sabato 30 maggio 2015

Trova le Differenze - Parte 2


Scialve a tutti!!!
Oggi io e TATA vi prop(i)oniamo nuovamente il-simpatico-giochino-dell'altra-volta™!

Trova le Differenze!
Per solutori più che abili, allibiti!

Le due immagini, apparentemente uguali ma scattate in momenti leggermente diversi, differiscono tra di loro per dieci insignificanti particolari. Quali?



Soluzione:
1) La gente che appare sullo sfondo nella seconda foto era palesemente rinchiusa nel baule blu, posto in alto a sinistra, che si intravede nella prima foto;
2) Nella prima foto la bimba indossa una parrucca gialla, mentre nella seconda indossa dei coriandoli;
3) Nella prima foto la bimba indossa un naso rosso da clown, mentre nella seconda indossa una maschera di carnevale;
4) La stanza visibile nella prima foto è stata evidentemente decorata e ampliata nella seconda, tanto da assomigliare a P.zza S.Marco (Venezia);
5) Nella seconda foto la bimba indossa i guanti, mentre nella prima no;
6) Nella seconda foto la bimba lancia dei coriandoli, mentre nella prima la piccolina tenta di fare una stoppata a Kobe Bryant;
7) Il camino, visibile nella prima foto, si è trasformato, nella seconda foto, in una donna visibilmente schifata dall'atteggiamento giocoso della bimba;
8) Nella prima foto la bimba indossa un paio di grandi scarpe bicolore da clown, mentre nella seconda... non si vedono ma erano così (n.d.BCO)... No, non è vero (n.d.TATA)!
9) Il colore della giacca della bimba nella prima foto è rosa shocking (anche chiamato rosa neon) mentre nella seconda e verde-pistacchio-non-mi-sento-tanto-bene™;
10) Nella prima foto la bimba non ha la borsetta, mentre nella seconda sì (assieme a molte altre non presenti nella scena, n.d.BCO).

NOTE:
La prima foto è un fotogramma tratto da Masha e Orso (in russo: Маша и Медведь?, traslitterato: Maša i Medved’), una serie animata di origine russa, rivolta ai bambini dai tre anni in poi (della quale, pertanto, BCO e TATA sono fan sfegatati). È liberamente ispirata ai personaggi del folklore russo Masha e Orso. È realizzato in grafica 3D dallo studio russo di animazione Animaccord. (fonte Wikipedia)
La seconda foto invece è un fotogramma tratto da Il Muppet Show (The Muppet Show), una trasmissione televisiva ideata dallo statunitense Jim Henson, andata in onda dal 1976 al 1981. I protagonisti dello show sono dei curiosi pupazzi detti Muppet, dalla fusione tra le parole inglesi marionette (marionetta) e puppet (pupazzo).[cit. falsa come un falso allarme]

Stay counted!

mercoledì 27 maggio 2015

The pain strikes back to the back (Il male colpisce ancora alla schiena).


Purtroppo BCO ha il-solito-mal-di-testa™ e anche un po' del-solito-di-mal-di-schiena™ (per via di un'antica maledizione vudù lanciata da una vecchia sacerdotessa inca**ata alla quale BCO aveva fregato il legittimo posto auto per portatori di handicap) e quindi il post di oggi non andrà regolarmente in «onda».
Ne approfittiamo quindi per pubblicare una cosina veramente ma veramente stupida che ci eravamo preparati tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, con la nuova speranza di poter colpire ancora e ritornare con uno jedi.



May the «Stay» be with you.

sabato 23 maggio 2015

La gallina dalle uova d'oro!


Quanti di voi non hanno mai sentito parlare de La gallina dalle uova d'oro, la celebre favola di Esopo (LINK)[1]?
La favola, comunque, è questa[2]:

"Un tale aveva una gallina che faceva le uova d'oro, e credendo che dentro di essa ci fosse una massa d'oro, avendola uccisa, la trovò simile alle altre galline.
E lui, avendo sperato di trovarvi una ricchezza ammassata, fu privato anche di quella piccola ricchezza.
La favoletta mostra che bisogna accontentarsi dei beni presenti e fuggire l'insaziabilità."

