossa una cappello a cilindro, mentre nella seconda no
6) Nella seconda foto la bimba ha le mani in alto (probabilmente è in corso una rapina) mentre nella prima sono in basso
7) Nella seconda foto la bimba indossa guanti policromi mentre nella prima è a mani nude, pronta a parare un rigore di Totti
8) Nella prima foto la bimba indossa un paio di grandi scarpe bicolore da clown, mentre nella seconda... non si vedono ma erano così (n.d.BCO)... Ti ho già detto che non è vero (n.d.TATA)!
9) Il colore della giacca della bimba nella prima foto è rosa shocking (anche chiamato rosa neon) mentre nella seconda è dorso-di-maggiolino-non-la-macchina-ma-proprio-l'insettino™
10) La bimba nella prima foto è un personaggio immaginario mentre la bimba nella seconda foto è un personaggio dotato di una grande immaginazione: Miss.-Super-Fotografo!™

NOTE:
La prima foto è un fotogramma tratto da Masha e Orso (in russo: Маша и Медведь?, traslitterato: Maša i Medved’), una serie animata di origine russa, rivolta ai bambini dai tre anni in poi (della quale, pertanto, BCO e TATA non perdono un episodio). È liberamente ispirata ai personaggi del folklore russo Masha e Orso. È realizzato in grafica 3D dallo studio russo di animazione Animaccord. (fonte Wikipedia)
La seconda foto invece è tratta da uno spettacolo del Cirque du Soleil, noto circo canadese dedicato soprattutto a mimo, acrobazie, giocoleria, generalmente numeri di grande rilevanza, che non impiega animali nei suoi spettacoli[cit. falsa come un Rolex di plastica realizzato in Cina].

E visto che siamo in tema di fantasticherie, beccatevi l'ennesimo episodio della serie che negli anni settanta ha rivoluzionato l'animazione giapponese (stava infatti per scoppiare una rivolta civile sotto gli studi che producevano la serie ma per fortuna l'hanno interrotta in tempo)[cit. falsa come la mozzarella campana D.O.P. fatta a Las Vegas]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 24 - Capopopolo - il nano sindacalista.
In questa puntata i nani, seguendo le gesta di Capopopolo, il nano sindacalista, per protestare contro i padroni troppo esigenti, occupano la miniera dove lavorano. La rivolta finisce quando Biancaneve spiega a Capopopolo e agli altri nanetti che i padroni della miniera sono loro.

E per concludere degnamente un post che a guardar bene non è mai iniziato veramente ecco a voi il proverbio del giorno:
"A Gianni Morandi che fugge, Monghidoro."
(un grazie alla TATA)

Stay created!

sabato 13 giugno 2015

We're internescional!


Scialve a tutti!
Molti ci accusano di non essere abbastanza internescional (non è assolutamente vero, n.d.TATA) e quindi beccatevi questo post scritto nel nostro favoloso e correggiuto inglese!

"This is the story of The-cow-named-Victory™! When she dies, the story ends!
Don't let the story ends that way! Save the cow!
"

Traduzione in italigliano:
"Questa è la storia de La-vacca-Vittoria™! Morta la vacca, finita la storia!
Non lasciare che la storia finisca in questo modo! Salvate la vacca!
"

Stay chased!

mercoledì 10 giugno 2015

Chiaro dolce fresco caldo!


Siccome fa molto caldo, BCO e TATA hanno pensato: "Noi non riusciamo a dormire, quindi perché lasciar dormire gli altri?" E QUINDI NON SOLO IL RESTO DI QUESTO STUPIDO CAPPELLO INTRODUTTIVO VERRÀ URLATOOOooo, MA VI RACCONTEREMO ANCHE UNA FAVOLA DELLA BUONANOTTE TALMENTE STUPIDA CHE NON VI FARÀ DORMIRE PER UN BEL PEZZETTINO (CIRCA 2 MINUTI)! BUON DIVERTIMENTOOOooo... -coff!- -coff!-

Giacomino e Il fagiuolo magico.
Fiabba liberamente (e libertinamente) tratta da Jack e il fagiolo magico (in effetti: Il magico fagiolo di Jack suona un po' troppo ambiguo come titolo).
Testo originale della fiabba tratto dal sito Le pagine di Pinu e le fiabe (LINK).

