sabato 5 settembre 2015

La fontana dell'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza.


...e poi c'è gente che non crede agli oroscopi!
Ad ogni modo, scialve a tutti!

Lo spavaldo ma sincero, falso e bugiardo (ma timido ed estroverso), buono e crudele, solitario e immaturamente maturo, gioviale, misterioso (soprattutto quando va al bagno) BCO ha scritto una delle sue solite fiabe, mentre la spigliata, estroversa, iperglicemica, paurosa, cucciola, vendicativa, dolce, ragionevole, TATA vorrebbe andare al centro commerciale. E per la cronaca: BCO è segno zodiacale cancro e abbiamo messo aggettivi a caso...

La fontana dell'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza.
Liberamente tratta (in inganno) dalla fiaba (che è senz'altro più bella da leggere) dei fratelli Grimm: L'acqua dell'eterna giovinezza.

C'era una volta un re che era molto malato: aveva due linee di febbre ed un po' di mal di gola. Era così malato che i suoi tre figli furono contagiati in men che non si dica. Per nascondere la loro influenza si erano rifugiati nel porco del castello, l'unico maiale grande otto metri quadrati di tutto il regno, allorquando videro venir loro incontro un vecchio al quale confidarono il loro tormento.
"Conosco un rimedio", disse l'uomo: "è l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza. Qualche sorso basterà a guarire il re, ma è molto difficile procurarselo."
"Il re?" chiese il più giovane ed ingenuo dei fratelli.
"No, idiota, l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza. Quello guarirà vostro padre!" disse il vegliardo, stizzito.
Il primo dei tre figli, il più vecio, che aveva capito al volo tutta la faccenda, si precipitò come un sol uomo al capezzolo di suo padre e lo mise al conto corrente del suo desiderio di partire e un po' morire alla ricerca di questo miracoloso rimedio, ed inoltre del desiderio di aprire un ristorantino rustico.
"L'impresa è troppo pericolosa! Oggi sono i fast-food a fare i soldi, non i ristorantini rustici! È meglio che io muoia, figlio mio!", rispose il re in fin di vita, per via che era a dieta, e proseguì: "Non voglio che tu rischi la tua vita." visto che il figlio, invece, non era a dieta.
Ma il figlio primogenito insistette e infine ottenne il consenso di suo padre, pensando che a missione compiuta avrebbe ereditato il suo regno ed avrebbe finalmente aperto il suo fast food rustico. Il principe inforcò il suo robusto destriero, uccidendolo. Del resto i cavalli reagiscono male se li si infilza con una forca a tre denti, larga e con il manico in legno levigato. Sellò un altro cavallo e si mise in camino, come Babbo Natale, con un berretto rosso in testa ed il suo cavallo sulle spalle. Il cavallo cavalcò sul principe per giorni e giorni, allorquando il figlio primogenito incontrò un nano che sembrava lo stesse aspettando. In realtà, lo stava aspettando solo da un nanosecondo, che era un suo amico medaglia d'argento alle olimpiadi.
"Dove vai così in fretta bel cavaliere?" gli chiese educatamente il nano.
"Sei molto indiscreto, villano di un nano. Anzi, siccome sei piccolo: sei molto indiscretino, villino di un nano!" gli rispose il principe con il fiatone, correndo con il pesante destriero sulla schiena e con la lampo dei pantaloni aperta.
Il nano che si chiamava Nitrobenzolo e che si accendeva facilmente, molto offeso, gli lanciò dapprima quattro-porchi™ e poi un sortilegio. Ben presto il cavaliere entrò nella gola irritata di una montagna che si chiuse alle sue spalle impedendogli sia di andare avanti, che di retrocedere in serie B. Si trovò quindi prigioniero con il suo cavallo come se fosse prigioniero con il suo cavallo in una fortezza. Durante questo tempo il re ammalato si disperava aspettando il suo ritorno e soprattutto che qualcuno gli portasse un fazzolettino di carta. Il secondo dei figli chiese allora il permesso a suo padre di andare in cerca dell'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza e di aprire un'autorivendita multimarca. Il re fece qualche difficoltà, ma alla terza riunione del reparto marketing finì per cedere. Il principe fece la stessa autostrada deserta ai confini del mare del fratello maggiore ma per sicurezza fece il viaggio portando seco in spalla due cavalli: non le due bestie ma proprio una «Toute petite Citroën», la famosa «due cavalli» del '48. Anch'egli incontrò il nano che gli fece la stessa domanda:
"Dove vai così in fretta bel cavaliere?" chiese ancora una volta il nano con estrema educazione.