Quello che tutti non sanno è che esistono diverse stesure della stessa fiaba, dei prototipi, diciamo, scritti dallo stesso Esopo durante un attacco di demenza senile[cit. falsa come la famiglie felici delle pubblicità delle merendine]!
E eccoli qua:

Prototipo n°1
"Un tale aveva una gallina che faceva le uova d'oro:
«Che me ne faccio delle uova d'oro, non si possono mangiare!» e morì di fame!
La favoletta mostra che l'oro non si mangia, le uova sì![3]"

Prototipo n°2
"Un tale aveva una gallina che faceva le uova d'oro:
«Che me ne faccio delle uova d'oro, non si possono mangiare!» e così ammazzò la gallina per farsi un panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai™.
La moglie allora gli disse:
«Brutto idiota! Con le uova d'oro potevamo comprare tonnellate di panini-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piacciono-assai™!» e da quel giorno, chiunque passasse per quel bel paese[4] potea sentire un melodioso suono come di campana festante: era il cranio del tale che veniva ripetutamente battuto -dalla mattina, fino a tarda sera- dalla moglie, con un festoso mattarello di ghisa[5]!
La favoletta mostra che alla TATA il panino-con-la-cotoletta™ piace assai!"

Prototipo n°3
"Un tale aveva una gallina che faceva le uova d'oro, ma non gli riuscì mai di toccarle -e quindi di beneficiarne- perché gli faceva ribrezzo il fatto che uscissero dal c**o della gallina[6].
La favoletta mostra che bisogna imparare a sporcarsi le mani per avere successo nella vita."

Prototipo n°4
"Un tale aveva una gallina che avrebbe potuto fare le uova d'oro ma purtroppo per lui era stitica[7].
La favoletta mostra che la sfiga[8] può raggiungere vette inaspettate."

Teleios[9]!


NOTE:
[1] Noi non ne avevamo mai sentito parlare prima di oggi, a dire il vero (n.d.BCO e TATA).
[2] Il testo originale della fiaba è stato tratto dal sito Le fiabe.com (LINK).
[3] Vedere anche quel mito del Re Mida (LINK).
[4] Probabilmente Esopo si riferisce all'Italia, paese giustamente noto per le sue galline dalle uova d'oro e per l'inconsueta abitudine da parte loro di emigrare all'estero per trovare lavoro[cit. falsa come l'invasione marziana di H. G. Wells].
[5] Invenzione letteraria o almeno così penso. Non ho mai visto, infatti, un mattarello di ghisa (n.d.BCO).
[6] È tristemente noto che le galline espellono l'uovo dalla cloaca (LINK). La cloaca è un'apertura che serve come unico canale in cui affluiscono le terminazioni dell'intestino posteriore, dell'apparato genitale e apparato urinario. In pratica la gallina depone uova, viene trombata e caga guano tutto dallo stesso buco.
[7] Vedi nota n°6 (di solito è un LA, n.d.BCO).
[8] Sfiga: sfortuna in greco antico (almeno credo, n.d.BCO).
[9] L'hollywoodiano "THE END!"... O meglio, sarebbe: "Finito!", tradotto dal greco antico ma siccome la traduzione l'ha fatta il BCO, non fidatevi (n.d.BCO)!

Fate tesoro di queste perle di saggezza! :)

Stay played!

mercoledì 20 maggio 2015

Trova le Differenze - Parte 1


Scialve a tutti!!!
Oggi io e TATA vi proponiamo un simpatico giochino degno della famosa Settimana-Corta-Enigmistica™!

Trova le Differenze!
Per solutori più che abili!

Le due immagini, apparentemente uguali ma scattate in momenti leggermente diversi, differiscono tra di loro per dieci piccoli particolari. Quali?



