sabato 28 marzo 2020

Asterix, gli Arverni e le originali origini del nostro salutare saluto: “Scialve!”

Strip BCO e TATA del 28/03/2020 - La linea di separazione tra masochismo ed idiozia è sottile come il filo interdentale di una chiocciola (la chiocciola presenta una particolarità unica: tra i due tentacoli tattili – non le antenne lunghe, ma i due più piccoli in basso con funzione olfattiva, gustativa e, soprattutto, tattile con cui “tastano” il terreno – è situata la bocca, al cui interno troviamo un organismo del tutto simile ad una lingua, detta “radula”, munita di tantissimi denti microscopici con i quali il cibo viene grattugiato e sminuzzato prima di essere inghiottito. Fonte: TorinoMedica.com)

Scialve a tutti perché va spiegato!
Giuntaci a noi – che siamo proprio noi medesimi di persona (citando il grande Totò) – la ferale notizia della recente scomparsa del famoso disegnatore di fumetti francese (ma di origini italiane) Albert Uderzo abbiamo pensato di omaggiarlo (si sperasi degnamente) sottolineando quanto il suo lavoro abbia influito sulla nostra complessa cultura e sulla nostra perspicace personalità (da leggersi sputazzando), spiegandovi a voi – che siete proprio voi medesimi di persona (vedi sopra) – nostri affezionati lettori da dove abbiamo “preso” (a scrocco) il nostro caratteristico saluto: “Scialve!”, quello cioè che da un po' di tempo in [Qua-k]Qua-k, il famoso avverbio di luogo teutonico.allieta ogni maledetta apertura dei nostri post.
Chiunque di voi – medesimi ecc. – abbia letto i fumetti di Asterix - di cui Albert Uderzo è “papà” assieme al grande sceneggiatore francese (anche lui) René Goscinny - avrà probabilmente l'etto l'albo intitolato Asterix e lo scudo degli Arverni, undicesima storia a fumetti della serie e pubblicato in lingua originale nel lontano 1968. In questo episodio incentrato sulla ricerca dello scudo che Vercingetorige gettò assieme alle altre sue armi in segno di resa sui piedi di Giulio Cesare i nostri eroi Asterix e Obelix fanno la conoscenza del popolo degli Arverni e del loro peculiare modo di parlare. Nella versione italiana del fumetto (nella traduzione di Luciana Marconcini) gli Arverni si esprimono tutti addolcendo le «s» (per cui «scialve», «buonasciera», «verscie» e non «verze», «cashtagne»... o, nell'originale francese, "comme cha"). Ed è tutto qua. In particolare ci ha fatto talmente ridere il salutare della spia romana in queste due tavole:


Tavola tratta dall'albo: Asterix e lo scudo degli Arverni di Goscinny – Uderzo, ed. Arnoldo Mondadori, V edizione, marzo 1975 (dalla collezione di fumetti della Maria Teresa, la mamma  di BCO)


Tavola tratta dall'albo: Asterix e lo scudo degli Arverni di Goscinny – Uderzo, ed. Arnoldo Mondadori, V edizione, marzo 1975 (dalla collezione di fumetti della Maria Teresa, la mamma  di BCO)

...che fin dalla nostra infanzia è diventato il nostro distintivo saluto!
Chi ci conosce da allora (fortunello/a!), da allora appunto ci saluta col: “Scialve!” o (rafforzativo) “Iiih scialve!” (non chiedeteci però da dove sbuchi furoi l'“Iiih”!). E conseguentemente ne consegue che di conseguenza sia diventato anche il saluto dei nostri inutili personaggi a fumetti.
Un giorno (forse, se diventeremo abbastanza malvagi) vi parleremo anche dei fumetti che abbiamo realizzato nella nostra infanzia.

Adieu Albert e grazie ancora per i tuoi meravigliosi fumetti.

E ora...


L'annuncio pazzerello di oggi!

Frase celebre del giorno:
Abbiamo paura di una sola cosa: che il cielo ci cadi sulla testa!
Dinosauri del tardo Cretaceo-Paleocene (citando Asterix)

Proverbio del giorno:
La parola è d'argento, il silenzio è d'oro, la faccia di bronzo.

L'amore NON è...
...nascondere le pillole contro l'infarto.

Il “pensierino del giorno” di BCO:
La vita è breve... Figuriamoci la pausa pranzo!

Please, stay tuned!” del giorno:
Anche se non tutti i galli sono dei galleggianti, please stay tuned!

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