sabato 2 maggio 2020

La favola de «Le Cicale e La Formica», il nuovo racconto di Mamma BCO!

Strip BCO e TATA del 02/05/2020 - Poi BCO si lamenta che è sempre spettinato! (NOTA: come fa a spettinarsi le calvizie?)

Scialve a tutti, perché è favoloso!
La cicala e la formica è una famosa e favolosa favola di Esopo, adattata una buona volta anche da Jean de La Fontaine (crediamo) a mo' di poesia (ma non ne siamo del tutto sicuri... Se qualcuno sa qualcosa ci chiami che veniamo volentieri a pranzo), che insegna che se BCO non lavora non mangia.
La favola nel corso degli anni ha ispirato un sacco di artisti a farci anche dell'altro oltre che a leggerla; in particolare a noi – che artisti non siamo – ci è piaciuta molto sì una filastrocca del sempre ottimo Gianni Rodari intitolata: "Alla formica", che riportiamo Qua-k (il famoso avverbio di luogo teutonico) sotto come un cane da riporto calvo e pettinato con il riporto:

Qua-k, l'avverbio di luogo teutonico!


Alla formica

"Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l'avara formica.

Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
"


G. Rodari


Perché scriviamo ciò? Prima di tutto perché siamo veneti e parliamo proprio col “ciò” ma soprattutto perché la succitata quanto succinta filastrocca ha ispirato a Mamma BCO un nuovo grande, poetico e soprattutto inutile racconto di Mamma BCO, che oggi pubblichiamo perché: "Mal comune: GAU!... Che è appunto mezzo gaudio!".

Le Cicale e La Formica!
Favola Esopoposa giuntaci proprio a noi grazie a Gianni della Fontana (che in italiano si scrive Jean de La Fontaine), ma rovinata completamente dalla solita Mamma BCO.