Soluzione:
1) Nella prima foto Palazzo Ducale (Venezia) è coperto da un enorme telo con disegno tartan;
2) Nella prima foto la bimba indossa una parrucca gialla, mentre nella seconda è bicolore e più riccia;
3) Nella prima foto la bimba indossa un naso rosso da clown, mentre nella seconda indossa una maschera di carnevale;
4) Nella prima foto la bimba guarda l'orso, mentre nella seconda guarda verso l'obbiettivo;
5) Nella prima foto la bimba è posizionata più in basso rispetto all'orso; viceversa, nella seconda l'orso è in posizione più bassa rispetto alla bimba perché è risaputo che nessuno sta più in alto del re;
6) L'albero di Natale che si intravede a sinistra nella prima foto è coperto, nella seconda, dalla sciarpa della bimba;
7) Nella seconda foto l'orso è molto più peloso che nella prima (ed inoltre ha le pulci);
8) Nella seconda foto l'orso peloso indossa un odoroso cappello misto-lana nero, mentre nella prima no;
9) Nella prima foto l'orso è evidentemente più sveglio che nella seconda;
10) Nella prima foto l'orso non mostra i denti, mentre nella seconda esibisce un sorriso idiota.

NOTE:
La prima foto è un fotogramma tratto da Masha e Orso (in russo: Маша и Медведь?, traslitterato: Maša i Medved’), una serie animata di origine russa, rivolta ai bambini dai tre anni in poi (e che, pertanto, BCO e TATA guardano assiduamente). È liberamente ispirata ai personaggi del folklore russo Masha e Orso. È realizzato in grafica 3D dallo studio russo di animazione Animaccord. (fonte Wikipedia)
La seconda foto invece è un fotogramma tratto dalla prima serie (serie classica, creata da Rod Serling, in onda dal 1959 al 1964) de Ai confini della realtà (The Twilight Zone), serie televisiva di genere fantascientifico trasmessa in tre diversi periodi dalla televisione americana.[citazione falsa come un'auto Ferragliari]

Stay travelled!

sabato 16 maggio 2015

Amiga 500 - Shoot'em Up Demo (AMOS) e un sacco di links!


Per chi ancora non sapesse cosa sia l'errore 404:
L'errore 404 (o Not Found, inglese per non trovato), è un codice di stato standard del protocollo HTTP. Con questo, viene indicato che il client è in grado di comunicare con il server[perché il client ha sempre ragione, n.d.BCO], ma che il server non ha trovato ciò che è stato richiesto, o il server è stato configurato in modo tale da non completare la richiesta[e qui la domanda: "Ma allora a cosa server?" sorge spontanea, n.d.BCO]. L'errore 404 non deve essere confuso con "server non trovato" o simili errori, dove la connessione al server non può proprio essere stabilita[a causa, probabilmente, del suo carattere timido e schivo, n.d.Psicologo-della-domenica™]. Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera (LINK).

Va ora in onda, il risotto (all'onda)... No, il nuovo video di BCO che parla di una cosa vecchia e cioè della demo giocabile di uno shoot'em up realizza millenni secoli decadi... no aspetta, "decadi" è giusto... decadi or sono per l'Amiga 500!



Per chi fosse interessato a provare la demo, in questo articolo (LINK) trovate maggiori informazioni e in questa pagina (LINK) il file adf zippato (credo) e pronto per il download (è l'ultimo link nella lista: "AMIGA GAMES").

Per chi invece manco sapesse cos'è l'Amiga 500:
Il Commodore Amiga 500 o Commodore A500 è un home computer della Commodore Business Machines Inc. basato sulla piattaforma informatica Amiga e commercializzato tra il 1987 e il 1992 in vari Paesi del mondo tra cui l'Italia. Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera (LINK)

Per chi non sapesse cos'è uno shoot'em up:
Lo Shoot 'em up è un sottogenere dei videogiochi d'azione divenuto estremamente famoso tra l'inizio degli anni ottanta e la metà degli anni novanta.  Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera (LINK)

Per chi non sapesse cos'è Wikipedia:
Wikipedia è una enciclopedia online, collaborativa, multilingue e gratuita, nata il 15 gennaio del 2001, supportata dalla Wikimedia Foundation, una organizzazione non a scopo di lucro statunitense. Etimologicamente, Wikipedia significa cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l'aggiunta del suffisso -pedia (dal greco antico -παιδεία, "formazione"). Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera (LINK)

Per chi non sapesse: (LINK)

Proverbio del giorno:
"I mutui di gioventù si piangono in vecchiaia."

Stay rubbed!

mercoledì 13 maggio 2015

Scarpette grosse!


