giovedì 31 dicembre 2015

Il discorso di fine anno di BCO e TATA!


Il discorso di fine anno di BCO e TATA!

Cari 'taliani e care 'taliane, 'uonasera!
Cercherem di esser brev!
Alti e bassi si sono alternati peggio che in un'opera di Puccini, ma anche quest'anno siamo arrivati alla fine di quest'anno (il 2015, per la precisione)! Chi l'avrebbe mai detto, guardando certe facce?
Il 2015 è stato l'anno più lungo di quest'anno.
È stato un anno difficile (ha fatto i capricci tutto l'anno) ma è stato anche un anno ricco di soddisfazioni! Almeno così ci hanno detto gli esperti (esperti in fibromialgia, n.d.BCO e TATA) visto che, a dire il vero, a noi è sembrato una vera chiavica!
In questo 2015 (diffidate dagli altri falsi 2015) ci siamo finalmente lasciati la crisi alle spalle.
Ma com'è per ogni finale tribolato di rapporto abbiamo sì la crisi alle spalle ma siamo tutti piegati a 90°.
Stringendo quindi le chiappe, a noi ci chiediamoci: come sarà questo prossimo duemilaessedici? Bello o brutto? Ricco o povero? Alto o basso? Bruno o Biondo? Con gli occhi azzurri? Ma soprattutto, sarà libero o ammogliato? Così, tanto per sapere... Non si sa mai!
Quali sono i nostri più migliori propositi per l'anno nuovo? Le voci dentro alle nostre teste non ce l'anno ancora suggerito ma pensiamo, anz'ituto, di dover miliorare nelo schrivere e nela gramattica e aggiungere nuovi contenuti originali scevri da copyright, accipuffolina!
Qual'è con l'apostrofo l'angurio che facciamo a tutti voi lettori che, magari a letto, ci state leggendo, trasformandoci in «letti» pure noi? Che possiate trascorre un felice 2016 in letizia ma anche un po' a casa vostra, felici e senza affanno e senza timore di far danno!
Buon anno!
(adesso per cortesia, pensate ad un pubblico in piedi che si spella le mani a furia di applaudire, grazie)

Sinceramente,
vi ringraziamo per averci seguiti anche per quest'anno senza protestare!
Buon anno a tutti voi, dai vostri affezionati presidenti (a vita) BCO, TATA e WINSTON.
(ci sono stati parecchi brogli elettorali, però)

giovedì 24 dicembre 2015

BUON NATALE!


Da tutto lo staff de Lo zIbAlDoNe dI BcO E TaTa, e cioè da BCO e TATA (ovviamente), l'augurio che questo Natale sarebbe il più gioioso Natale di sempre, ma con il congiuntivo corretto!

And now, to all our non-italian speaking followers friends (this have no sense at all!), a rough translation...
BCO and TATA wash you a merry Christmas, but without typo!



Stay wished!

mercoledì 23 dicembre 2015

Compleanno di TATA!


Scialve a tutti!
Oggi l'onesto-duo™ BCO e TATA festeggia il compleanno di TATA!
E lo fa nel modo più brutale: torturando i propri lettori con l'ennesimo post senza senso!
Ecco perché l'aggressivo-duo™ BCO e TATA, che per l'occasione verrà ribattezzato l'aggressivo-duo™ TATO e TATA, ha deciso di pubblicare lo studio del dott. Ludwig van BCO che tenta suo malgrado di svelare con una ardita ipotesi scientifica il perché TATA non invecchia!