C'era una volta un ragazzo di ottantacinque anni che come molti suoi coetanei amava i Beatles ed i Rolling Stones[1]. Si chiamava Giacomino il quale, dopo la morte di suo padre, viveva con la mamma e i suoi due fratellini Aldo e Giovanni in una vecchia fattoria-ia-ia-oh!
Erano molto poveri e possedevano solo una porca-mucca™, figlia dell'ingegneria genetica, dalla quale ogni giorno mungevano il latte-prelibato-al-sapor-di-cioccolato™[2]. Ma, ahimé, arrivò il giorno in cui neanche la mucca transgenica fu più in grado di offrir loro qualcosa e così la madre di Giacomino (che aveva centocinque anni) decise di venderla. La mucca, s'intende[3].
Se la porca-mucca™ transgenica non poteva fare più latte-prelibato-al-sapor-di-cioccolato™ (anche brevemente detto: «lattepiù»[4]), vendendola, avrebbero almeno ricavato un po' di denaro per poter mangiare una bella bistecca di porca-mucca™. E da codesto fatto, bambini, s'evince che la famiglia di Giacomino non era molto portata per gli affari.
Giacomino si avviò verso la borsa di Milano[5] con precise istruzioni per ricavare il più possibile dalla vendita della loro mucca transgenica. Non aveva ancora percorso una quarantina di chilometri (Milano era bella distante) quando al margine dell'autostrada vide uno strano omino, che rivolgendosi a Giacomino disse:
"Mi consenta: che bella questa porca-mucca™!".
"Sì, lo è!", confermò Giacomino:
"Si vede che lei di porche-vacche™ se ne intende! Sto andando al mercato per venderla".
"Dalla a me", disse sorridendo l'omino, il quale sembrava stranamente a suo agio nel pronunciare la frase «Dalla a me»:
"Prendi questi cinque fagioli in cambio. Piantali con cura e loro faranno la tua fortuna", disse l'omino.
Prima ancora che Giacomino potesse rispondere, l'omino aveva preso la porca-mucca™, era salito sul suo elicottero d'oro ed era sparito.
Solo in quel preciso istante Giacomino cominciò a pensare. Non lo aveva mai fatto in vita sua (come BCO, n.d.TATA)! E pensando, si rese finalmente conto di aver commesso un errore. Milano, infatti era a centocinquanta chilometri nella direzione opposta!
Ma ora non aveva nemmeno più una porca-vacca da vendere, porca vacca! Cosa avrebbe detto sua madre?... Avrebbe detto:
"Come? Sei già di ritorno?" ed avrebbe senz'altro aggiunto:
"Abbiamo bisogno di denaro per comprare gli stupefacen... da mangiare, come puoi essere stato così idiota da accettare un simile scambio?".
Mentre si avviava verso casa sentiva il suo cuore battere forte, un po' per via di un mezzo infarto che lo aveva colpito anni prima, un po' per via di tutti i chilometri che s'era macinato e, infine, un po' al pensiero di quello che sua madre avrebbe detto o fatto.
"Come? Sei già di ritorno?", esclamò sua madre:
"quanto hai guadagnato dalla vendita della mucca?".
"Cinque fagioli magici", rispose Giacomino con un fil di fiato.
"Cosa? Stai scherzando? Abbiamo bisogno di denaro per comprare gli stupefacen... da mangiare, come puoi essere stato così idiota da accettare un simile scambio?". Tutto come previsto.
Giacomino non riuscì a finire la frase che si era preparato:
"Ti ricordo che ho lavorato sia come boscaiolo che come ferroviere!" che la mamma, buona buona e con uno sguardo tenero tenero, strillando come un gabbiano afferrò i fagioli e li gettò fuori dalla finestra assieme al suo incauto figliuolo che in seguito fu portato dai fratellini, ancora incosciente, a letto, senza cena, ma con un simpatico trauma cranico.
Il giorno dopo, quando Giacomino si svegliò con un gran mal di testa, vide qualcosa di strano.
Era la sua faccia, visibilmente tumefatta. Poi si spostò da davanti allo specchio, e s'accorse che nella sua stanzetta filtrava dalla finestra una insolita luce verde-fosforescente mentre in sottofondo si udiva il tema di X-Files[6]. Giacomino corse verso la finestra e cosa vide?
Per prima cosa, la finestra... E poi una scena straordinaria!
