mercoledì 19 ottobre 2016

BCO-NEWS: Allarmante confessione degli esperti sul clima...


...tizzatore: sarà l'inverno più freddo di quest'inverno!
Ma chi se ne frega di questi titoli clickbait di cui nessuno sa niente (firulì-firulà)...

Scialve a tutti, climatologi e non!
Oggi l'estroverso-duo TATA e BCO (meglio noti ai produttori di mascara mascherati rispettivamente come Miss-Super-Fotografo e BCO, Il-ragazzo-meraviglia-con-le-ciglia) è stato super-impegnato (non poteva essere altrimenti) e pertanto, dunque, epperò, perciò, per cui, però, quindi, sicché ci tocca a noi pubblicarci un disegnino dei soliti che BCO fa quando gli tocca di aspettare in auto che arrivi la TATA.
Questo disegnino in particolare trova ispirazione dal foglietto di carta sul quale è stato realizzato il disegnino, sul quale c'era già uno scarabocchio preesistente (forse era un concetto spaziale di Lucio Fontana ma non è molto probabile), sul quale BCO ha poi disegnato il disegnino e il cerchio si chiude (sul quale).



BCOyager-flash:
Davvero i Cavalieri di Malta vivono dentro alle betoniere?

Frase celebre del giorno:
Oggi ho voglia di una bella bistecca!
Otto von Bismarck

Proverbio del giorno:
Non dire «sacco vuoto» se sta in piedi.

Anche se geograficamente isolati, please stay tuned!

sabato 15 ottobre 2016

10 metodi infallibili per far tornare come nuova la camicia macchiata di caffè!*


*Sapete cosa significa clickbait? No?!?
BENISSIMO, cioè...

Scialve a tutti!
BCO non è stato proprio benissimo in questi ultimi giorni (e non che in questo momento...) e pertanto, perciò, per tutto ciò, dunque, appunto per questo, per questo motivo, quindi, di conseguenza non ha fatto a tempo a fare un post inutile ma decente. C'è solo questo qui che state leggendo e che è inutile ed indecente! TATA non ha colpe, un po' per definizione e un po' perché è stata molto presa dalla sua attività di Miss-Super-Fotografo.

Bando alle ciance e passiamo come promesso al fantastico contenuto dell'articolo!

10 metodi infallibili per far tornare come nuova la camicia macchiata di caffè!

10 metodi infallibili per far tornare come nuova la camicia macchiata di caffè:
1) Usare un potente smacchiatore (ce ne sono tanti in commercio);
2) Portarla in lavanderia;
3) Portarla alla propria moglie (o marito, a seconda del caso) dicendo: "Amore, pensaci tu che sei tanto brava (o bravo, a seconda del caso)!";
4) Comprare una camicia nuova;
5) Al primo acquazzone uscire all'aperto e insaponarsi sensualmente con del detersivo industriale;
6) Sciacquarla con la vernice bianca;
7) Strofinare energicamente la macchia con del plutonio (occhio al botto);
8) Immergere completamente la camicia nel caffè;
9) Strappare la macchia a morsi e far finta di avere la casa invasa dalle tarme;
10) Tenere vita natural durante la mano non dominante sopra alla macchia, fingendo una paresi;

Frase celebre del giorno:
La pop-art è un modo di amare le cose.
Il sacchetto di pop-corn di Andy Warhol

Proverbio del giorno:
In terra di ciechi, beato chi conosce il braille.

Anche se era compito di quello sfaticato, please stay tuned!

mercoledì 12 ottobre 2016

Oggi va così...


Lunga vita e scialve-a-tutti!
Oggi il-socievole-duo TATA e BCO (meglio noti ai bari di Bari rispettivamente come Miss-Super-Fotografo e BCO, Il-ragazzo-meraviglia-che-imbroglia) è stufo!
Ma proprio bollito! Più di un cotechino a capodanno e pertanto lo-stanco-duo TATA e BCO ha deciso di mandare in onda (su onda) direttamente dal fondo del barile dal loro archivio segreto una nuova trance (dance) della rùbrica, rubrìca o rubricà che sta ricevendo tantissime lettere di gratitudine da tutti i torturatori professionisti del mondo: «Chiedilo al BCO!»!

Chiedilo al BCO!
Rubrica di domande e risposte ugualmente inconsistenti.

