Fonduta di videogiochi, disegni, fumetti, cartoni animati, vecchi computer, tanti(!) amici e la TATA.
sabato 24 settembre 2016
Hänsia e Gratin - Prima parte.
Scialve a tutti!
Per voi amanti del brivido e della febbre alta va ora in onda (celebrale) la prima parte del nuovo bellissimo («ogni scarrafone è bello a mamma soja») racconto di Mamma BCO (in tre parti, altrimenti la TATA si stanca a legere) intitolato: «Hänsia e Gratin»! Buona visio... lettu... digestione!
Hänsia e Gratin!
Rivisitazione in chiave (più o meno) comica della quasi omonima fiaba dei fratelli Grimm intitolata: «Hänsel e Gretel».
(testo originale tratto -come un dado- da internet e rimaneggiato colpevolmente da BCO)
Prima parte.
Davanti a un gran sugo di bosco[1] abitava abusivamente (e per questo lo menavano) un povero taglialegna che non aveva di che sfamarsi ma che beveva come una spugna assetata; sempre ubriaco, riusciva a Stento (Bello Stento, località del comune di Greve in Chianti in provincia di Firenze) a procurare il pane per preparare il panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai a sua moglie e i suoi due bambini: Hänsia e Gratin[2]. Giunse infine un tempo in cui il povero taglialegna non poté più né ubriacarsi di Chianti classico Bello Stento né di provvedere al panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai per la sua famiglia e non sapeva più a che santo votarsi, a parte il Sangiovese. Una sera, mentre si voltava inquieto nel vecchio letto per via delle zecche però nuove di zecca che lo mordicchiavano, la moglie, che lo stava mordicchiando pure lei per via della fame (e un po' perché era una sadica), gli disse:
"Ascolta, maritozzo mio: ieri ho chiamato la mia cara sorella Grimilde[3] e mi ha suggerito un modo gentile e simpatico di risolvere il problema del come sfamare i nostri mocciosi: domattina all'alba vincerò e poi prenderai i due marmocchi, darai a ciascuno un pezzetto di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai e con la scusa di fare un po' di trekking li condurrai lontano in mezzo al bosco, nel punto dov'è più fitto l'affitto; accenderai loro un bel fuoco di paglia e poi, amorevolmente, scapperai via a gambe levate, lasciandoli laggiù soli-soletti. Purtroppo non possiamo nutrirli più a lungo."
Rispose l'uomo, roso dal senso di colpa, dalle zecche e dalla moglie, alla moglie:
"Non posso farlo, sarebbe troppo crudele abbandonare i nostri figli nel bosco e proprio a ferragosto, quando gli affitti sono più alti: le bestie feroci li sbranerebbero in men che non si dica e cioè in un «che non si dic»! Non c'è un'altra soluzione meno crudele o mogliettina mia?"
"Sì!" rispose la moglie:
"Smetti di bere!"
L'uomo a malincuore acconsentì, costretto dalla moglie egoista, ad abbandonare i poveri bambini nel bosco.
Anche i due bambini non potevano dormire, un po' per via della fame e un po' per via che sentivano masticare rumorosamente al piano di sotto, ma soprattutto perché avevano sentito quello che la madre aveva detto al padre tra un morso e l'altro. Gratin pensò che per loro fosse finita e incominciò a piangere amaramente (e cioè ingurgitando liquore amaro come se fosse acqua fresca), ma Hänsia disse ansiosamente:
"Sta' un po' zitta Gratin! Smetti di bere e non ti crucciare che ci penserò io!" e dicendolo sembrava una po' Woody Allen ma con le convulsioni.
A quelle parole la povera Gratin prese a piangere più forte che mai, tirando a sé una bottiglia di vodka.
Guardando di sottecchi la sorella, Hänsia si alzò, si mise la giacchettina, si allacciò le scarpine, indossò il cappellino e infine aprì l'uscio da basso e sgattaiolò fuori; rientrò, si mise anche i pantaloncini e, imprecando garbatamente, ri-aprì l'uscio da basso e ri-sgattaiolò fuori.