I fagioli avevano germogliato dando vita ad un enorme albero con un lunghissimo fusto che saliva in alto... ma tanto in alto da perdersi nelle nuvole basse. Sembrava il remake de L'invasione degli ultracorpi[7].
Senza farsi sentire da sua madre che comunque era sorda, Giacomino scavalcò il davanzale della madre ed iniziò ad arrampicarsi sul possente tronco perché lui era sicuro che sulla sua cima avrebbe trovato Reinhold Messner[8], del quale desiderava ardentemente l'autografo, ma soprattutto(sic!) avrebbe trovato quella fortuna che l'omino aveva promesso a lui e a tutti gli italiani.
Giacomino saliva come uno sputo, ma sempre più in alto, cercando di non guardare mai in basso, per non soffrire di vertigini ma soprattutto per non battere la testa contro il fusto dell'albero di fagioli.
Giunto in cima vide una lunga strada; vi si incamminò e dopo averla percorsa per diversi giorni si trovò dinanzi ad un casello. Pagato ch'ebbe il pedaggio, s'incamminò nuovamente e dopo aver percorso un altro sentiero per diverso tempo si trovò dinanzi ad un castello.
Giacomino si fece avanti, bussò alla porta ed un'enorme donna lo aprì.
"Chi è?" disse la donna.
"L'idraulico" disse Giacomino, con tono ammiccante.
"Scappa via di qui", disse lei:
"mio marito è un gigante gigante[9] e se scopre che tu sei salito fin quassù cercherà di prenderti...". La gigantessa stava per aggiungere:
"...da dietro!" quando Giacomino la interruppe implorando:
"Oh, per favore, sia gentile. Ho tanta fame. Vorrei qualcosa da mangiare!".
La moglie del gigante ebbe pietà di lui; lo fece accomodare in cucina e gli diede un panino al formaggio del peso complessivo di venti chili.
Il ragazzo aveva appena finito di ruttare quando udì un pesante rumore di passi che si avvicinavano e una voce tuonante che diceva:
"Ucci, ucci, sento odor di cristianucci. Che sia grande oppur piccino, io mi faccio un bel panino!"[10].
"Quasi quasi gli dico che sono ateo!" pensò il povero Giacomino.
"Poveri noi! È mio marito!" gridò la moglie del marito, cioè del gigante.
"Svelto ragazzo, nasconditi nel forno!" disse la donna a Giacomino che subito cercò di infilarsi nella bocca della gigantessa grande appunto come un forno. L'enorme donna, incavolata, diede istantaneamente una poderosa randellata in testa a Giacomino e finalmente lo nascose nel forno, anche perché nell'armadio stava già nascondendo un panettiere.
L'enorme donna impaurita cercò di calmare l'enorme marito e con enorme fatica lo convinse che stava commettendo un enorme sbaglio.
"Devi aver annusato l'odore della tua minestra d'Avena" gli disse, mettendo a tavola la scodella gigante del gigante sulla quale era scritto: «Noi Puffi siam così»[11]. Nessuno capì mai il perché ci fosse una siffatta scritta sulla scodella gigante del gigante.
Lui grugnì al ritmo della Canzone dei Puffi e si sedette a tavola. Quando ebbe finito di ruttare anche lui, prese alcuni sacchetti dalla credenza della cucina e li rovesciò sul tavolo, facendone uscire diverse monete d'oro ed in numeri della tombola[12].
Cominciò a contare le monete e a declamare ad uno ad uno i numeri della tombola e così facendo, proprio poco dopo aver urlato tutto giulivo:
"Terno!"[13], si addormentò.
Giacomino aveva osservato tutto dall'oblò del forno e si convinse che: (A) gli conveniva approfittare di quel momento per salire sopra il tavolo ed impossessarsi di uno di quei preziosi sacchetti di monete d'oro cercando di allontanarsi alla svelta e che: (B) non era dentro al forno ma dentro alla lavatrice.
Fu così che Giacomino, sua madre e i suoi fratelli vissero ancora a lungo tra stenti e privazioni perché tra tanti sacchetti pieni di monete d'oro che c'erano sulla tavola del gigante il nostro eroe s'era fregato proprio quello con i numeri di legno della tombola.
Allora Giacomino decise di tornare in cima al magico albero.
La moglie del gigante riconobbe immediatamente Giacomino e gli chiese cosa era successo a quel sacchetto pieno di numeri della tombola.