Qual era il prezzo del biglietto per salire a bordo del Titanic?
Domanda di Desiderato Poco
La prima classe costava mille lire, la seconda cento e la terza dolore e spavento. E puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto!
(Fonte: De Gregori)


Che cos'è la cintura di castità?
Domanda di Eros Tanco
Un indumento castrante.


Perché Benedetto XVI si è dimesso?
Domanda di Fabio Degradabile
Per precauzione: troppi papi, in passato, sono morti sul lavoro.


Di cosa è morto il mar morto?
Domanda di Gentile Spettatore
Annegamento (acqua nei polmoni verdi).


Cosa sono i metalli nobili?
Domanda di Anita Gr
Rockstars aristocratiche.


E voi? Avete una domanda da fare al BCO? Scrivetela nei commenti!
(ATTENZIONE: Non si vincono premier! Proprio no!)

Frase celebre del giorno:
Muuuu!
Alessandro Manzoni

Proverbio del giorno:
Nella botte piccola c'è poco spazio.

Anche se di poco, please stay tuned!

sabato 8 ottobre 2016

Take away! Tornano gli anni ottanta anche se ce li ricordavamo diversi!


Scialve a tutti-in-fila!
Pochissimo tempo e tanto lavoro arretrato portano BCO e TATA a scrivere queste cose (e a vantarsene pure)!

Take away!
(By Ah-ah!)
Parodia realizzata da BCO e TATA della nota canzone Take on me degli a-ha!

La canzone narra di un BCO al telefono che tenta di consegnare degli spaghetti alla sua TATA ma che a causa di cattive indicazioni si perde nella nebbia padana.

Tenete presente che BCO non sa l'inglese e che TATA era al centro commerciale!

"Taking away"...
I don't know what
I would like to eat, anyway
Today's menu could be really good to you.
Tell me the way,
I'll be coming for the money, OK?

Take away! (Take away!)
Take it home! (Take away!)
I can deliver it
In a day or two!

So "noodles" you'd say
I don't like this dish...
But that street have holes everywhere
Slowly I'm driving, the roads aren't OK.
Don't go after me
I'm thinking that I'm lost, I'm sorry...

Take away! (Take away!)
Take it home! (Take away!)
I can deliver it
In a day or two!

[Instrumental break]

Oh the things that you say
Is this the main street or
Just a sideway? I'm worried anyway
There's a lot of fog and I can't remember
You're fading away
I'll be coming to you, one day

Take away! (Take away!)
Take it home! (Take away!)
I can deliver it
In a day or two!

Take away! (Take away!)
Take it home! (Take away!)
I can deliver it
In a day or two!


Ed ora, per i non bilingue, via alla traduzione:

"A portar via"...
Non so che cosa
Vorrei mangiare, in ogni caso
Il menù di oggi potrebbe piacerti.
Dimmi la strada,
Verrò per i soldi, OK?

A portar via! (Porta via!)
Portalo a casa! (Porta via!)
Posso consegnarlo
In un giorno o due!

Quindi "spaghetti" hai detto...
Non mi piace questo piatto
Ma questa strada ha buchi ovunque
Lentamente sto guidando, le strade non sono OK.
Non andare dopo di me
Sto pensando che mi sono perso, mi dispiace...

A portar via! (Porta via!)
Portalo a casa! (Porta via!)
Posso consegnarlo
In un giorno o due!

[Strumentale]

Oh, le cose che dici
È questa la strada principale o
Solo una laterale? Sono preoccupato, comunque
C'è un sacco di nebbia e non riesco a ricordare
Stai scomparendo
Arriverò a te, un giorno

A portar via! (Porta via!)
Portalo a casa! (Porta via!)
Posso consegnarlo
In un giorno o due!

A portar via! (Porta via!)
Portalo a casa! (Porta via!)
Posso consegnarlo
In un giorno o due!


Frase celebre del giorno:
Di' che ti piace questa pagina!
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Proverbio del giorno:
Chi dorme non impiglia pesci.

Anche se ci siamo visti poco, please stay tuned!

mercoledì 5 ottobre 2016

4 fantastiche rubriche (le solite) di cui nessuno sentiva il bisogno!