"Questo non ti riguarda male Ducato di un nano." rispose il principe, che lo aveva scambiato per un furgoncino FIAT usato del 1981, proseguendo il cammino senza nemmeno degnarsi di voltarsi, anche perché la «due cavalli» lo impediva nei movimenti e c'era pure un vecchio divieto di inversione a «U». Il nano, furioso, lanciò anche a lui due sacramenti, una multa con l'autovelox e un sortilegio. Il cavaliere entrò nella gola, proprio il giorno di ferragosto nel tratto con code per lavori in corso tra Roncobilaccio e Barberino di Mugello, e fece la stessa fine di suo fratello e non ritornò. Ben presto il figlio minorato pregò il padre, (il re naturalmente, non il Padreterno) di lasciar partire anche lui alla ricerca dell'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza. Il re acconsentì, stupendosi di non essere funestato da qualche immotivata richiesta di carattere imprenditoriale. Il giovane principe incontrò a sua volta il nano che gli chiese il motivo del suo viaggio.
"Dove vai così in fretta bel cavaliere?" chiese un'ultima volta il nano con grande educazione ed alzando ed abbassando velocemente le cespugliose sopracciglia.
"Oh buon nano alla mano, mio padre il re sta per morire di raffreddore ed io sto tentando di trovare l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza o perlomeno una bottiglia di champagne Dom-Peridone™ per fargli passare la nausea!" rispose il principe, gentilmente.
"Sai almeno dove si trova?" gli chiese il nano.
"Il re?" chiese il più giovane ed ingenuo dei fratelli, aggiungendo:
"Penso si trovi ancora nel castello!" proseguì, un po' perplesso.
"No, idiota, l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza!" disse il nano che cominciava a spazientirsi.
Dopo qualche ora di profonda riflessione il giovane principe dalla lunga penna esclamò lapidario: "No!".
Il nano allora, ridestatosi da un profondo sonno indotto, gli disse:
"Tu non sei orgoglione come i tuoi fratelli, quindi t'indicherò dove trovarla. Questo farmaco miracoloso si trova nella parafarmacia di un castello incantato, dove sgorga da una fontana. Ecco una bacchetta magica con la quale busserai ambiguamente tre volte alla porta del castello. Questa si aprirà e tu vedrai all'interno due leoni che fedelmente fanno la guardia parlando tra loro in dialetto venesian. Getterai loro questi due panini-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piacciono-assai™ ed essi ti lasceranno passare (i leoni, non i panini). Vai dritto alla fontana e raccogli con la coppa-del-nanno™ l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza. Poi danza tondo tondo per tre volte in senso orario...".
Il nano andò avanti così per ore. Verso l'alba del giorno seguente, concluse:
"...così l'enorme drago verrà tramutato in pietra e tu potrai passare. Ma stai attento! Bisogna che tu venga via prima che suonino i dodici colpi di mezzogiorno! In caso contrario la carrozza tornerà ad essere una zucca e tu rimarrai prigioniero nel castello, vestito dei tuoi soliti stracci!".
Il principe, sbadigliando, ringraziò il nano e proseguì il cammino, portando con sé la bacchetta magica e i due panini-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piacciono-assai™. Arrivò al castello di Gardaland a mezzogiorno meno dieci e fece, molto in fretta, quello che gli aveva detto il nano. Mentre attraversava una magnifica sala incontrò una bella ragazza, di nome Giancarlo, che l'abbracciò, gli diede la sua «spada» e un pane, poi l'accompagnò alla fontana.
"Tu mi hai liberata dall'incantesimo che sovrasta questo castello!".
"Sul serio? Io?!? Quando..." ma il principe non fece a tempo a continuare la frase che lei gli disse:
"Tra un anno celebreremo le nostre nozze e questo regno ti apparterrà! Avremo tanti bambini ma solo due somiglieranno a te, e...".
"Aspetta, io ti conosco appena..." balbettò il giovane. Ma la fanciulla impietosa lo incalzò peggio di un calzascarpe (anche l'esempio calza):
"Ma ora bisogna fare in fretta, poiché stanno per suonare i dodici colpi di mezzogiorno, che poi ci sono i saldi!".
Non avendo una coppa-del-nanno™ a portata di mano Il principe riempì una mezza bottiglia di plastica usata con l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza, poi se ne andò prima che scoccasse l'ora prevista o che qualcuno magari gli presentasse il conto. Passando sulla «VIA!» del ritorno e ritirando le ventimila-lire-del-Monopoli™, incontrò il nano da giardino che l'aspettava.
"La spada della principessa Giancarlo, che è magica, ti permetterà di combattere i tuoi nemici, ed il pane non si esaurirà mai perché è di plastica!" gli disse.
"Aiutami a trovare i miei fratelli" implorò il principe.
"Quando ti avvicinerai alle montagne blu, vicino al fiume blu, in prossimità del villaggio dei Puffi, saranno liberati. Io li ho tenuti prigionieri per punire il loro orgoglio di gomito. Diffidia della loro perfidia!" disse il nano ma già da un pezzo il principe non lo ascoltava, tutto preso com'era dal tentativo di dare un morso alla pagnotta di plastica.