Sotto El Mismo Sol[1] una cicala che viveva sempre sul filo (d'erba) cantava, cantava, cantava canzoni come In the Summertime[2], Summertime[3] o: “Voulez vous, voulez vous, voulez vous danser? Ouesta musica ha il ritmo che piace a te!” dei Picchi e Roveri[4], di tanto in tanto evitando Papaveri e Papere[5] (evitando cioè di sbattere contro ai papaveri e di non essere mangiata dalle papere), accompagnandosi virtuosamente col violino elettrico (collegato a un generatore a benzina appunto dal filo d'erba), mentre sotto di lei una fila di laboriose formichine faticava occupandosi del trasporto e dello stoccaggio delle granaglie invernali nel loro capiente formicaio.
"Ciao La Formica!" cinguettò la cicala all'ultima formica della fila.
"Ciao Le Cicale... E addio!" rispose seccamente la formichina seccata (anche un po' per via del sole e della disidratazione) che faticava non poco trasportando il suo chicco di frumento e anche tutto lo stelo a cui era ancora attaccato.
Ma Le Cicale, che conosceva bene La Formica e il suo caratterino schivo (giocavano infatti nella stessa squadra di dodgeball[6]), insistette: "Perché non ti riposi un attimo e canti una canzone con me?".
Rispose La Formica, con tono assennato: "Devo lavorare per trasportare e sistemare nel formicaio i chicchi di frumento per l'inverno, altrimenti: «Quando arriverà la stagione fredda e la neve avrà ricoperto la terra non ci sarà più nulla da fare!». Così ci ha detto la nostra saggia regina!".
Le Cicale ascoltò attentamente La Formica senza interromperla ma soprattutto senza addormentarsi. Poi, con tono assonnato, replicò a sua volta a La Formica: "Ma l'estate è ancora lunga! Dài, fammi compagnia: cantiamo assieme!" e cominciò a suonare e a cantare L'Estate Sta Finendo[7]. La Formica pensando all'estate ch'era appena iniziata alzò gli occhi al cielo e riprese a lavorare cantando invece Odio L'Estate[8].
Andò avanti così per tutta l'estate, con Le Cicale che cantava liriche tratte dalle musiche più gettonate dagli insetti, come ad esempio: “Inseguendo una libellula in un prato un giorno che avevo rotto col passato...[9] o ancora: “C'è un grande prato verde dove nascono speranze...[10] e La Formica che come le sue laboriose colleghe trasportava e sistemava pesanti chicchi di frumento nel formicaio, imprecando allegramente.
Alla fine arrivò il temuto Generale Inverno[11] e inevitabilmente la neve coprì la terra che avrebbe preferito invece essere coperta da un piumone, giusto per stare più al caldo. Naturalmente e dando ragione a La Formica non era rimasto manco un chicco di frumento da raccogliere.
In quella fredda mattina invernale Le Cicale battendo i denti in Sei Ottavi[12] come e meglio di un metronomo annaspava ciaspolando[13] in direzione del formicaio, e raggiuntòlo (che tra l'altro è anche uno dei famosi 777 nani) bussò tosta al citofono, credendòlo (altro nano!) appunto un tostapane. Il caso volle che quel giorno La Formica fosse di turno alla reception.
"Chi rompe?" disse La Formica.
"Buongiorno, sono Le Cicale! Sono... AH! Sei tu La Formica? Ciao amica mia! Sono qui per..." ma La Formica la interruppe e con fare accusatorio le disse: "Per chiedere un po' del nostro cibo, vero? Noi abbiamo lavorato tutta l'estate per accumulare il cibo per l'inverno. Tu ricordi cosa hai fatto in quelle giornate di sole? Hai voluto cantare, eh? ADESSO BALLA!".
"Ma... Ma io..." balbettò confusa ma sempre con tono gentile Le Cicale, che non capiva cosa avesse fatto “scattare” l'amica: "...Io facevo le prove!".
"EH? Le... Le prove di cosa?" rispose La Formica un po' confusa.
Le Cicale stava per palesarsi quando una vocina da dentro il formicaio pigolò: "Ma quella... Quella è Le Cicale! Un autografo, la prego! Un autografo!".
All'udire quelle parole in men che non si dica tutte le formiche, compresa la regina, con un boato di gioia si riversarono verso l'entrata del formicaio per accogliere la famosa pop-star ed autrice della HIT dell'estate: “L'Estate Sta Frinendo![14]; l'afferrarono gentilmente, la sollevarono e in codesto modo la portarono in trionfo dentro al formicaio, facendole anche battere la testa contro alcune travi basse, ma soprattutto offrendole un sontuoso pranzo e accompagnandola poi a riposare in una delle camere regali, riservata per l'occasione proprio a Le Cicale.
Nella confusione che potete immaginare (così evitiamo la fatica di descriverla), La Formica fu malamente spinta fuori dall'entrata del formicaio. Il pesante portone lasciato senza controllo psicologico si richiuse (in sé stesso) così di scatto da fare invidia a un fotografo centometrista, isolando La Formica dal resto del formicaio e lasciandola tutta sola all'aperto; anzi no: c'era lei, Alfredo e Al Gelo. C'era anche un Brutto Anatroppolo a dire: "Il vero!" ma nessuno badò a lui e a quello che diceva, ma soprattutto a lui.
La formica bussò disperatamente più e più volte al citofono, ma nessuno, nemmeno l'astuto Ulisse, le venne ad aprire; ed il vento passava sul suo collo di pelliccia e sulla sua persona, mentre la neve umida e tumida che la sferzava senza tregua le fece colare anche il rimmel[15].
Fu in quella, vicino all'entrata, con gli occhi sgranati e con la bocca ancora spalancata per lo stupore, con le gambe e le braccia tutte formicolate (la qual cosa per lei era anche abbastanza normale a dire il vero) per il freddo che La Formica s'accorse del poster de Le Cicale appeso sul muro proprio vicino al portone, che era sempre stato là ma che, presa dalla frenesia del continuo lavorare, non aveva mai notato. Il poster raffigurava Le Cicale con il suo famoso violino elettrico e riportava la scritta a caratteri cubitali: "Dalla sala concerti del formicaio: Le Cicale LIVE! Serie di concerti organizzata dalla nostra amata regina per combattere la noia nelle lunghe giornate invernali. Prezzo del biglietto (per concerto): 1 chicco di frumento.".