Scialve a wop-bop-a-loom-a-boom-bam-boom-tutti-frutti!
Oggi il-testardo-duo TATA e BCO (meglio noti agli allevatori di equinozi rispettivamente come Miss-Super-Fotografo e BCO, Il-ragazzo-meraviglia-che-imbriglia) non sa proprio cosa (e come) scrivere e quindi pubblichiamo un po' di cose a caso ma lungimirantemente preparate in precedenza!

Prima di tutto un po' di «Belle cornicette ASCII»:

Bella cornicetta N° 131:
:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:-I-:

Bella cornicetta N° 132:
--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH--O--HVH-

Bella cornicetta N° 133:
T!8v!v8!TUYUT!8v!v8!TUYUT!8v!v8!TUYUT!8v!v8!TUYUT!8v!v8!TUYUT!8v!v8!TUYUT!8v!v8!T

Bella cornicetta N° 134:
!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!|T|!U!

Bella cornicetta N° 135:
OU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UOU:UO

...seguite a ruota (della fortuna) dalla famosa (in un universo parallelo) rubrica «È molto probabile che non tutti sappiano che...»:

È molto probabile che non tutti sappiano che...

- Non è salutare abbracciare un porcospino.
- I semafori rossi capiscono se avete fretta.
- Napoleone Bonaparte non vinse mai un oscar.
- Non esistono francobolli per le bustine del tè.
- Nel 85% dei casi non si finisce quello che si comi...

...dalla frase celebre del giorno:
Tu quoque, Bluto, fili mi!
Braccio di ferro

...e dal proverbiale proverbio del giorno:
Al cuore non si comanda e purtroppo nemmeno al fegato.


Anche se non ci fosse più nulla dopo, please stay tuned!

sabato 1 ottobre 2016

Hänsia e Gratin - Terza parte.


Scialve “a-tutti-voi-simpatizzanti-del-panino-con-la-cotoletta”!
Per voi sognatori amanti del rosa e delle mucose sane va ora in onda (la famosa grande onda di Kanagawa) la terza e ultima parte della quasi-semi-nuova straordinaria (nel senso che è stata scritta durante le ore notturne) fiaba di Mamma BCO (in tre parti, altrimenti la TATA non ci si appassionava) intitolata: «Hänsia e Gratin»!
Buona illuminazione! Namasté e karkadè a voi tutti!

Hänsia e Gratin!
Rivisitazione in chiave (più o meno) umoristica della quasi omonima fiaba dei fratelli Grimm intitolata: «Hänsel e Gretel».
(testo originale tratto -di mare- da internet e rimaneggiato stupidamente da BCO)

(cliccare qui per leggere la prima parte)
(cliccare qui per leggere la seconda parte)

Riassunto delle puntate precedenti:
La madre dei piccoli Hänsia e Gratin Boscaiolo, residenti in provincia di Firenze, al fine di risolvere tutti i suoi problemi economici decide di abbandonare, nonostante il parere contrario del marito (il sig. Boscaiolo che è anche il padre dei pargoli) la propria prole in mezzo al bosco. I bambini dispersi nel bosco trovano dopo varie peripezie una casina fatta di pane e cotoletta alla milanese e ricoperta di focaccia unta alle cipolle (ma con le finestre di vetro di Murano) e vengono accolti caldamente da una gentile vecchina che farebbe schifo anche al mostro di Lockness!

Terza e ultima parte.