Scialve a tutti!
Ancora una voltola io e TATA abbiamo preparato una fiaba!

Scarpette Grosse.
Una fiaba splatter di Hans Christian Andersen!

-= TATA APPROVED! =-

C'era una volta una povera orfana che non aveva scarpe, un po' perché non poteva permettersele ma soprattutto perché portava il cinquantaquattro di piede (pianta larga) e al mercato non le riusciva comunque di trovarle della sua misura.
La bimba conservava tutti gli stracci che riusciva a trovare, compresi i fazzoletti usati e i canovacci imbevuti d'olio e benzina che un suo amico meccanico ogni tanto le rifilava, finché un bel giorno riuscì a confezionarsi un paio di scarpette grosse, della sua misura. Erano grosse, rozze, maleodoranti e realizzate riciclando due estintori e alcune vecchie latte di vernice rossa, ma le piacevano.
"Fanno un gran clangore[1] quando cammino ma almeno posso dire di avere le scarpe di vernice!" disse e si mise a ridere, dapprima piano piano, e poi via via sempre più rumorosamente, sfociando infine in una grassa risata isterica.
Tra le tante sfighe, era anche parecchio sola.
Ad ogni modo, le sue scarpe di «vernice» nuove fiammanti (nel senso che le ex-latte di smalto rosso con le quali erano state amorevolmente confezionate contenevano in origine vernice al nitro, altamente infiammabile[2]) la facevano sentire ricca nonostante trascorresse, fino a sera inoltrata, le sue giornate a cercare cibo in discarica.
Un giorno, mentre percorreva faticosamente una strada, vestita dei suoi stracci e con le scarpette grosse ai piedi che le appesantivano non poco l'andatura, una carrozza dorata le si fermò accanto, per non dire sopra.
La vecchia signora che la occupava completamente le disse che l'avrebbe portata a casa con sé e l'avrebbe trattata come una sua figlioletta.
Così andarono nella dimora della vecchia signora ricca, e là furono trapiantati, lavati e pettinati i capelli della bambina. Le furono dati biancheria fine, tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto[3], un bell'abito di lana di alpaca[4], che la faceva grattare in continuazione, calze bianche e lucide scarpe nere, eleganti ma strette come la cinghia di un pensionato con la minima e con un mutuo da pagare.
Quando la bambina chiese dei suoi vecchi abiti, ed in particolare delle scarpette grosse, la vecchia le rispose che, sudici e ridicoli com'erano, soprattutto le scarpe che somigliavano a due estintori (qui la bimba alzò gli occhi), li aveva gettati nel fuoco e che inoltre erano pure esplosi, forse per via di quegli stracci imbevuti d'olio e del solvente al nitro.
La bimba era molto triste perché quelle umili scarpette grosse che aveva fatto con le proprie mani, una saldatrice ed un paio di elettrodi[5] le avevano dato la più grande felicità. Ora era costretta a stare sempre ferma e tranquilla, a parlare senza saltellare e soltanto se in presenza di un avvocato.
Un fuoco segreto molto simile ad una polmonite le si accese nel cuore e continuò a desiderare più di ogni altra cosa le sue vecchie scarpette grosse unitamente ad un buon antibiotico ed a dei cerotti per le vesciche ai piedi.
Poiché la bambina era abbastanza grande da ricevere la cresima, la vecchia signora la portò da un vecchio calzolaio zoppo[6], per acquistare una paio di scarpe speciali per l'occasione.
In vetrina facevano bella mostra di sé un paio di scarpe rosse, (fatalità) taglia cinquantaquattro, confezionate con la pelle più morbida che si possa trovare.
La bimba, spinta dal suo cuore affamato e con un leggero soffio, subito le scelse.
La vecchia signora ci vedeva così male che non si accorse del colore e glie le comprò. Il vecchio calzolaio strizzò l'occhio alla piccola che urlò per il dolore e le incartò le scarpe.
Il giorno dopo, in chiesa, tutti rimasero sorpresi da quelle scarpe grosse e rosse che brillavano come mele lustrate, come cuori, come due luccicanti estintori, ma più di tutto erano sorpresi dal fatto che la bimba avesse un occhio nero. Ma alla bimba quelle scarpe piacevano sempre di più.
In giornata la vecchia signora venne a sapere delle scarpette rosse e dell'occhio nero della sua pupilla[7]. Scusate il bisticcio di parole.
"Non mettere mai più quelle scarpe" le ordinò minacciosa.
Ma la domenica dopo la bambina non potè fare a meno di mettersi le scarpette grosse, e poi si avviò alla chiesa con la vecchia signora. Sulla porta della chiesa c'era un vecchio soldato con il braccio al collo e la mano nei pantaloni. S'inchinò, chiese il permesso di spolverare le scarpe e toccò le suole cantando una canzoncina che le fece venire il solletico ai piedi e il mal di testa.
"Ricordati di restare per il ballo" e le strizzò l'occhio.
La povera bambina urlò nuovamente dal dolore.
Anche questa volta tutti guardarono con sospetto le scarpette grosse e rosse della bambina che coi due occhi neri e il vestito bianco sembrava un panda su un moscone[8].
Ma a lei piacevano tanto quelle scarpe lucenti, rosse come lamponi, come melagrane, come semafori, che non riusciva a pensare ad altro. Era tutta intenta a girare e rigirare i «piedini», tanto che si dimenticò di cantare gli inni sacri.