Grazie agli studi sulla relatività di Einstain[tirato in ballo senza alcuna autorizzazione, n.d.L.v.BCO] forse s'è intuito il perché TATA non invecchia.
In pratica la fisica all'interno della testa di BCO è paragonabile ad un sistema di stelle e pianeti in rotazione attorno ad un buco-nero-supermassiccio. De facto, Il (ribattezzato) buco-nero-supermacciccio™ di BCO, così come l'analogo corpo celeste, ingoia qualsiasi cosa: ricordi, ragionamenti, fantasie e concetti astratti. Ora, la TATA, in orbita attorno al BCO da anni, subirebbe pur contrastandola la spaventosa forza di attrazione gravitazionale del cervello-buco-nero™ di BCO (battezzato da Stephen Hauking[tirato in ballo pure lui senza alcuna autorizzazione, n.d.L.v.BCO]: «il secondo buco di BCO») e di conseguenza la forte distorsione del tessuto spazio-temporale. In breve sette minuti della vita di TATA in orbita attorno al BCO equivalgono ad una quarantina di anni «terrestri». Ecco perché è dal 1994 che TATA sembra non invecchiare mai. Ancora una volta Einstain aveva ragione!




Buon compleanno Cristina (che è il vero nome di TATA)!!!
Viva la TATA!
Viva il panino-con-la-cotoletta-che-alla-TATA-piace-assai™!
Viva il centro commer... no, quello no... però così è crudele e fra poco è Natale! Oh, va bene...
Viva il centro commerciale! Ecco sei contenta, TATA? Sono cose queste che andrebbero apprezzate! Come sarebbe a dire che sono il solito tirchio? Non sono tirchio, sono un oculato risparmiatore! No, oculato non è napoletano e non significa quello che stai pensando TATA! TATA? Dove sei andata TATA? Era tutto nella mia testa? Effettivamente potrebbe starci perché c'è un sacco di spazio (e un senso di abbandono, ma questa è un'altra storia)!

Ok, proverbio del giorno:
"L'orologio dell'amore e quello della TATA ritardano sempre."

Ci sentiamo presto per gli auguri di Natale!

Stay dragged!

sabato 19 dicembre 2015

Il cruciverba di Natale 2015 di BCO e TATA!


Scialve a tutti!
Fedeli alla tradizione inaugurata giusto l'anno scorso(?), anche quest'anno siamo orgoglioni di presentare il mitico cruciverba di Natale di BCO e TATA!
Come fu per l'illustre predecessore del 2014, il cruciverba è disponibile proprio qua:

...qua, l'avverbio di luogo!
(Clicca ferocemente qua, il noto avverbio di luogo, per visualizzare Il cruciverba di Natale 2015 di BCO e TATA)


...che è la versione in formato png pronta da stampare a (ben) 150 d.p.i!

A cosa serve il mitico cruciverba di Natale di BCO e TATA? A nulla, se non a tormentare gli invitati al cenone di Natale o come originale carta da regalo (BCO voleva scrivere «carta igienica» ma TATA lo ha fermato in tempo)!
NOTA (DO? SOL? forse, LA?): Pubblicheremo la soluzione del cruciverba nel post che posteremo appost subito dopo Natale!

E visto che siamo in tema di cose inutili, pubblichiamo quo, il noto avverbio di... di... ?!?

...quo, l'avverbio di... ?!?

...e di seguito, un'altra canzone natalizia più o meno tradizionale e in lingua inglese, seguita dalla stupenda, splendida, magnifica, incantevole, avvenente, affascinante, attraente, seducente, appariscente, notevole, vistosa, ben fatta, ben proporzionata traduzione in itagliacano scorreggiuto di BCO!

Rudolph, The Red Nosed Reindeer!
Rudolph the Red-Nosed Reindeer è una canzone natalizia scritta nel 1949 dal compositore statunitense Johnny Marks, basata sulla storia di Rudolph la renna dal naso rosso scritta da suo cognato Robert L. May.

You know Dasher and Dancer and Prancer and Vixen,
Comet and Cupid and Donner and Blitzen,
But do you recall
The most famous reindeer of all

Rudolph the Red-Nosed Reindeer
Had a very shiny nose
And if you ever saw it
You would even say it glows
All of the other reindeer
Used to laugh and call him names
They never let poor Rudolph
Join in any reindeer games

Then one foggy Christmas Eve,
Santa came to say:
«Rudolph with your nose so bright,
Won't you guide my sleigh tonight?»

Then how all the reindeer loved him,
As they shouted out with glee:
«Rudolph the red-nose Reindeer
You'll go down in history!»