"Te lo dirò, se mi fai fare colazione", disse Giacomino, scornato.
La donna, curiosa, lo fece entrare e gli offrì tonnellate di cibo.
Poi si udì ancora quel pesante rumore di passi che si avvicinavano e Giacomino prese del detersivo, dell'ammorbidente e corse subito a nascondersi.
Dopo il pranzo la signora portò a suo marito la sua gallina preferita, quella che lui portava con sé quando andava a letto presto, con le altre galline.
"Deponi le tue uova, piccola ochetta", comandò il gigante che aveva a malapena la terza elementare, e subito questa depose un uovo puro e luccicante, ma ricoperto di guano[14].
Poi il gigante si addormentò.
Giacomino sgusciò fuori dal suo nascondiglio tutto pulito, morbido e profumato ma soprattutto talmente bucato che dall'espressione ebete ch'aveva in volto sembrava coccolino[15]; prese tra le mani la meravigliosa gallina che poi in realtà era un gabbiano, uscì dal castello e si lasciò scivolare giù per l'enorme albero cadendo di testa sano e salvo sull'unico sasso aguzzo del giardino di casa sua.
La mamma di Giacomino rimase sbalordita dalla preziosa gallina a forma di gabbiano che deponeva uova d'oro.
"Non saremo mai più poveri!" esclamò, e quella sera stessa, per festeggiare, ammazzarono il gabbiano e lo cucinarono arrosto con le patate.
Com'è comprensibile non passò troppo tempo, circa mezza giornata, che Giacomino, povero più di prima ed ancora un po' confuso, decise di arrampicarsi in cima all'albero magico.
Sapeva però che la moglie del gigante non sarebbe stata contenta di vederlo ancora dentro alla lavatrice, perciò giudicò opportuno di non farsi vedere neanche da lei.
Entrò in cucina mentre la donna era intenta a lavare e questa volta si nascose dentro una grossa pentola a pressione.
Il gigante arrivò e, annusando l'aria urlò:
"Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!".
Ma la moglie lo rassicurò come sempre e gli servì il pranzo. Il gigante ordinò poi a gran voce:
"Moglie, portami l'iArpa™!".
Lei corse a prenderla e l'appoggiò sulla tavola.
"Suona, iArpa™!", comandò il gigante, e l'iArpa™ iniziò a suonare dolcemente musica heavy metal fino a quando il suo padrone non si addormentò.
Giacomino uscì silenziosamente dal suo nascondiglio, saltò sul tavolo, si impadronì dell'iArpa™ e scappò via.
Ma questa volta ebbe una sgradita sorpresa.
L'iArpa™ chiamò ad alta voce:
"Hai un nuovo messaggio! Hai un nuovo messaggio! Hai un nuovo messaggio!". Era la Pear™, l'azienda produttrice dell'iArpa™, che aveva mandato al gigante la solita fattura e il gigante si svegliò.
Giacomino correva come il vento, ma il gigante, inferocito, gli era subito dietro, come aveva profeticamente predetto la moglie[16].
Il ragazzo si aggrappò al tronco del grande albero di fagioli, ma così fece pure il gigante, tanto che per il trambusto sembrava di essere in una segheria con tutti quei tronchi che volavano di qua e di là!
Giacomino saltò a terra per primo, battendo -com'era suo costume ormai- la testa su quell'unico sasso aguzzo del cortile, ma anche il gigante stava per venire[17].
"Mamma", urlò, "Prendi l'ascia! Prendi l'ascia!"
E subito la mamma di Giacomino l'apostrofò perplessa:
"Ma devo prendere o lasciare?!? Deciditi una buona volta!" e presa in mano l'ascia la mamma di Giacomino iniziò a colpire con forza l'amato figlioletto, tra l'altro proprio nel punto dove aveva precedentemente già battuto la testa.
Non appena ebbe ripresa conoscenza, Giacomino prese in mano l'ascia ed iniziò a colpire con forza il tronco dell'albero e, dopo alcuni colpi ben precisi, riuscì a spezzarlo.
Con un grande boato crollarono al suolo l'albero e il gigante, formando una buca talmente profonda che da essa nessuno avrebbe mai potuto risalire.
Il magico albero di fagioli non crebbe mai più e del resto ormai anche Giacomino, sua madre e i suo fratellini non ne avevano più bisogno perché erano tutti morti, schiacciati dal gigante e dalla pianta e sepolti anch'essi dentro all'enorme cratere generatosi.