Quando uscirono dalla chiesa, il vecchio soldato esclamò:
"Che belle scarpette da ballo!".
A quelle parole la bambina prese a piroettare e non riuscì più a fermarsi, tanto che parve avesse perduto completamente il controllo di sé. Danzò una gavotta[9] e poi una csarda[10] e poi un valzer[11] e ancora rumba[12], danza jazz[13] e rock and roll acrobatico[14], volteggiando come una piccola Nadia Comăneci[15] attraverso i campi.
Il cocchiere della vecchia signora si lanciò all'inseguimento della bambina, la prese e la riportò nella carrozza, ma i piedoni che indossavano le scarpette rosse continuavano a piroettare nell'aria, colpendolo ripetutamente. Quando riuscirono a togliergliele, finalmente gli enormi piedi della bambina si quietarono.
Di ritorno a casa, la vecchia signora lanciò le scarpette rosse e grosse su uno scaffale altissimo e ordinò alla bambina di non toccarle mai più. Ma lei non riusciva a fare a meno di guardarle e desiderarle. Per lei erano ancora la cosa più bella che si trovasse sulla faccia della terra, dopo Lo Zibaldone di BCO e TATA[16], ovviamente.
Poco tempo dopo, mentre la signora era malata, la bambina strisciò nella stanza in cui si trovavano le scarpette grosse. Le guardò, là in alto sullo scaffale, le contemplò, e la contemplazione si trasformò in potente desiderio, tanto che la bambina, spiccato ch'ebbe un poderoso salto con l'ausilio dei suoi piedi da Guinness[17], afferrò al volo le scarpe dallo scaffale e subito se le infilò, pensando che non sarebbe accaduto nulla di male.
Ma non appena le ebbe ai piedi subito si sentì sopraffatta dal desiderio di danzare.
Danzò uscendo dalla stanza, e poi lungo le scale, prima una gavotta[18], poi un csarda[19] e poi un valzer[20] vertiginoso, seguiti da passi di breakdance[21] e di capoeira[22]. La bambina era in estasi, e si accorse di essere nei guai solo quando volle girare a sinistra e le scarpe la costrinsero a girare a destra, contromano, e volle danzare in tondo e quelle la obbligarono a proseguire dentro a una rotatoria, sempre contromano. E poi la portarono giù per la strada (contromano), attraverso i campi concimati di fresco e nella foresta scura, concimata di fresco anch'essa.
Appoggiato a un albero c'era il vecchio soldato dalla barba rossiccia, con il braccio al collo e la mano sempre nei pantaloni.
"Oh che belle scarpette da ballo!" esclamò.
Terrorizzata, la bambina cercò di sfilarsi le scarpe, ma più tirava e più quelle aderivano ai piedi.
E così danzò e danzò sulle più alte colline e attraverso le valli, sotto la pioggia e sotto la neve e sotto la luce abbagliante del sole. Danzò nelle notti più nere e all'alba, danzò fino al tramonto. Ma era terribile: per lei non esisteva riposo. Danzò in un cimitero e là uno spirito pronunciò queste parole:
"You know it's thriller, thriller at night[23]... AU[24]!" e dopo un'elegante piroetta, si fermò in equilibrio sulle punte dicendo:
"Danzerai con le tue scarpette grosse fino a che non diventerai come un fantasma, un candido spettro, finché la pelle non penderà sulle ossa, finché di te non resteranno che visceri danzanti. Danzerai in tournée per tutti i villaggi, e busserai tre volte a ogni porta, e quando la gente ti vedrà, vorrà il tuo autografo... A me è capitata la stessa cosa!".
La bambina chiese pietà, ma prima che potesse insistere le guardie del corpo del re-del-pop[25] la trascinarono via.
Danzò sui rovi, sui vetri e sui carboni ardenti perché le scarpette grosse erano pure bastarde, e ancora attraverso le correnti, sulle siepi, sui muri, sui fili dell'alta tensione... e danzando danzando arrivò a casa, e c'erano persone in lutto. La vecchia signora era morta.
Ma lei impotente continuava a prodigarsi in una vivace danza irlandese[26] proprio sopra la bara della vecchia che fungeva da cassa di risonanza.
Entrò danzando nella foresta dove viveva il boia della città. Il boia della foresta, invece, viveva in città.
La mannaia appesa al muro della casetta di marzapane del boia prese a tremare sentendola avvicinare, per via delle vibrazioni: i piedoni della piccola, pesanti come lingotti di piombo, avevano colpito ancora.
"Per favore" pregò il boia mentre danzava sulla sua porta di cioccolato ch'aveva tosto sfondata:
"Per favore mi tagli le scarpe per liberarmi da questo tremendo fato".
E con la mannaia il boia tagliò un chiwawa[27]... no, cioè, le cinghie delle scarpette rosse (però la parola «chiwawa» suonava meglio, dài). Ma queste le restavano ai piedi, probabilmente per via che era da un po' ormai che non se li lavava ed il sudore aveva fatto da collante.
E lei lo pregò di tagliarle i piedi, perché così la sua vita non valeva nulla. Il boia allora le tagliò i piedi. E considerate le dimensioni dei piedoni sapidi della fanciulla, per tagliarli il boia fece una fatica boia. Scusate il bisticcio di parole.
E le scarpette grosse con i piedoni dentro continuarono a danzare attraverso la foresta e sulla collina e oltre, fino a sparire alla vista.
E ora la bambina era una povera storpia, e doveva farsi strada nel mondo andando a servizio da estranei[28], e mai più desiderò delle scarpette rosse.