La luna splendeva chiara ma da qualche altra parte perché là invece era nuvolo e i ciottoli bianchi rilucevano come monete nuove di zecca solo perché erano stati resi luminescenti dalla vernice fluorescente che qualche giorno prima il boscaiolo, ubriaco e camminando come un equilibrista col parkinson, aveva accidentalmente rovesciato loro sopra. Hänsia si chinò, ne ficcò nella taschina della giacchettina quanti poté farne entrare (circa quattro) e se ne tornò a casa.
"Consolati Gratin e riposa tranquilla!" disse Hänsia, sempre ansiosamente, a una botte piena e alla sorellina ubriaca; si rimise di nuovo a letto e si addormentò proprio sopra alla sorella che sapeva di scaloppina al marsala, quasi soffocandola.
Allo sputar del giorno, ancor prima che sorgesse il sole nel Madagascar, un leone sa che deve svegliarsi e correre prima della madre di Hänsia e Gratin, la quale venne (anche grazie alle arti amatorie del boscaiolo) nella cameretta delle piccole pesti e li svegliò entrambi a suon di schiaffoni:
"Alzatevi bambini, che oggi io e il babbo vogliamo andare a fare trekking nel bosco; qui c'è un pezzetto di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai per ciascuno di voi, ma siate saggi e conservatelo per i prossimi mesi."
Gratin mise sospettosa il panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai sotto il grembiule, visto che Hänsia aveva le tasche piene di pietre (ma forse era solo contento di vederla) e riusciva a malapena a stare in piedi; poi tutti quanti si incamminarono verso il bosco. Quando ebbero fatto un pezzetto di strada, posate ch'ebbero per un momento le pale, il catrame fumoso e il pietrisco, Hänsia si fermò e si volse a guardare nervosamente la loro casa nella prateria, con tanto di colonna sonora ed i titoli di testa; così fece per più e più volte (insomma, lo fece per un'addizione di volte). Il padre (visibilmente scosso perché non aveva ancora toccato una goccia d'alcol) disse:
"Hänsia che cos'è che hai da voltarti a guardare e perché ti fermi in continuazione? Su, muoviti!"
"Oh, babbo, guardo il mio gattino bianco che è sul tetto che ascolta tutto come fosse la prima volta e miagola disperatamente perché vuole dirmi addio." rispose apprensivamente il bambino.
Disse allora la madre:
"Ehi, sciocco, non è il tuo gattino ma è il primo sole che brilla sul comignolo." nonostante il cielo fosse talmente nuvoloso che pareva notte.
Hänsia però non aveva guardato il telegattino, ma aveva buttato ogni volta sulla strada uno dei sassolini fluorescenti che teneva in tasca. Va detto per amor di cronaca che il povero gattino rimase tutta la giornata da solo sul tetto a miagolare.
Quando giunsero in mezzo al bosco, proprio sopra la «s», tra «bo» e «sco», il padre disse loro:
"Ora raccogliete legna, o bimbi miei! Voglio accendere un bel fuoco perché oggi ci paga la mafia."
Hänsia e Gratin raccolsero nella grande foresta vergine rami secchi e volantini pubblicitari dei supermercati ivi abbandonati a mo' di discarica abusiva e ne fecero un gran bel mucchio. Poi accesero il fuoco e quando la fiamma si levò alta, la madre disse:
"Adesso stendetevi sopra... Ehm, accanto al fuoco e dormite, mentre noi andiamo a spaccare teste di legno nel bosco, come ai bei tempi. Aspettateci qui fino a quando non torneremo a prendervi." e se ne andò assieme al rassegnato marito, manganello alla mano, ridendo dapprima debolmente e poi via via sempre più intensamente, man mano che si allontanavano da loro.