Il giovane ritrovò i suoi fratelli e raccontò loro tutto quello che gli era capitato, annoiandoli a morte. Caricato ch'ebbe i due fratelli, il cavallo e l'auto in spalla, il principe e il resto della marmaglia fecero insieme il viaggio di ritorno verso il castello del loro padre, ma durante il cammino attraversarono tre paesi dove imperversava la guerra e la carestia (che tutte le teste si porta via). A dire il vero guerra e carestia avevano cominciato ad imperversare solo dopo ch'erano arrivati là loro.
Non sapendo bene come utilizzarla, il principe prestò la sua spada a ciascuno dei tre sovrani ed inoltre diede loro il pane di plastica magico, con la speranza che non se ne accorgessero. Li aiutò fino a quando non tornò la pace e cioè fin quando furono cacciati via. Dopo un lungo viaggio e molte peripezie, i solidi principi arrivarono finalmente al capezzolone del loro padre.
L'ultimo dei tre fratelli, l'imbranato per intenderci, tese la sua bottiglia di plastica al re che ne bevve il contenuto, strozzandocisi.
Magicamente la sua malattia si aggravò.
Allora gli altri due fratelli presentarono al loro padre la mezza minerale che avevano portato e che conteneva l'Acido Acetilsalicilico dell'Eterna Giovinezza con aggiunta di vitamina «C» che avevano sottratto al loro fratello sostituendola con dell'acqua salata, che avevano comprata all'autogrill e che per questo era costata tanto. Phew!
Il sovrano, non solo guarì subito, ma si trovò anche ringiovanito. Non dimostrava più infatti i suoi begli ottantacinque anni: ora ne dimostrava solamente ottantatrè!
I due fratelli intriganti accusarono il più giovane di aver voluto, allo scopo di ereditare il regno, avvelenare il loro padre.
"Il re?" chiese il più giovane ed ingenuo dei fratelli.
"Sì, idiota!" dissero in coro i fratelli più vecchi al fratellino che una volta tanto c'aveva azzeccato.
Poi lo presero anche in giro:
"Tu sei coraggioso, ma molto ingenuo, caro fratello. Noi abbiamo scambiato le bottiglie quando ti sei fermato a mangiare un panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai™ all'autogrill. Tra un anno uno di noi sposerà la bellissima e taciturna principessa di cui tu ci hai parlato. Ma non parlare se non vuoi morire!".
Il giovane principe, pensando alle nozze forzate con la principessa Giancarlo che l'attendevano, afferrò al volo il suggerimento e se ne stette buono buono, zitto zitto.
Nel frattempo il re era molto irritato, un po' perché aveva scoperto di essere allergico all'Acido Acetilsalicilico e un po' perché credeva che il suo giovane figlio avesse attentato alla sua vita.
Il buono e misericordioso re lo fece condannare a morte dalla corte con rito abbreviato, ed incaricò uno dei suoi cacciatori di eseguire la sentenza. Costui, che dopo la vicenda Biancaneve era finito in psicoanalisi, non ebbe nuovamente il coraggio di fare ciò per cui era stato incaricato, poiché conosceva bene il principe sin dalla più tenera infanzia. Gli confessò l'incarico che aveva ricevuto, poi l'aiutò a fuggire nella foresta. Qualche tempo dopo arrivarono al castello tre carri pieni d'oro, incenso, mirra e di pietre preziose. Erano regalati dai tre re magi che aveva aiutato. Il vecchio re allora subodorò la verità, anche perché non riusciva davvero a capacitarsi in quale modo il suo terzo figlioletto avesse potuto elaborare da solo un piano così complicato per ucciderlo, e poco dopo venne a conoscenza dal cacciatore che suo figlio era ancora vivo.
Passò un anno.
La principessa nel frattempo aveva fatto costruire un viale pavimentato d'oro sino al cancello del suo castello, un po' per ingannare i ladri e un po' per menarsela, e ordinò ai suoi servitori di lasciar entrare soltanto quel cavaliere che l'avesse attraversato senza esitazione, poiché sarebbe stato quello che lei aspettava.
Ben presto i sani principi più anziani si presentarono al castello, ma nessuno dei due riuscì a calpestare il pavimento d'oro con il suo cavallo; per prima cosa perché entrambi, per vari motivi, tenevano il mezzo di trasporto sulla schiena e secondariamente perché avevano cominciato a fregarsi i mattoni d'oro e a caricarseli sulla soma.
Al contrario il giovane principe, che aveva finalmente lasciato la foresta e la casetta dei sette nani, non fece nemmeno caso a quei mattoni dorati: cieco d'amore ma un po' anche a causa della cataratta, galoppò dritto verso il castello fin davanti alla porta della principessa (sfondandola) che l'accolse teneramente tra i suoi bicipiti.
Le nozze furono celebrate tra la gioia di tutti ma soprattutto dei due fratelli più vecchi, i quali, dopo lo scampato pericolo, finirono successivamente i loro giorni nelle carceri nel regno di OZ, arrestati per spaccio di mattoni gialli col ricavato del quale avrebbero messo in piedi illecitamente una catena di fast food rustici e una di autorivendite multimarca.

"Larga la foglia, il regno è in festa,
non leggere queste fiabe, eviterai il mal di testa!
"

Fin.

Segue il proverbio del giorno!
Proverbio del giorno:
"I peccati di gioventù si rifaranno in vecchiaia."

Stay accepted!

Nessun commento:

Posta un commento