"Larga la foglia, la fata danza, con questi idioti, non c'è speranza!"

FINE!

NOTE:
[1] C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones/Se perdo anche te è un singolo di Gianni Morandi, pubblicato nel 1966 che raggiunge la prima posizione per due settimane nel 1967.
[2] «Col sapor di cioccolato rende il latte prelibato» è il noto slogan pubblicitario italiano di un famosa bevanda a base di polvere solubile al cacao da aggiungere al latte.
[3] Giusto per evitare un eventuale imbarazzante equivoco.
[4] Nel film del 1971 diretto da Stanley Kubrick Arancia meccanica (A Clockwork Orange) il lattepiù è un latte migliorato con anfetamina (mescalina nel doppiaggio italiano) e altre sostanze.
[5] Milano, in questo caso, è un noto commerciante di Milano famoso per la sua grande borsa. Niente a che vedere con La Borsa di Milano, storico luogo dove si svolgono le contrattazioni di titoli azionari e valori.
[6] X-Files (The X-Files) è una serie televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche, UFO ed alieni.
[7] L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) è un film del 1956 diretto da Don Siegel, il cui soggetto è tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Jack Finney del 1955. Nel film come nel romanzo, la cittadina di Santa Mira è stata presa di mira (n.d.BCO) e invasa da extraterrestri che copiano perfettamente gli abitanti ai quali si sostituiscono durante il sonno. Queste creature si replicano all'interno di enormi baccelli che crescono finché creano copie senza sentimenti ed eliminano gli originali.
[8] Reinhold Messner (Bressanone, 17 settembre 1944) è un alpinista, esploratore e scrittore italiano, di madrelingua tedesca. Protagonista di innumerevoli arrampicate ed esplorazioni, Messner è per lo più noto al grande pubblico per essere stato il primo alpinista al mondo ad aver scalato tutte le quattordici cime del pianeta che superano gli 8000 metri sul livello del mare, spesso da versanti o in condizioni di eccezionale difficoltà e per la pubblicità dell'acqua minerale.
[9] Era piuttosto grande, anche per essere un gigante.
[10] Da leggersi con un ritmo hip hop in sottofondo.
[11] In Italia, della canzone Canzone dei Puffi è famosa la strofa: «Noi Puffi siam così, noi siamo tutti blu, puffiamo suppergiù, due mele e poco più». Canzone dei Puffi/Ghimbirighimbi è il quarto singolo della cantante italiana Cristina D'Avena, pubblicato nel 1982. È il singolo della rivelazione, grazie al quale verrà premiata con il suo primo Disco d'Oro... e a BCO e alla TATA piace tanto!
[12] La tombola è un tradizionale gioco da tavolo nato nella città di Napoli nel XVIII secolo, come alternativa casalinga al gioco del lotto. Nella tombola, un giocatore con ruolo di croupier ha a disposizione un tabellone sul quale sono riportati tutti i numeri da 1 a 90, e un sacchetto riempito con pezzi numerati in modo analogo.
[13] Nella tombola, il giocatore con il ruolo di croupier ha a disposizione un tabellone sul quale sono riportati tutti i numeri da 1 a 90 (che è il famoso pezzo da novanta, n.d.BCO) (non è vero, n.d.TATA), e un bussolotto o un sacchetto riempito con pezzi numerati in modo analogo. Il suo compito consiste nell'estrarre i pezzi in modo casuale, e annunciare agli altri giocatori il numero uscito.
[14] Il guano (dallo spagnolo huano, a sua volta dal quechua wanu) è costituito dagli escrementi degli uccelli marini.
[15] Coccolino è un marchio commerciale globale di ammorbidenti conosciuto sul mercato per l'omonimo orsacchiotto che compare come mascotte sulle confezioni e nelle pubblicità dei prodotti nonché come franchise per alcuni gadgets.
[16] «"Scappa via di qui", disse lei, "mio marito è un gigante gigante e se scopre che tu sei salito fin quassù cercherà di prenderti...". La gigantessa stava per aggiungere: "...da dietro!"[...]».
[17] Qui i doppisensi si sprecano. Per favore, mettete a letto i bambini anche se sono le quattro del pomeriggio.