«Larga la foglia, il viale strettino,
"Contadino, scarpe grosse e cervello fino".»

...no, forse era una cosa più tipo: "Non essere troppo vanitosi!" o roba simile.
Mah!...
Sarà anche istruttivo e poetico ma questo finale è veramente tremendo!
Quindi -ci perdoni il buon Andersen- diamo il via alla versione «"BCO & TATA" director's cut» (presto disponibile in Blu-Ray[29])!

Si riprende dalle battute finali:
...E lei lo pregò di tagliarle i piedi, perché così la sua vita non valeva nulla. Ma il boia, che di scarpe strette e altri strumenti di tortura ne sapeva a pacchi, invece di tagliare gli abnormi piedini alla bimba li afferrò saldamente e, con scatto felino ed abile mossa, tolse le pile alle scarpette grosse che finalmente si fermarono (questa idea piace alla TATA, n.d.TATA).
La bambina, sfinita, cadde a terra ma con un gran sorriso di sollievo in volto!
Si tolse finalmente le scarpe giurando e dichiarando solennemente che non sarebbe mai più stata così sciocca e vanesia. Aveva imparato la sua lezione!
Ma il boia non poté sentire il giuramento della bimba: era già a terra, svenuto, a causa delle esalazioni mefitiche emanate dagli ipertrofici e surriscaldati piedi della bimba.
Quando il boia rinvenne, la bimba rinnovò -finalmente in presenza di un testimone cosciente- il suo giuramento e, in segno di gratitudine, lo invitò a vivere con lei nella casa che la vecchia e generosa signora le aveva lasciato in eredità, assieme a tutte le sue sostanze. In seguito lei e il boia, che in realtà era un principe[30], si sposarono e vissero tutti felici e contenti.