Hänsia e Gratin rimasero accanto al fuoco fino a mezzogiorno, poi si spostarono un po' perché avevano troppo caldo. Visto che ormai era ora di pranzo, ciascuno mangiò il proprio pezzetto di panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai. Hänsia era in ansia mentre Gratin non era gratin perché fortunatamente si erano spostati dal fuoco giusto in tempo. I due infanti credevano che il padre fosse ancora nel bosco perché udivano i colpi d'una accetta che accetta. Purtroppo per loro non si trattava dell'accetta del padre ma di un ramo di un albero del lago di Como che il padre dalla fiatata etilica avea legato ad un albero e che il vento sbatteva di qua e di là come se fosse un ramo di un albero del lago di Como legato ad un albero (qui ci è venuto il mal di testa, n.d.BCO e TATA).
Così attesero fino a sera, ma il padre e la madre non tornarono e nessun altro venne a prenderli, nemmeno il loro gattino bianco (probabilmente perché ancora intrappolato sul tetto). Quando fu notte fonda Gratin incominciò a subodorare la fregatura e a piangere, ma Hänsia irrequieto come di consueto le disse:
"Aspetta soltanto un poco, affinché sorga la luna e ci porti fortuna."
E quando la luna insorse, Hänsia prese finalmente Gratin per mano a mano; i ciottoli fluorescenti brillavano come monete nuove di zucca, indicando loro il camino. Ma nonostante ciò andarono nella direzione opposta e camminarono per ottanta giorni ed ottanta notti e quando fu la mattina dell'ottantunesimo giorno giunsero finalmente alla casa paterna dopo aver fatto il giro del mondo in ottanta giorni. Il padre, sobrio fradicio, si rallegrò di quore ed anche un po' di fegato quando vide i suoi bambini sani e salvi poiché gli era veramente dispiaciuto doverli abbandonare (nonostante avesse una scusa valida per bere); la madre, più stronza, finse anch'essa di rallegrarsi, ma segretamente ne era furiosa.
Continua...
Note:
[1] «sugo di bosco» è come dire: «bastonate» o ancora: «legnate».
[2] Leggasi: «Graten» (ġratẽ′).
[3] La regina Grimilde (pochi lo sanno) è la matrigna di Biancaneve nell'omonima fiaba scritta sempre dai Grimm brothers ed è una strega cattiva (la regina, non la fiaba).
Anche da subito (se per voi va bene), please stay tuned!
mercoledì 21 settembre 2016
Aspettando l'autunno con autostima...
Scialve a tutti voi che siete qua!
Anche se tutto, assieme al proverbiale «'Bastian», porterebbe a pensare il contrario sta per arrivare l'autunno e fans e giornalisti si sono già schierati per l'occasione presso il gate dell'areoporto. A questo proposito -ma più che altro perché nuovamente non sapevamo cosa scrivere in questo inutile post- per celebrare degnamente(!) l'autunno con lardo anticipo abbiamo deciso di riportare alcune frasi celebri circa la stagione delle castagne e delle foglie morte (forse perché hanno preso troppe castagne).
“L'autunno è la primavera dell'inverno.”
Henri de Toulouse-Lautrec (scritta in estate)
“Andiamo al centro commerciale, BCO? Ci sono i saldi d'autunno!”
TATA
“Cadono le foglie, Nessuno le raccoglie.”
Ulisse (incavolato) con la ramazza in mano
“Il bello dell'autunno è che ci si riposa dal riposo estivo prima di affrontare il letargo invernale.”
BCO
“Si sta come d'autunno sui viali le foglie.”
BCO Ungaretti al centro commerciale con TATA
“L'autunno è una stagione saggia e di buoni consigli che nessuno ascolta.”
Félix-«The Cat»-Antoine Savard dopo aver visto un tombino intasato dalle foglie morte
“Ma dove ve ne andate povere pagine gialle come tante farfalle spensierate? Venite da lontano o da vicino, da un bosco o da un giardino, e non sentite la malinconia del vento freddo che vi porta via.”
Trilussato, inseguendo quel che resta d'un elenco del telefono (testo tratto tutto d'un tratto dalla poesia Foglie gialle di Trilussa)
Alla prossima!
sabato 17 settembre 2016
Il grande ritorno di Biancaneve e dei suoi 777 nani!