E ora...
Colpo di grazia! Proverbio del giorno:
"A dentista che fugge ponti d'oro."

Stay studied!

martedì 9 giugno 2015

Miss-Super-Fotografo colpisce ancora!


Ci scusiamo con la gentile utenza del blog. Per errore abbiamo pubblicato una versione del post con «errori tecnici». Questa è la versione corretta (per modo di dire)...

Scialve a tutti e benvenuti a questa nuova puntata di BCOyager!
Lo scorso sabato TATA e BCO, o meglio: Miss-Super-Fotografo™ e BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™, si sono recati a Schio, simpatica località in provincia di Vicenza (nota città fatta da Palladio[1] popolata da indigeni orafi[2] e gattofagi[3], dispersa in qualche punto imprecisato dell'Africa settentrionale[4]), per soccorrere l'ennesima coppia di sposini bisognosi di un servizio-fotografico-matrimoniale-acrobatico™[5].
Purtroppo anche in questa situazione la coppia-che-raddoppia™ ha avuto a che fare con misteriosi eventi misteriosi ammantati di mistero.
Eccovi la fedele cronaca degli avvenimenti redatta dalla redazione di BCOyager!

Mistero n°1: una misteriosa lingua sconosciuta!
È sabato mattina (abbastanza presto) e siamo ancora a Vicenza.
Mentre BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™ mette in moto la macchina[6], Miss-Super-Fotografo™ accende eroicamente il Foto-navigatore-satellitare™ per impostare il percorso e ricevere così le indicazioni per raggiungere la metropoli di Schio. Ma una brutta soppressa sorpresa li attende: il Foto-navigatore-satellitare™ anziché in italiano comincia ad esprimersi in un misterioso incomprensibile idioma.
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™ è (quasi) sicuro che si tratti di inglese[7], ma a Miss-Super-Fotografo™ non la si fa! Lo strano linguaggio è senza dubbio una lingua extraterrestre parlata da malvagi super-cattivi alieni che vogliono far sbagliare strada ai nostri eroi. Per fortuna la mappa è visualizzata correttamente sul display e coraggiosamente Miss-Super-Fotografo™, l'eroina che dà più dipendenza dell'eroina stessa[8], si offre di fare da "voce del navigatore" al suo fedele treppiedi (ho sbagliato a leggere, n.d.TATA) tirapiedi BCO.

Mistero n°2: Miss-Super-Fotografo™ resiste a un misterioso attacco mentale!
Il notevole-duo™ sembra aver superato brillantemente il primo ostacolo ma i malvagi alieni non demordono e questa volta condizionano mentalmente Miss-Super-Fotografo™, la quale comincia a dare indicazioni "strane" a BCO-il-ragazzo-meraviglia-senza-sveglia™, il quale comincia ad avere un certo-mal-di-testa™, il quale è ormai il miglior compagno di sempre del BCO.
Fortunatamente(sic!) per voi, noi di BCOyager eravamo presenti con una troupe di zanzare ammaestrate, che hanno registrato questa interessantissima conversazione:
Miss-Super-Fotografo™: Ecco, di là!
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™: Devo girare?
Miss-Super-Fotografo™: No, c'è un McDonald!
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™ (confuso): Ma devo girare allora?
Miss-Super-Fotografo™: No, vai dritto...
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™: Ah, ok...
Miss-Super-Fotografo™: Uh! Uh! Di là! Guarda!
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™: Devo andare da quella parte?
Miss-Super-Fotografo™: No, c'è un centro commerciale!
BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™: AAARGH!
Seguirebbero altri quaranta minuti di registrazione, praticamente uguali a quanto riportato sopra, ma ve li risparmiamo.
Fortunatamente, giusto poco prima che a BCO venga l'esaurimento nervoso, TATA riesce con estremo coraggio e senso di sacrificio a liberarsi dal condizionamento mentale degli extraterrestri (anche perché sono quasi arrivati ed in strada non c'è più niente di interessante da vedere) e la coppia-che-accalappia™ raggiunge sana e salva la destinazione prefissata.