La vecchia era in realtà una strega cattiva di nome Grimilde che attendeva con impazienza l'arrivo dei bambini e che, per attirarli, aveva costruito la sua casetta di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai e focaccia unta alle cipolle. C'era una puzza di fritto peggio che a stare dentro alla cucina di una friggitoria clandestina d'estate e con le finestre chiuse!
Quando un bambino cadeva nelle mani della strega cattiva, ella lo purgava, lo uccideva, lo puliva (al giorno d'oggi non puoi mai sapere dove può essere stato un bambino), lo cucinava e lo mangiava perché era comunista (lei, non il bambino); poi lo digeriva e grazie a un potente lassativo... Per lei quello era un giorno di festa!
Era proprio felice che Hänsia e Gratin fossero capitati lì perché era stanca di focaccia alle cipolle e c'era già una voragine nel tetto. Di buon mattino, prima che i bambini fossero svegli, ella si alzò, andò ai loro lettini, e quando li vide riposare così dolcemente, si rallegrò e mormorò a sé stessa:
"Saranno un buon bocconcino per me!" ma non si capì con sé stessa perché era anche sorda e mormorava troppo piano. Poi afferrò Hänsia con ansia e lo rinchiuse in Stia (frazione del comune sparso di Pratovecchio Stia, sempre in Toscana). Quando questi si svegliò, si trovò ansiosamente circondato da una grata (che non era un'altra sua sorella ma una rete di ferro molto riconoscente), come un pollo da ingrassare, e poteva fare solo pochi passi montani. Poi la vecchia svegliò Gratin con uno scossone, grazie all'ausilio di un paio di defibrillatori, e le gridò con un filo di voce (che in realtà era una prolunga elettrica di ventri metri):
"Alzati, poltrona Fräu-lein! Prendi dell'acqua e vai in cucina a preparare qualcosa di buono; tuo fratello è là in Stia (in provincia di Arezzo) e voglio ingrassarlo per poi mangiarmelo; tu dovrai dargli da mangiare."
Gratin si spaventò, e tanto per cambiare pianse, ma dovette fare quello che voleva la strega.

Ora ad Hänsia venivano cucinati ogni giorno i cibi più squisiti: tonno in scatola al naturale, croccantini per gatti, bustine di ketchup e del buon dado da brodo, perché Gratin non sapeva proprio cucinare. Gratin invece non riceveva altro che gusci di gambero (è così anche nell'originale, noi non c'entriamo stavolta! N.d.BCO e TATA). Ogni giorno la vecchia veniva, nonostante l'età (sic!), e diceva:
"Hänsia, sporgi il tuo dito mignolo, che voglio capire se sei ingrassato!"
Ma Hänsia porgeva invece, sempre impazientemente, alla megera un'altra parte anatomica molto importante e ad ogni volta lei si meravigliava di come quel «dito mignolo» fosse così piccolo, caldo e molliccio; in realtà la vecchia maga palpeggiava ogni giorno il lobo dell'orecchio sinistro di Hänsia (a cosa stavate pensando?). Dopo quattro settimane di dieta forzata, una bella sera la befana fuori stagione disse alla piccola Gratin:
"Non startene lì impanata! Vai a prendere dell'acqua, svelta! Grasso o magro che sia, domani ammazzerò il tuo tremolante fratellino e lo cucinerò! Nel frattempo, per ingannare l'attesa, mi dedicherò al mio hobby preferito: impastare il pane da cuocere nel forno."
Con il cuore grosso per via della valvola mitrale spanata, Gratin portò faticosamente in casa l'acqua (che era appunto acqua pesante, ricca di deuterio) minerale gassata nella quale doveva essere bollito Hänsia. Dovette poi alzarsi di buon mattino sapendo di dover correre più forte o verrà uccisa dal leone, ma anche per accendere il fuoco e appendere il paiolo pieno d'acqua sul gancio della catena del focolare per la cena della vecchiaccia!
"Ora fai attenzione!" disse la strega rivolta al muro perché era pure orba come una talpa morta:
"Accendo distrattamente il fuoco nel forno per cuocere il pane."
Gratin era in cucina e piangeva a calde lacrime (perché s'era messa nuovamente troppo vicina al fuoco) mentre pensava:
"Ci avessero divorato quei simpatici lupi con i blue-jeans saremmo almeno morti insieme, senza dover sopportare questa pena e ben cinque film di Twilight, e io non dovrei far bollire l'acqua che deve servire per la morte di mio fratello. Buon Dio, aiuta noi, miseri bambinelli, perché potrebbero fare anche un sesto film!"