Ok, come finale è una boiata[31] ma almeno abbiamo eliminato il lato «splatter» della storia! XD

«Larga la foglia, le scarpe strette,
non siate vanitosi o potreste rimetterci le fette.»

Ecco! :)

NOTE:
[1] Clangore: lett. Strepito sonoro, suono squillante. Meno lett. Un gran casino, n.d.BCO.
[2] Le vernici alla nitro sono vernici per finiture pregiate, diluite con solvente al nitro, una miscela di idrocarburi altamente infiammabile e nociva per inalazione e contatto con la pelle. Poi magari mi sbaglio n.d.BCO.
[3] Cit. da Questo piccolo grande amore, un brano musicale del 1972 scritto ed interpretato da Claudio Baglioni, pubblicato come primo singolo estratto dall'album Questo piccolo grande amore.
[4] La lana di alpaca è una pregiata lana derivata dalla tosa dell'alpaca. L'alpaca (Vicugna pacos) è un mammifero della famiglia dei camelidi, diffuso in Sudamerica, addomesticato e allevato soprattutto per utilizzarne la lana.
[5] La saldatura a elettrodo rivestito è una delle tecnologie di saldatura più diffusa nel mondo, principalmente per i bassi costi delle apparecchiature e per la versatilità di impiego. Fra l'altro è il procedimento più adatto per essere impiegato all'aperto.
[6] È così nel testo originale. Pensavate ad una stupida battuta del BCO, vero?
[7] Pupilla: s. f. di pupillo. Nel linguaggio comune pupillo è detto il minore sottoposto a tutela perché orfano o perché ai genitori è stata tolta la patria potestà. In anatomia, invece, la pupilla è l’orifizio circolare situato al centro dell’iride, capace di regolare, attraverso modificazioni del suo diametro, il passaggio dei raggi luminosi che penetrano nell’occhio. Ecco dunque spiegato perché il cervello del BCO è andato in corto.
[8] Moscone: piccolo battello a remi, costituito essenzialmente da due scafi galleggianti paralleli, sinon. di pattìno.
[9] La gavotta è una danza francese in movimento moderato e in ritmo binario, caratterizzata per lo più da un incipit in levare e da una struttura bipartita. Praticamente ne sappiamo quanto prima, n.d.BCO.
[10] La csárdás o csárda, detta in italiano ciarda, è una danza popolare ed un genere musicale ungherese.
[11] Il valzer è una danza in ritmo ternario nata alla fine del XVIII secolo come evoluzione del Ländler... Cos'è il Ländler?!?
[12] La rumba è un ballo di origine sudamericana. La caratteristica principale di questo ballo è il movimento accelerato e dondolante dei ballerini, quindi è necessario un discreto allenamento.
[13] La danza jazz è un insieme di vari stili e tecniche di danza non facili da etichettare. Il termine "danza jazz" viene usato per descrivere un tipo di movimento in continua evoluzione proprio perché legato ai cambiamenti della cultura: dalle danze sociali degli anni venti allo sviluppo delle danze teatrali, fino ad arrivare ad oggi con l'hip hop e il funky jazz.
[14] Il rock and roll acrobatico è un genere di danza sportiva molto competitiva che si originò negli Stati Uniti attorno al 1955.
[15] Nadia Elena Comăneci è un'ex ginnasta rumena vincitrice per la Romania di cinque medaglie d'oro ai Giochi Olimpici, dove è stata la prima atleta a conseguire il punteggio di 10 nella sua specialità: le parallele asimmetriche.
[16] Spudorata autopromozione, n.d.BCO e TATA.
[17] Il Guinness dei primati è un libro edito annualmente dal 1955 che raccoglie tutti i record del mondo, da quelli naturali a quelli umani, a quelli più originali.
[18] Vedere nota n° 9.
[19] Vedere nota n° 10.
[20] Vedere nota n° 11.
[21] La breakdance è una danza acrobatica sviluppata dalle comunità giovanili afro-americane e America Latina nel Bronx a partire dal 1968.
[22] La capoeira è un'arte marziale brasiliana creata principalmente dai discendenti di schiavi africani nati in Brasile con influenza indigena brasiliana, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).
[23] Thriller è una canzone di Michael Jackson composta da Rod Temperton e prodotta da Quincy Jones pubblicata nella maggior parte dei paesi il 12 novembre 1983 e negli Stati Uniti il 23 gennaio del 1984, tratta dall'omonimo album ritenuto il disco più venduto nella storia della musica con una stima di oltre 115 milioni di copie all'attivo. Paura!
[24] AU: Classico intercalare monosillabico usato dal Michael Jackson in quasi tutte le sue canzoni, meglio noto come simbolo chimico dell'oro (dal latino aurum con lo stesso significato).
[25] Stiamo parlando del mitico Michael!
[26] La Stepdance irlandese è caratterizzata da rapidi movimenti delle gambe, mentre il busto e le braccia vengono tenuti immobili, e da saltelli e battito di piedi a terra (definito “battering”) a tempo ad un ritmo sostenuto ed incalzante. La Danza Solista Irlandese è generalmente eseguita con il busto controllato, ma non rigido, le braccia distese lungo i fianchi e movimenti rapidi e precisi dei piedi.
[27] Non è stato fatto male a nessun animale (forse un po' al BCO, n.d.TATA.) durante la produzione di questa storia.
[28] Probabilmente ai tempi di Andersen le fanciulle andavano a servizio solo da parenti o comunque da persone che conoscevano, n.d.BCO. Mi suona strano, comunque...
[29] Nei cestoni dei migliori autogrill a soli €4.99, assieme ai CD di Fausto Cigliano e Teddy Reno[citazione falsa come le banconote del monopoli].
[30] Probabilmente Robin Hood (Robin l'incappucciato), principe dei ladri.
[31] Boiata: opera (libro, rappresentazione teatrale e cose così) mal fatta, mal riuscita ma anche, frase, giudizio strampalati, sciocchi, da ignorantón!

