sabato 11 aprile 2020

Le originali origini dell'uovo di Pasqua che è felice come una... Come un re.

Strip BCO e TATA del 11/04/2020 - Buona Pasqua e buona pace alla schiena del BCO!

Scialve a tutti perché è sorprendente!
Oggi pubblichiamo un lungo articolo circa l'uovo di Pasqua, per cui non aggiungiamo altro.

Le originali origini dell'uovo di Pasqua che è felice come una... Come un re.
Articolo indeterminativo misteriosamente a cura della redazione di BCOyager.

L'uovo di Pasqua è un oggetto tradizionale, di forma ovoidale, divenuto nel tempo uno dei simboli della stessa festività cristiana.

Noi pensavamo che le uova di Pasqua fossero il modo utilizzato dai Moai dell'Isola di Pasqua per riprodursi, ma dopo una piccola ricerca abbiamo scoperto che non è proprio così.

L'origine dell'uovo è ignota: ancora oggi non si sa se sia nato prima lui o la gallina.
Quello che si sa è che risale in ascensore (perché le scale sono faticose, n.d.TATA) a tempi antichissimi, molto precedenti la religione cristiana.

Nell'antichità ma ancora oggi l'uovo rappresenta la vita e la sacralità: per questo motivo li bolliamo li friggiamo o – se si rompe il tuorlo – li strapazziamo pure!

Alcune culture pagane (dedite cioè al culto del dio della musica Paganini) consideravano il cielo e la terra come due metà che unite assieme formavano un intero, cioè un intero uovo. Gli antichi Egizi ritenevano che fosse il centro dei quattro elementi: aria, terra, fuoco e guano.

La tradizione di donare uova risale secondo prove archeologiche (per imparare bene la parte hanno fatto le prove un bel po' di tempo fa) già agli antichi persiani e alle loro mogli, le antiche persiane. Gli antichi persiani con l'arrivo della primavera era soliti aprire le persiane e scambiarsi uova di gallina, lanciandosele addosso.

Altri popoli antichi come i Greci, i Cinesi e gli stessi Egizi – i quali consideravano i primi giorni di primavera come una sorta di capodanno – adottarono l'usanza di scambiarsi le uova e le figurine del calcio. Le uova erano somariamente decorate a mano (cioè decorate a mano da un somaro), anche perché in lavatrice si rompevano sempre.

Come scritto poco sopra, per gli antichi l'uovo simboleggiava la vita mentre la primavera simboleggiava la primavera ma anche la rinascita. Con l'avvento del cristianesimo, l'uovo è diventato simbolo della risurrezione e della rinascita dell'uomo e, con l'avvento del marketing, dell'uomo in camicia[cit. senza fonte e senza fonduta, cioè infonduta].

Oggi l'uovo sodo è un piatto tipico delle festività pasquali. In passato era uso conservarlo durante il digiuno della Quaresima per poi consumarlo successivamente (alla Quaresima). La tradizione greco-ortodossa e quella balcanica prevedono di cucinare l'uovo in acqua bollente e di decorarlo con il colore rosso (simbolo della passione di Cristo, della passione per il colore rosso e della passione per le scottature) durante il Giovedì Santo e di consumarlo poi a Pasqua.

L'usanza di decorare le uova risale al medioevo come regalo alla servitù, che così aveva un'altra faccenda da sbrigare. La diffusione dell'uovo come regalo pasquale ha avuto origine probabilmente in Germania, forse perché i crauti sono buoni ma dopo un po'...[cit. senza fonte ma con fontina]
In seguito ma sempre in periodo medievale sorse la tradizione di regalare uova artificiali, prodotte da galline meccaniche[cit. senza fonte né fontana], realizzate o decorate con materiali come oro, argento o medaglia di bronzo, ma questa volta per qualche oscuro motivo dette uova non furono più considerate un regalo per la servitù.

Fu Peter Carl Fabergé, dopo aver ricevuto dallo zar il compito di preparare un regalo per la zarina Maria, ad avere l'idea di inserire dentro ad un uovo di platino un uovo d'oro e dentro all'uovo d'oro due sorprese: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino Pio d'oro, inventando così l'ovetto Kinder, o meglio la tradizione di inserire una sorpresa dentro all'uovo.

Ma è l'uovo di cioccolata – che ha avuto la sua maggiore diffusione soprattutto a partire dal XX secolo (partendo da prototipi torinesi del settecento) – a vantare il maggior consumo durante il periodo pasquale. L'aggiunta al suo interno di un regalino non adatto ai bambini piccoli perché contenente piccole parti che potrebbero essere ingerite è stata probabilmente la molla che ha fatto incrementare la sua popolarità in ambito commerciale (oltre alla strategia di infilarlo a portata di bimbo negli scaffali bassi delle casse del supermercato) e tra i papà, che si divertono sempre a capire come montare le sorprese.

Fino a pochi decenni fa, la preparazione delle uova di cioccolato era pertinenza di esperti cioccolatai che facevano la figura del cioccolataio, ma in tempi più recenti l'incremento nella richiesta ha reso necessario un processo (anche penale) di tipo industriale, facendo fare ai maestri cioccolatai la figura del cioccolataio.

Ai giorni nostri, grazie alle meravigliose ed indispensabili inchieste di marketing che ti fanno uscire dalla doccia solo per rispondere inutili domande al telefono, è possibile optare per differenti tipi di cioccolata, come ad esempio quella di soia, quella aromatizzata alla frutta, quella al peperoncino, quella commestibile, quella con più latte e meno cacao, quella col “latte più[cit.], quella di plastica e tanti altri tipi, oltre ovviamente al classico cioccolato fondente al latte.

Oggi le uova sono diventate perlopiù meri contenitori di prodotti commerciali che hanno fatto passare cioccolato e decorazioni in secondo piano del centro commerciale[cit. senza fonte ma sconTATA].

Ma in alcune aree del mondo come ad esempio quelle popolate da gente di religione e di cultura ortodossa l'originale tradizione non è stata abbandonata e infatti all'uovo di cioccolata viene ancora preferito quello classico della gallina.

La tradizione italiana prevede il consumo dell'uovo di cioccolato dopo il pranzo pasquale, anche se ora la forte influenza commerciale ha fatto sì che l'uovo di cioccolata venga consumato dopo ogni pranzo preparato da dopo carnevale fino alla partenza per le ferie estive; e detto tra parentesi la stesso vale per la colazione con la colomba pucciata nel cappuccino.

Buona Pasqua ma soprattutto buona rottura di uova a tutti!

E ora...


L'annuncio pazzerello di oggi!

Frase celebre del giorno:
Che noia, che barba, che barba, che noia!
La moglie di Federico Barbarossa (citando Sandra Mondaini)

Proverbio del giorno:
Pan comune mezzo chilo, grazie.

L'amore NON è...
...essere sé stessi.

Il “pensierino del giorno” di BCO:
Mi sono reso conto di non essere più come l'uomo medio, quindi ho preso una XL.

Please, stay tuned!” del giorno:
Anche se la vita ci riserva sempre qualche straordinaria sorpresa ma non è questo il caso, please stay tuned!

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