Rudolph the Red-Nosed Reindeer
Had a very shiny nose
And if you ever saw it,
You would even say it glows,
And all of the other reindeer
Used to laugh and call him names,
They never let poor Rudolph
Join in any reindeer games,

Then one foggy Christmas Eve,
Santa came to say:
«Rudolph with your nose so bright,
Wont you guide my sleigh tonight?»

Then how all the reindeer loved him,
As they shouted out with glee:
«Rudolph the Red-Nosed Reindeer,
You'll go down in history!»


La traduzione in ittallianno di BCO:

Rudolph, la renna-naso comunista!

Tu conosci Scattista e Danzatrice e Scherzatrice e Volpina,
il negozio Comet e Cupido e Donner (di nome Richard) e l'Attacco Saltellante Improvviso(?),
Ma tu non richiami
La più famosa renna di tutte

Rodolfo la renna-naso comunista
Ha avuto un vero naso luccicoso
E se tu l'avessi visto mai
Tu vorresti perfino dire che fiammeggiava
Tutte le renne "diverse"
Usate a ridere e chiamare i suoi nomi
Loro mai lasciare povero Rodolfo
Unirsi in ogni gioco rennoso

Quindi una nebbiosa Natale vigilia,
Santa Clausola venne(!) a dire:
«Rodolfo col tuo naso così luminoso,
Non vorresti guidare la mia slitta questa notte?»

Quindi come tutte le renne amato lui,
Come loro urlato fuori con serie televisiva Glee:
«Rodolfo la renna rosso-naso,
Tu verrai sbattuta giù nell'album History (di M.Jackson)»

Rodolfo la renna rosso-naso
Ha avuto un vero naso infiammato
E se tu l'avessi visto mai
Tu vorresti perfino dire che si dava fuoco
Tutte le altre "diversamente renne"
Usato (sicuro) ridere e apostrofare i suoi avi,
Loro mai lasciare povero Rodolfo
Godere immensamente in ogni gioco rennoso

Quindi una nebbiosa Natale vigilia,
Babbo Natale venne(!!!) dicendo,
«Rodolfo col tuo naso così brillante,
Perché non guidi il mio bel slittone stanotte?»

Quindi come tutte le renne amato lui in vita,
Come loro urlato fuori con gaiezza:
«Rodolfo la renna rosso-naso,
Tu verrai sbattuta giù in tutta la storia!»


Proverbio del giorno:
"Guardati da quattro cose: da cavallo focoso, da uomo infido e da chi non sa contare."

Stay used!

mercoledì 16 dicembre 2015

Si parte con gli Auguri di Natale!


Scialve a tutti!
Passata la stanchezza, Il-chiacchierone-duo™ BCO e TATA è diventato pigro di colpo, più o meno come descrive il bravo Lelio Luttazzi nel noto brano Sono Tanto Pigro del 1969:
«Sono tanto pigro! Tanto! Non ho neppure un po' di volontà!» e quindi, per risparmiare energie, l'invidioso-duo™ TATA e BCO ha ben pensato di copiare del testo da un post dello scorso anno! Pertanto, ecco a voi: «...un piccolo video che ritrae in esecuzione su emulatore OpenMSX un piccolo (stupido) programma per il BASIC dell'MSX che ho scritto [BCO] per togliermi uno [piccolo] sfizio ma soprattutto per augurare a tutti Buon Natale!»



Ancora, da Sono tanto pigro: «Forse sento troppo, troppo, la forza della nostra gravità! Forse sulla Luna, forse, MAH! YAWN!»

Poi...
L'ottimo SimonPPC ci ha segnalato di averci segnalato nel suo nuovo bellissimo forum COLLEZIOMANIA  [LINK] in questa discussione: http://colleziomania.forumfree.it/?t=71823376
Ma non solo! Sempre l'ottimo SimonPPC ci ha segnalato di averci segnalato per una segnalazione su Facebook e precisamente sulla pagina «Faccialibro» di Retroedicola Videoludica [LINK] in questo post [LINK]! Lo ringraziamo ancora per l'amicizia e la disponibilità, così come ringraziamo per gli stessi motivi gli amici di Retroedicola Videoludica, in particolare Mauro Corbetta! Ricordiamo che RetroEdicola Videoludica è un progetto di recupero, restauro, archiviazione di vecchie riviste aperto a tutti, senza scopo di lucro ed è una figata!