Scialve-a-tutti-frutti!
Siccome è da un po' che non ve la
Biancaneve e i 777 nani!
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 54 - Colesterolo, il nano tappabuchi.
Di ritorno dall'ospedale del bosco ove ha appena ritirato le sue analisi del sangue Biancaneve s'imbatte nel nano colesterolo, il quale sta appunto intasando l'arteria autostradale che sta percorrendo la dolce fanciulla. Non capendo bene se Colesterolo sia buono o cattivo Biancaneve fa di tutto per non farlo salire (in auto).
E probabilmente per abitudine ci mettiamoci pure il proverbio del giorno:
“Titti fa brodo (e Silvestro lo sa!).”
In nome di tutto ciò che è sacro in questo mondo, stay tuned!
mercoledì 14 settembre 2016
BCO a rovescio!
Oggi sono più stanco del solito e quindi a voi vi beccatevi una filastrocca di Gianni Rodari intitolata: «Le fiabe a rovescio», che ho trovato qualche tempo fa in rete, in attesa che si compia la beata speranza e BCO scriva un post degno di essere chiamato tale (e quale)!
Le fiabe a rovescio
di Gianni Rodari
C'era una volta
un povero lupacchiotto,
che portava alla nonna
la cena in un fagotto.
E in mezzo al bosco
dov'è più fosco
incappò nel terribile
Cappuccetto Rosso,
armato di trombone
come il brigante Gasparone...,
Quel che successe poi,
indovinatelo voi.
Qualche volta le favole
succedono all'incontrario
e allora è un disastro:
Biancaneve bastona sulla testa
i nani della foresta,
la Bella Addormentata non si addormenta,
il Principe sposa
una brutta sorellastra,
la matrigna tutta contenta,
e la povera Cenerentola
resta zitella e fa
la guardia alla pentola.
Per amore di inventario, stay tuned!
sabato 10 settembre 2016
Find the heart! VIC-20 game (BASIC) by BCO!
And now... The english language version of this pointless strip!
Scialve-a-tutti-belli-e-brutti!
Oggi vignetta/e (se consideriamo l'«english version») a tema visto che il post di oggi è dedicato ad un inutile (e probabilmente diseducativo) giochino scritto dal BCO durante uno dei suoi soliti attacchi d'insonnia per il BASIC del VIC-20 che simula il gioco delle tre carte sull'amichevole computer di casa Commodore!
Ecco l'inutile ma incriminante video dell'inutile ma ipnotico gioco:
...e questo è l'inutile codice:
new
10 a=65:b=83:c=65:ca=0:cb=2:cc=0:v1=7680:v2=38400:gosub 10000
20 print rnd(-time):print chr$(147)
30 gosub 5000
40 for t=1 to 1000:next
50 for n=1 to sn
60 gosub 4000
70 for t=1 to p*2:next
80 r=int(rnd(1)*3)+1
90 if r=1 then gosub 1000
100 if r=2 then gosub 2000
110 if r=3 then gosub 3000
120 next
130 gosub 4000
140 print "1 2 3"
150 input "wich one";i$
160 if i$<>"1" and i$<>"2" and i$<>"3" then goto 150
165 w=0
170 if i$="1" and a=83 then w=1
180 if i$="2" and b=83 then w=1
190 if i$="3" and c=83 then w=1
200 gosub 5000
210 if w=0 then print "you lose!"
220 if w=1 then print "you win!"