Mistero n°2: BCO scopre il nuovo misterioso potere di Miss-Super-Fotografo™!
A fine giornata, dopo ore e ore di fotografie-mozzafiato™[9] i nostri amichevoli-eroi-di-appartamento™ sono sulla via del ritorno. Il mal di testa di BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™, un po' per via del caldo afoso che caratterizza la giungla vicentina e un po' per via della fame, è notevolmente aumentato. Nonostante ciò, l'umile-fedele-portaborse™ di Miss-Super-Fotografo™ s'accorge che la supereroessa sta rovistando nel cassetto del cruscotto. Dopo qualche secondo di avventurosa ricerca, la nostra supereroina-dalla-mano-ferma™ estrae una brioche al grido di: "Ah! Ecco dov'era!". BCO-il-ragazzino-pisolino™, in quel momento realizza che praticamente per tutto il giorno ha visto, in ogni momento di pausa, Miss-Super-Fotografo™ estrarre panini imbottiti, crackers, coca-cole e brioches da ogni dove ed ha una illuminazione: è senza alcuna ombra di dubbio il nuovo misterioso potere di Miss-Super-Fotografo™ e cioè estrarre qualsiasi cibo da qualsiasi posto. BCO-il-teddy-boy™ si lascia andare ad una risata isterica e, con estremo senso di sacrificio, fa appena in tempo a mettere al corrente Miss-Super-Fotografo™ del suo nuovo strabiliante potere, prima di svenire per la fame. BCO-il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™ si risveglia solo dopo alcune ore in una gelateria di Vicenza, grazie ad una Foto-coppa-di-gelato-fragola-cioccolata™ creata dal nuovo potere di Miss-Super-Fotografo™ (ma con i soldi di BCO) (ma poi glieli ho restituiti, n.d.TATA!) che gli salva la vita ma non il girovita.

Quali nuove fantascientifiche gassose avventure dovranno affrontare Miss-Super-Fotografo™ e BCO-il-ragazzo-meraviglia-in-dormiveglia™ la prossima volta? E chi lo sa?

Nella prossima puntata...
Conosceremo cannibali a cui piace cucinare al dente una pasta d'uomo!
E ancora:
È possibile leggere un libro con l'indice rotto?
Un cardiochirurgo generoso opera con il cuore in mano?
Un killer professionista cosa fa per ammazzare il tempo?
Per produrre lana di vetro occorrono pecore di vetro?

A presto con BCOyager!

NOTE:
[1] Palladio: Il palladio è un famoso architetto del '500 ma anche l'elemento chimico di numero atomico 46. Il suo simbolo è Pd ed infatti Andrea Palladio è nato proprio a Padova. È un metallo raro, di aspetto bianco-argenteo, del gruppo del platino a cui somiglia anche chimicamente: viene estratto con particolare sadismo principalmente da alcuni minerali di rame e nichel. I suoi usi più comuni sono nell'industria, come catalizzatore, e in gioielleria.
[2] Vicenza è nota per l'industria orafa (ed infatti gli orafi lavorano anche il Palladio).
[3] Vicenza è altresì nota per essere conosciuta come la patria dei «magnagatti»!
[4] Situata a nord della Repubblica delle Banane.
[5] Provate voi a fare una foto da un'auto in corsa, tallonando l'auto degli sposi in salita e in discesa su percorsi con curve da Rally, mantenendosi a velocità costante e alla giusta distanza.
[6] La Foto-mobile™ è l'unica auto al mondo che si sposta a cavallo di una Kawasaki.
[7] Inglese australiano, per la precisione. L'inglese australiano (Australian English, abbreviazioni AuE, AusE, en-AU) è la variante della lingua inglese parlata in Australia.
[8] Non ci droghiamo, anche se potrebbe sembrare! Ragazzi, dite: "NO!" alla droga! SEMPRE! :)
[9] Per fotografare evitando di fare foto «mossa» conviene trattenere il respiro, n.d.TATA.