Nel tentativo di vivacizzare un po' il post o di affossarlo completamente (fate voi) trascriviamo ora la sinossi del quarantatreesimo episodio della serie televisiva a cartoni animati realizzata in Giappone nei favolosi anni '70: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 43 - Scoiattolo, il nano dalla lunga coda di clienti appena fuori dalla sua casa.
In questo episodio Biancaneve cerca di stanare il nano siberiano Scoiattolo per farsi fare una bella pelliccia di Scoiattolo (il nano è infatti un famoso sarto) che, disperato (non è chiaro per quale motivo), fugge in auto. Lo Scoiattolo al volante, fuggendo, rompe le ghiande un po' a tutti i nani.

Ancora, da Sono tanto pigro: «So che ho sempre sonno! Sempre! Sempre mi addormento accanto a te!»

E via col proverbio del giorno:
"L'amore senza baci è pane con la mortadella."

Stay chewed!

sabato 12 dicembre 2015

Traduzioni natalizie!


Ok, sembra che Il-malinconico-duo™ BCO e TATA (o TATA e BCO, o TCO e BATA, o TATO e BCA o...) sia completamente uscito di testa! Ecco perché, prossimi alle festività Natalizie, oggi abbiamo deciso di pubblicare il testo della nota canzone natalizia Jingle bellls in lingua originale e, subito sotto, a seguire, la versione in itagliano conretto tradotta dal BCO, il quale non sa l'inglese ma sa che il fatto di non saperlo, l'inglese, è tutto quel che sa di inglese! Tutto ebbe inizio nel preciso istante in cui il BCO, nel tempo che fu, sentì la sua TATA tradurre: «Iron man» con un vivace: «Uomo ferro-da-stiro».

Ed ecco qua e il testo originale della famosa canzone Natalizia:
...qua, l'avverbio di luogo!

Jingle bells!
Famosa canzone natalizia di James Lord Pierpont (publ. 1857).

Dashing through the snow
On a one-horse open sleigh,
Over the fields we go,
Laughing all the way;
Bells on bob-tail ring,
Making spirits bright,
What fun it is to ride and sing
A sleighing song tonight.

Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!
Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!

A day or two ago,
I thought I'd take a ride,
And soon Miss Fanny Bright
Was seated by my side;
The horse was lean and lank;
Misfortune seemed his lot;
He got into a drifted bank,
And we, we got upsot.

Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!
Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!

A day or two ago,
The story I must tell
I went out on the snow
And on my back I fell;
A gent was riding by
In a one-horse open sleigh,
He laughed as there
I sprawling lie,
But quickly drove away.

Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!
Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!

Now the ground is white
Go it while you're young,
Take the girls tonight
And sing this sleighing song;
Just get a bob-tailed bay
Two-forty as his speed
Hitch him to an open sleigh
And crack! you'll take the lead.

Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!
Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way!
O what fun it is to ride In a one-horse open sleigh!


Ed ecco qui (squillino le trombe e trombeggino i campanelli) e la versione in italiano(!) tradotta dal BCO:
...qui, l'avverbio di luogo!

Campane ritornello pubblicitario.
Traduzione di BCO della nota canzone natalizia Jingle Bells di James Lord Pierpont (publ. 1857)!

Spargendo detersivo Dash attraverso la neve
Su un cavallo aperto a mo' di slitta,
Oltre i campi noi andiamo,
Sbeffeggiando tutta la strada;
Campane su un anello di cani bobtail,
Facendo spiriti luminosi,
Quanto è divertente cavalcare e cantare
Una slittosa canzone questa notte.

Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.
Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.