La vecchia gridò, sempre rivolta al muro:
"Gratin, vieni subito qui al forno o ti cucino al gratin!" e quando Gratin arrivò, la babbiona disse:
"Dai un'occhiata dentro se il pane è ben cotto e dorato; i miei occhi sono eufemisticamente deboli e io non arrivo a vedere fin là dove l'uomo non è mai stato prima. E se anche tu non ci riesci, siediti sull'asse: ti spingerò dentro, così potrai controllare meglio."
Ma la perfida fattucchiera (di tanto in tanto emetteva anche fattura, quando non lavorava in magia in nero) aveva chiamato là Gratin perché‚ pensava, una volta cacciatala dentro al forno, di chiuderlo e di farla al gratin per mangiarsi pure lei. Ma Dio che su queste cose ne sa una più del libro ispirò alla fanciulla un'idea, ed ella (la fanciulla non l'idea) come una sola donna e con voce seducente rispose:
"Non so proprio come fare! Fammi vedere tu per prima, cara bacucca: siediti sull'asse e io ti spingerò dentro."
La vecchiarella, conoscendo le capacità della piccola piagnona ai fornelli, non ebbe il benché minimo sospetto e si sedette sull'asse e, siccome era diventata leggera per via della succitata dieta forzata di quattro settimane, Gratin poté spingerla facilmente dentro e il più in fondo possibile; poi chiuse in fretta la porta del forno e mise il paletto di Braccio di Ferro. Allora la vecchia incominciò a gridare e a lamentarsi nel forno bollente, ma Gratin scappò via al grido di:
"Burn baby burn! Disco inferno! Burn baby burn! Burn that mother down!"[1] ed ella, la strega cattiva, dovette bruciare miseramente!

Gratin corse da Hänsia, gli aprì la porticina di scatto e gridò:
"Salta fuori Hänsia, siamo liberi!"
Ad Hänsia venne un principio d'infarto ma si riprese quasi subito e saltò fuori come un lontano parente alla lettura del testamento del caro estinto-re(?). Ed essi piansero di gioia e si baciarono appassionatamente, in modo un tantinello incestuoso a dire il vero. La cameretta della vecchia era piena di giarrettiere, parrucche ma soprattutto di ori, perle e di pietre preziose: essi se ne riempirono le tasche ed infine uscirono per cercare la (lunga) via che li avrebbe ricondotti a casa. La casa di pane e cotoletta alla milanese e ricoperta di focaccia unta alle cipolle esplose con gran fragore alle loro spalle, mentre i due ragazzi, con fare deciso, si allontanavano da essa come in una scena al rallentatore.
Giunsero a un gran fiume inquinato da metalli pesanti (probabilmente l'Arno d'argento che specchia il firmamento) che non erano in grado di attraversare. Allora la sorellina al gratin vide un'anatroppolo grigio di settantacinque chili rotolare di qua e di là sul fondo del fiume, e gli gridò:

Ah, caro anatroppolo,
dacci una mano ad attraversare,
oppure ti spappolo!
"

Udite queste parole, l'anatroppolo, che era anche parecchio brutto, si avvicinò rotolando e li salutò con un caldo sorriso e con un: "Glug! Glug! Glug!". Poi trasportò prima Gratin e poi Hänsia dall'altra parte del fiume. Inutile dire che si bagnarono, ma gliela fecero ad attraversare.
Dopo otto mesi ritrovarono finalmente la loro casa: il padre si rallegrò di lì-quore quando li ri-vide poiché non aveva più avuto un giorno di felicità da quando i suoi bambini non c'erano più, ma soprattutto da quando il dottore gli aveva assolutamente proibito di bere alcolici. La madre invece era morta di crepacuore alla notizia della dipartita della sorella Grimilde, trovata carbonizzata dentro a un forno, vestita come John Travolta in La febbre del sabato sera e con i capelli vezzosamente vaporosi e cotonati.

Epilogo...

Grazie ai tesori sgraffignati dalla casa della strega, Hänsia potè finalmente pagarsi l'analisi e uscire dal suo stato d'ansia; ebbe però presto una crisi di identità, ma superò anche quella.
La piccola Graten divenne una grande cuoca, famosa per i suoi tagliolini al pesto. Lo sappiamo, siamo un po' delusi anche noi.
E vissero tutti felici e contenti, ma soprattutto il Sig. Boscaiolo ch'avea finalmente vinto la sua battaglia contro l'alcolismo!

Larga la foglia, stretto il viale,
non tormentate i bambini o finirete male!


Pinna.
(che in inglese si scrive «Fin.»)

NOTE:
[1] Disco Inferno è il secondo album dei The Trammps, pubblicato nel 1976 per l'etichetta Atlantic Records; contiene la canzone Disco Inferno, inserita nella colonna sonora de La febbre del sabato sera.

Anche se cercando meglio non trovaste di meglio, please stay tuned!

mercoledì 28 settembre 2016

Hänsia e Gratin - Seconda parte.