Stay assisted!

Seguono cornicette:
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mercoledì 3 giugno 2015

Aspettando l'estate!


Scialve a tutti!!!
Anche oggi BCO e TATA non hanno un accidente di nuovo da segnalare è quindi parliamo di...

Estate!
Liberamente tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera (LINK).

L'estate è una delle quattro stagioni dell'anno di Vivaldi[1], con un inizio piovoso nel mese di giugno, di solito dopo una primavera piovosa, e termine nel mese piovoso di settembre[2] (dicembre-marzo nell'emisfero australe[3]). Il termine "estate" deriva dalla parola in latino aestas,[4] col significato di "calore bruciante soprattutto fra le chiappe chiare"[5], a sua volta mutuato da aestus[6] (come il greco aìthos) "calore", con riferimento alle zanzare[7]. In inglese "estate" significa invece "patrimonio" e infatti solo chi ha "estate" cioè un cospicuo patrimonio può permettersi di andare in ferie e quindi di godersi il suo/la sua "estate"! Traducendo nuovamente "estate" dall'italiano all'inglese otteniamo "summer" che può significare anche "architrave", probabilmente perché sia l'architrave che il sole estivo possono picchiare fortemente sulla testa!
Per i Negramaro (LINK) come per i Righeira[9] (LINK) l'estate non ha un inizio e starebbe perennemente "finendo"[8], anche se "sarebbe bello se l'estate non finisse mai"[9]. A riuscire nell'impresa di non far finire l'estate che sta finendo è stato il Jovanotti (LINK) che dal 1992[10] al 2013[11] ed ancora oggi non smette di portare "l'estate addosso"[12] mentre viaggia fra "Ostia, Fregene, Rimini, Riccione"[13].

[1] Quindi se la trovate in giro, restituitegliela!
[2] Paradossalmente, su questo non ci piove...
[3] Dove, in effetti, piove un po' meno.
[4] "Calore bruciante" in italiano.
[5] "Aestas" in latino. "Chiappe chiare" invece, non so come si scrive...
[6] Vedi note 4 e 5!
[7] È arcinoto che il caldo eccessivo dà alla testa...
[8] Estate è il secondo singolo estratto dall'album Mentre tutto scorre del gruppo pop-rock salentino Negramaro. È divenuto uno dei tormentoni estivi del 2005 anche se io proprio non me lo ricordo, n.d.BCO!
[9] L'estate sta finendo è una canzone del 1985 con la quale i Righeira vinsero (credo) il Festivalbar e che, a dispetto del titolo, fu lanciata quando la stagione delle vacanze era appena cominciata.
[10] Crf. canzone Estate 1992 di Jovanotti.
[11] Crf. canzone del 2013 Estate di Jovanotti.
[12] Crf. canzone L'estate addosso di Jovanotti.
[13] Vedi nota 10.

Ed ora, la serie che nel 1976, procurando forti ernie al disco ai telespettatori più incalliti che ne cantavano a squarciagola la sigla, ispirò la nascita della disco music[cit. falsa come la videocassetta pirata di Pirati dei Caraibi]:Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 23 - Cavolo - il nano del cavolo.
In questa puntata Biancaneve non riesce a svolgere bene le sue mansioni e quindi chiama a sé la famiglia del nano Cavolo al grido di: "Cavoli!". Purtroppo Biancaneve parlando con i simpatici nanetti non capisce un Cavolo perché il più piccolino di loro ancora non sa esprimersi bene. Tutti i Cavoli e Biancaneve fanno merenda assieme ma la fanciulla, incomprensibilmente, si sente fuori posto.

Nel prossimo weekend, il vulcanico duo Miss-Super-Fotografo™ (TATA) e il-ragazzo-meraviglia-che-sbadiglia™ (BCO) saranno impegnati in un impressionante (parlando di pellicole) servizio fotografico-matrimoniale™! Questo significa che:
a) Potrebbe saltare il post di sabato prossimo;
b) Potrebbe scapparci una puntata speciale di BCOyager;
c) Nulla. Ma proprio nulla!
Segnate con una crocetta la risposta che più v'aggrada ma se lo fate direttamente sul monitor ricordate di non usare un pennarello indelebile.

Stay introduced!