mercoledì 4 gennaio 2017

L'Epi-befan-ia di BCO e TATA.


Questo post viene trasmesso in differita (quella cosa che ci si procura quando si usa il difcoltello senza prestare attenzione) in quanto già preparato diversi giorni «andati» (dove non è dato saperlo)!

Forse non tutti sanno (BCO non lo sapeva!) che il termine «Befana» è la corruzione lessicale (qualunque cosa voglia dire) di «Epifania» (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia) passando attraverso (e senza pietà) «bifanìa» e «befanìa».
Ella (la Befana) è una figura folcloristica legata a doppio filo (con corda in fibra poliammidica, tipo «nylon 6») alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane (Toscana e Lazio in primis, Emilia Romagna, Marche ed Umbria in secundis) e diffusasi poi in tutta la stivaliforme penisola 'taliana. Nel resto del mondo è meno conosciuta, però.
La befana (di solito) vien di notte -con le scarpe tutte rotte- e più precisamente la notte dell'Epifania, tra il 5 e il 6 gennaio. In questa magica notte l'attempata signora entra abusivamente nelle case dei bambini e riempie le calze di quest'ultimi (anche i «Fantasmini») di dolci, caramelle, frutta secca o addirittura piccoli giuocattoli, ma solo se sono stati buoni (i bambini, non i giocattoli). Se i succitati bimbi si sono comportati male, invece, le calze (anche le «Autoreggenti») saranno riempite di carbone ardente, aglio (olio e peperoncino), capelli e forfora (perché la befana vecchia è). Nonostante l'età per qualche strano motivo la Befana non può andare in pensione.

Tornando a cosa più terra-terra, BCO è ancora KO, grazie soprattutto alla «magia del Natale» che gli ha regalato un simpatico mal di schiena, mentre le TATA continua a salutare -festosamente, com'é sua abitudine fare- il nuovo anno gettando dal balcone di casa scarpe e funghi porcini! Tutto va come al solito, insomma.

Pertanto, perciò, per tutto ciò, dunque, appunto per questo, per questo motivo, quindi, di conseguenza pubblichiamo qui di seguito una storiella generata automaticamente dal «Generatore automatico di racconti di mamma BCO» e pescata a caso (come tradizione comanda)!

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Le avventure di Zaccaria Zecca

C'era una volta Zaccaria Zecca.
Zaccaria Zecca era gentile con tutti ma aveva un difetto: mettere la scarpa destra al piede sinistro e viceversa.
Un giorno un ricco riccio (di Riccione) disse a tutti di quanto fosse strano quel suo modo di mettere la scarpa destra al piede sinistro e viceversa e Zaccaria Zecca si tappò in casa, dentro ad una damigiana.
In preda alla disperazione Zaccaria Zecca si trasferì nel regno ospitale, l'antico luogo di ricovero per pellegrini, poveri, ammalati.
Morale: tieni pulito l'ambiente, farai felice chi ti sta vicino!

Fine.

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E dato che siamo abbastanza in tema, pubblichiamo purè (di patate) la rubrica: «È molto probabile che non tutti sappiano che...»!

È molto probabile che non tutti sappiano che...

- Il fiocco di neve è meno calorico del fiocco di maiale.
- Essere figlio/a unico/a non garantisce l'inserimento nella lista delle specie rare e protette.
- Leonardo Da Vinci ha inventato le forbici perché si era stancato di giocare a "carta e sasso".
- Gli ippopotami non praticano il bungee jumping.
- La Terra gira intorno al Sole perché non riesce a trovare parcheggio.

Frase celebre del giorno:
Nessuna legge si adatta ugualmente bene a tutti.
Tito Livido

Proverbio del giorno:
Dove «men» si pensa, c'è una donna anglofona.

Anche se non registrati in una banca dati, please stay tuned!

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