Stay painted!

sabato 9 maggio 2015

Loro hanno visto la luce!


Questa "storia vera" va un attimo spiegata!
Vero è che BCO e TATA eran di ritorno da una cena e che era notte ma:
a) era BCO alla guida e non TATA
b) la battuta dal film Blues Brothers l'ha detta il BCO (ma era più simpatica farla dire alla TATA)
c) non avevano sigarette (sia BCO che TATA non fumano anche un po' per via dell'asma) e nemmeno gli occhiali da sole
d) non erano a 126 miglia da casa
e) non erano «in missione per conto di Dio»! XD

Rimanendo in tema di capolavori audiovisivi, parliamo come di consueto della serie TV a cartoni abbastanza animati che nel 1976 permise la nascita della musica e della moda punk[citazione falsa come un occhio di vetro]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 22 - Batuffolo - il nano pelosetto e morbidoso.
In questa puntata Biancaneve incontra per la prima volta la cattiva matrigna travestita da vecchina. Subito però Biancaneve scopre e leva il trucco alla strega cattiva usando il Batuffolo, il nano pelosetto e morbidoso. Meglio comunque della prima versione della puntata nella quale Biancaneve si puliva le orecchie...

Passiamo infine al proverbio del giorno:
"Guerra, peste e carestia, vanno sempre a fare shopping in compagnia (al centro commerciale, n.d.TATA)."

Stay cried!

mercoledì 6 maggio 2015

TATA to the future!


Vignetta concepita qualche anno fa, dedicata alla "guida sicura" di TATA!
Meno male che si è data una calmata...

Oggi BCO sta poco bene, per cui passiamo direttamente al proverbio del giorno:
"Gli errori si pagano. Col Sudore. FAME! I'm gonna live forever..."

Stay achieved!

sabato 2 maggio 2015

I vostri occhi non crederanno ai vostri occhi quando guarderete queste vignette!


Scialve a tutti!
Mentre BCO "disegnava" eroicamente questa stupida vignetta, gliene è venuta in mente (BCO ha una mente?) un'altra, quasi insulsa uguale:



Ma questa a TATA non è piaciuta... Chissà perché!

Stay typed!