Scialve “atutti”!
Per voi sfegatati amanti del giallo e dell'itterizia (giallo-related anch'essa) va ora in onda (su onda) la seconda parte del semi-nuovo e bellissimo (eletto reginetta di bellezza al concorso Miss K.P.P. 2016!) racconto di Mamma BCO (in tre parti, altrimenti la TATA si stanca e mi manda a quel paese) intitolato: «Hänsia e Gratin»!
Buona lettura!

Hänsia e Gratin!
Rivisitazione in chiave (più o meno) comica della quasi omonima fiaba dei fratelli Grimm intitolata: «Hänsel e Gretel».
(testo originale tratto -di biro- da internet e rimaneggiato malamente da BCO)

(cliccare qui per leggere la prima parte)

Riassunto della puntata precedente:
La madre dei piccoli Hänsia e Gratin Boscaiolo, residenti in provincia di Firenze, decide al fine di risolvere tutti i suoi problemi economici di abbandonare la propria prole in mezzo al bosco. Il padre alcolista tenta di opporsi ma viene costretto dalla scellerata moglie a perpetrare il folle gesto. Grazie ad un geniale stratagemma, il piccolo Hänsia ritrova prontamente la via di casa, rovinando i piani della madre degenerata.

Seconda parte.

Non passò molto tempo e il panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai tornò a mancare nella casa dell'alcolizzato e della megera e Hänsia e Gratin udirono una sera la perfida madre che diceva al padre:
"Una volta i bambini hanno ritrovato il cammino e io ho lasciato correre (ed hanno corso parecchio, effettivamente) ma adesso non c'è di nuovo più niente da ciancicare: rimane solo un mezzo panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai in casa; domani dovrai condurli più addentro nel bosco dimodoché non ritrovino più la strada: per me... per noi non c'è altro rimedio."
L'uomo si sentì stringere il cuore con il forcipe impugnato saldamente dalla moglie, alla quale si rivolse e disse (rivoltato):
"Non potremmo semplicemente fare un salto all'autogrill?"
Ma siccome aveva già una fibrillazione del miocardio in atto non poté proprio dire di no.

Quando i bambini ebbero udito quel discorso perché non erano sordi (avevano infatti un buon udito umignolo), Hänsia, come al solito impaziente, si alzò come un sol uomo (anzi, come un sol ometto) e questa volta con i pantaloncini al loro posto scese da basso per andare a raccogliere nuovamente i ciottoli fluorescenti; ma quando giunse alla porta constatò amichevolmente e quindi senza coinvolgere i vigili che la madre l'aveva chiavata, cioè chiusa a chiave. Anche se visibilmente in preda ad un attacco di panico Hänsia cercò di consolare in qualche modo la piccola Gratin, dicendole con il solito tono angosciato:
"Dormi cara Gratin che domani probabilmente ci aspetta un'altra camminata di ottanta giorni."

Allo sputar del giorno seguente a quello precedente i due assortiti fratelli ricevettero il loro sudato pezzetto di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai, stavolta ancor più piccolo della volta precedente, tanto che una volta tanto i bambini esclamarono in coro:
"E che ca'..." riferendosi probabilmente alla loro bella casetta che dovevano così forzatamente abbandonare.
Per strada Hänsia, nel tentativo di calmare l'ansia e cioè di calmarsi, sbriciolò in tasca il proprio pezzo di panino-con-la-cotoletta-ecc...; approfittando della situazione si fermava sovente lungo il cammino e gettava di tasca propria qualche briciola per terra.
"Perché Hänsia ti fermi sempre con ansia (e cioè chiuso in te stesso) a guardar dietro di te, come se cercassi in qualche modo di ricordarti la strada dalla quale siamo venuti?" disse il padre, per nulla insospettito.
Rispose il fantolino:
"Ah! Guardo il mio gattino bianco che è sul tetto e che vuole dirmi addio."
"Sciocco!" disse la madre per non dir di peggio:
"Non è il tuo gattino bianco ma è il primo sole che brilla sul comignolo!"
E questa volta era vero perché non riuscendo a scendere dal tetto della casa il povero micino bianco era morto di fame qualche giorno prima[1].
Hänsia, che se lo era dimenticato, si mise a piangere disperato e, nel farlo, apprensivamente continuò a sbriciolare tutto il suo panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai gettando le briciole per la via, ma soprattutto le basi per un solido ritorno a casa.