230 input "again (y/n)";r$
240 if r$="y" then run
250 if r$="n" then print "have a nice day!":end
260 goto 230
1000 s=a:a=b:b=s: s=ca:ca=cb:cb=s
1010 poke v2, 1:poke v2+1, 0:poke v2+2, 1:poke v2+3, 1:poke v2+4, 0
1015 poke v1,32:poke v1+1,102:poke v1+2,32:poke v1+3,32:poke v1+4,102
1020 for t=1 to p:next
1030 return
2000 s=b:b=c:c=s: s=cb:cb=cc:cc=s
2010 poke v2, 0:poke v2+1, 1:poke v2+2, 1:poke v2+3, 0:poke v2+4, 1
2015 poke v1,102:poke v1+1,32:poke v1+2,32:poke v1+3,102:poke v1+4,32
2020 for t=1 to p:next
2030 return
3000 s=a:a=c:c=s: s=ca:ca=cc:cc=s
3010 poke v2, 1:poke v2+1, 0:poke v2+2, 0:poke v2+3, 0:poke v2+4, 1
3020 poke v1, 32:poke v1+1,102:poke v1+2,102:poke v1+3,102:poke v1+4, 32
3030 for t=1 to int(p/3):next
3040 poke v2, 1:poke v2+1, 1:poke v2+2, 0:poke v2+3, 1:poke v2+4, 1
3050 poke v1, 32:poke v1+1, 32:poke v1+2,102:poke v1+3, 32:poke v1+4, 32
3060 for t=1 to int(p/3):next
3070 poke v2, 1:poke v2+1, 0:poke v2+2, 0:poke v2+3, 0:poke v2+4, 1
3080 poke v1, 32:poke v1+1,102:poke v1+2,102:poke v1+3,102:poke v1+4, 32
3090 for t=1 to int(p/3):next
3100 return
4000 poke v2,0:poke v2+1,1:poke v2+2,0:poke v2+3,1:poke v2+4,0
4010 poke v1,102:poke v1+1,32:poke v1+2,102:poke v1+3,32:poke v1+4,102
4020 return
5000 poke v2, ca:poke v2+1, 1:poke v2+2, cb:poke v2+3, 1:poke v2+4, cc
5010 poke v1, a:poke v1+1, 32:poke v1+2, b:poke v1+3, 32:poke v1+4, c
5020 return
10000 print chr$(147)+"find the 'S'!"
10020 l=1:input "wich level (1-3)";l$
10030 if l$<>"1" and l$<>"2" and l$<>"3" then goto 10020
10040 sn=7:p=300
10050 if l$="1" then sn=7:p=300
10060 if l$="2" then sn=12:p=150
10070 if l$="3" then sn=17:p=75
10080 print "hit a key to start!"
10090 get a$:if a$<>"" then return
10100 goto 10090
run
..se a qualcuno va di ribatterlo sulla tastiera di un vero VIC-20!
E per finire
Potete trovare tutti i programmini che ho battuto (ma per un soffio perché erano avversari in gamba) per VIC-20 su questa pagina del sito (4)Seasons o sparsi allo stato
Prima o poi farò anche un disco-raccolta con tutti i programmini, promesso (n.d.BCO)!
Il commento sonoro che sentite in sottofondo nel video è una versione pseudo-8-bit fatta-dal-BCO-con-quello-che-aveva-in-casa dell'arcinoto successo Money degli ABBA (che-alla-TATA-piacciono-assai).
Stay cheated!
(il bello è che il gioco non truffa anche se è di fatto BCO come programmatore è una truffa!)
mercoledì 7 settembre 2016
Stravolgimenti inaspettati...
Scialve a tutti!!!
Il post di oggi doveva essere diversamente utile ma a causa di cause causate anche da casualità (è questo il caso) non sto troppo bene quindi la chiudo qua per il momento! :)
Anche se non ne vale la pena, stay tuned!
sabato 3 settembre 2016
Tempo di epiloghi!
Scialve a tutti!
Eccoci di ritorno (tutti sudati e bruciacchiati perché hanno cercato di darci fuoco) dalle "vacanze" estive per concludere assieme a voi "medesimi di persona" (cit. Totò) nel migliore dei modi la nostra estate 2016,

(quo, il noto «pro» di qui!)
E voi avete passato delle belle vaccanze?
Come dice sempre il BCO: "L'importante è riposa ...zzzZZZzzzZZZzzz..."!
Stay sweaty!
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