Morale della favola:
"De Le Cicale,
cicale, cicale, cicale.
De La Formica
invece non ci cale mica.
"[16]

Fin.


NOTE:
Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si
[1] El mismo sol è un singolo del cantautore spagnolo Álvaro Soler, pubblicato il 24 aprile 2015 che piace tanto alla TATA
[2] In the Summertime è il singolo di debutto del gruppo musicale folk rock britannico Mungo Jerry, pubblicato nel 1970 dalle etichette Dawn e Janus.
[3] Summertime è un'aria composta da George Gershwin per l'opera Porgy and Bess del 1935. Il testo è di DuBose Heyward e Ira Gershwin. La canzone è un popolare standard jazz in modo eolio.
[4] Voulez vous danser è una canzone del gruppo musicale italiano Ricchi e Poveri del 1983 che BCO e TATA ascoltano ogni volta che vanno al mare.
[5] Papaveri e papere è un brano musicale composto da Mario Panzeri, Nino Rastelli e Vittorio Mascheroni, classificatosi al secondo posto del Festival di Sanremo 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi.
[6] Il dodgeball (letteralmente palla schivata) è uno sport di squadra nato come evoluzione agonistica della comune palla avvelenata.
[7] L'estate sta finendo è un singolo del duo italiano Righeira pubblicato nel 1985 da Teldec.
[8] Estate (nasce originalmente con il titolo Odio l'estate) è un brano musicale del cantante e pianista italiano Bruno Martino, pubblicato nel 1960 come Lato A del 45 giri Odio l'estate/Brr... che freddo!.
[9] Estratto dal testo di Con il nastro rosa, una canzone di Lucio Battisti, ultima traccia dell'album Una giornata uggiosa, uscito nel 1980.
[10] Estratto dal testo di Un mondo d'amore, canzone del 1967 scritta dagli autori Franco Migliacci, S. Romitelli e Bruno Zambrini e cantata da Gianni Morandi.
[11] L'inverno russo, soprannominato anche Generale Inverno, è quella stagione fredda caratterizzata da condizioni di particolare rigidità, tipiche del clima della Russia. L'espressione Generale Inverno nacque in occasione della Campagna di Russia di Napoleone Bonaparte, quando una lettera del maresciallo Ney affermò che l'Armata francese era stata sconfitta più dalla fame e dal clima che dalle armi dell'esercito zarista.
[12] Sei Ottavi è una canzone di Rino Gaetano pubblicata nell'album Aida del 1977 che piace tanto alla TATA pure questa.
[13] Le racchette da neve sono dette anche “ciaspole”, termine del ladino noneso (cioè della val di Non) entrato poi nel linguaggio comune; dalle nostre parti “ciaspolare” significa appunto camminare sulla neve con le ciaspole.
[14] Gioco di parole/battuta idiota di BCO che si rifà (nel senso che continua a drogarsi) a quanto scritto al punto [7].
[15] Rimmel è una canzone di Francesco De Gregori tratta dall'omonimo album, pubblicato nel 1975 dalla RCA Italiana.
[16] Estratto dal testo di Cicale, canzone del 1981 che nacque per essere la sigla della trasmissione televisiva Fantastico 2 del 1981. Venne interpretata da Heather Parisi, che era anche alla conduzione del programma. Ebbe come autori sia del testo che della musica Alberto Testa, Tony De Vita, Silvio Testi (pseudonimo di Silvio Capitta), Franco Miseria e Antonio Ricci, che collaborò al testo (Fonte SIAE). Paradossalmente il testo non prende spunto dalla favola La cicala e la formica!


E ora...

Pubblichiamo in antedopo l'inutile strip dedicata alla Festa dei Lavoratori pubblicata in anteprima su FacebooTW per gli amicosi amici di FacebooTW!


E ora...

L'annuncio pazzerello di oggi!

Please, stay tuned!” del giorno:
Anche se siamo il vostro incubo peggiore, please stay tuned!

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