La madre signorina li condusse ancora più addentro nel bosco, dove non erano mai stati in vita loro. Là dovevano di nuovo sedere col sedere accanto al fuoco di paglia e dormire, e alla sera i genitori sarebbero venuti a prenderli per i fondelli. A mezzogiorno, nonostante la forfora, Gratin divise il proprio pan grattato con Hänsia, che aveva sparso tutto il suo pezzetto di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai per la via. Ma passò mezzogiorno e passò anche la sera senza che nessuno venisse dai poveri bambini, i quali cominciavano ad avere le gambe un po' addormentate. Hänsia consolò, anzi, tentò di consolare Gratin e disse:
"Aspetta che sorga la luna: allora vedrò i germogli di albero del pane nati dalle briciole di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai che ho sparso lungo il cammino; ci mostreranno la via di casa."
Gratin scosse la testa: prima la sua, sommessamente, e poi quella del fratello, con rabbia. La luna sorse, ma quando Hänsia cercò gli alberi del pane non li trovò: i mille e mille uccellini del bosco, grossi come pterodattili, le avevano viste e le avevano beccate in flagrante. Hänsia pensava di trovare ugualmente la via di casa e si portava dietro Gratin, ma ben presto si persero nel grande bosco; camminarono tutta la notte e tutto il giorno per altri ottanta giorni filati, poi si addormentarono per la gran stanchezza. Poi camminarono ancora tutta una giornata, ma non riuscirono ad uscire dal bosco e avevano pure una fame da lupi perché da due mesi vivevano con un branco di lupi grigi che indossavano blue-jeans strappati; non avevano nient'altro da mangiare che un po' di bacche trovate svenute per terra e quello che trovavano nei ristoranti lungo il cammino.

Il centoundicesimo giorno, quand'ebbero camminato fino a mezzogiorno, giunsero a una casina fatta di pane e cotoletta alla milanese e ricoperta di focaccia unta alle cipolle, ma con normali finestre in vetro di Murano.
"Ci siederemo qui e mangeremo a sazietà," disse ad Hänsia e al resto del branco.
Gratin prese a rompere e a mangiare il vetro delle finestre. Hänsia, masticando un pezzo di focaccia alle cipolle, la guardava perplesso.
Dopo essersi tagliata per due volte la lingua con i taglienti frammenti del vetro rotto delle finestre, la piccola Gratin udì assieme al fratello una voce sottile ma inequivocabile gridare dall'interno della casetta:

Chi è quel deficiente
che mi mangia la casina,
tutta unta e sopraffina?


I bambini risposero in coro:

È l'ispettorato all'edilizia,
che si mangerà tutta la tua focaccia abusiva
od interverrà col braccio armato della giustizia!


E continuarono a mangiare come due diluviati: gratin cacciò fuori tutto un vetro di Murano rotondo da un oblò e Hänsia staccò un enorme pezzo di focaccia alle cipolle dal tetto della veneranda veranda della casa. Ma d'un tratto la porta della casa si aprì e una vecchia decrepita venne fuori piano piano piano piano piano piano. Hänsia e Gratin si spaventarono così tanto (e a lungo) che lasciarono cadere quello che avevano in mano. Ma la vecchia scosse il capo (dei bambini) e disse:
"Ah, cari, cari, costosi bambini, come siete giunti fin qui? Venite dentro con me, siete i benvenuti."
Prese entrambi i bimbi per la collottola e li condusse nella sua casetta. Fu loro servita una buona cena: latte e frittelle, mele e noci per Hänsia e carta vetrata per Gratin che dimostrò di apprezzare; poi furono preparati due bei lettini bianchi e caldi (perché cosparsi di calce viva) ed Hänsia e Gratin vi si coricarono pensando di essere in Paradiso.

Continua...

Note:
[1] Nessun animale (a parte il BCO) è stato maltrattato durante la realizzazione di questa fiaba. Per realizzare la scena del gattino morto nella vostra testa abbiamo usato la computer grafica. Il gattino bianco è vivo e sta benissimo (a meno che non sia il gatto di Schrödinger, per il quale non possiamo garantire).


Anche se il buio ci spegnerà, please stay tuned!