Un giorno o due fa,
Ho pensato di prendere una cavalcata,
E presto la signorina Ventaglina Luminosa (la cavalcata, suppongo)
Era seduta per il mio lato (anteriore);
Il cavallo era magro-magro;
Sfiga sembrava sua parecchio;
Ha ottenuto in una banca alla deriva (c'è la crisi),
E noi, noi abbiamo ottenuto una bella girata sottosopra.

le campane suonano a lutto, le campane suonano a lutto, suonano a lutto per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo morto.
le campane suonano a lutto, le campane suonano a lutto, suonano a lutto per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo morto.

Un giorno o due fa,
La soria io devo Guglielmo Tell
Sono uscito sulla neve
E sulla mia schiena sono caduto;
Un gentile stava cavalcando per
Su un cavallo aperto a mo' di slitta,
Lui ha riso di come là io giacevo stravaccato,
Ma velocemente ha guidato via ('sto bastardo!).

Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.
Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.

Ora il terreno è bianco
Vai per esso, finché tu sei giovane,
Prendi le ragazze questa notte(!)
Cantando questa slittosa canzone.
Giusto prendere una baia (su ebay) a forma di cane bobtail
Ottantotto miglia orarie è la sua velocità
Poi grattalo su una slitta aperta
Ed eroina cristallizzata! Tu potrai prendere il piombo!

Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.
Campane ritornello pubblicitario, Campane ritornello pubblicitario, ritornello pubblicitario per tutta la via.
O, che divertimento è cavalcare su un cavallo aperto a mo' di slitta.


Rigiriamo il coltello nella piaga con il proverbio del giorno:
"A caval donato non si bacia in bocca."

Stay admitted!

mercoledì 9 dicembre 2015

La pecorella, il lupo, il pastore e un tizio che passava di là per caso!


Ci sono momenti (e questo è uno di quelli, con un po' di questo e di quello) in cui avere un blog umoristico è proprio una spina nel fianco (ci avrei anche messo un bel: «un palo nel c**o!» ma a TATA non piace questa espressione folcloristica -ed in effetti non è educato- n.d.BCO) ma in qualche modo bisogna andare avanti, quindi...

L'educato-duo™ BCO e TATA (noto a Monsignor Della Casa come Il-maleducato-duo™ BCO e TATA) non è più stanco (urrà!) ma adesso è triste (cavoli... «dal padello al fornello» il passo è breve!) e perciò quello di oggi sarà un triste-post-umoristico™! Fortunatamente o sfortunatamente per voi (dipende dai punti di vista, come diceva la nota star internazionale Albert Einstein) l'educato-maleDucato-duo™ (non sappiamo guidare il furgone) BCO e TATA si erano già preparati con del materiale molto tempo fa, in un'epoca lontana; un'epoca in cui avreste potuto vedere [attenzione: SPOILER!] un gruppo di Velociraptor combattere contro un Indominus rex... e cioè lo scorso giugno!
Quindi, tristemente, divertitevi leggendo quanto segue!

La pecorella, il lupo, il pastore e un tizio che passava di là per caso!
Favola di BCO, questa volta rovinata da Esopo (che lo ha fatto per vendicarsi)!

C'era una volta un lupo che si era innamorato follemente di una pecorella.
Un giorno il lupo sorprese il pastore nell'atto di abusare sessualmente della povera pecorella. Allora il lupo, arrabbiato, si mangiò il pastore!
Morale: chi pecora si fa, lupo se lo mangia!

Chissà quante persone toglieranno l'amicizia al BCO su Facebook (e probabilmente il saluto nella vita reale) dopo aver letto questa favola... Ma bando ai pensieri tristi e parliamo di cose ancora più tristi e cioè del quarantaduesimo (ebbene sì: ne abbiamo già scritte quarantadue di queste cavolate) episodio della serie che negli anni '70 portò le lancette dell'Orologio dell'apocalisse [LINK] a soli 5 secondi dalla fine del mondo[cit. falsa come una pianta di plastica]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 42 - Coriandolo, il nano carnevalesco.
Biancaneve ha già incontrato una volta il nano Coriandolo, il nano carnevalesco. In questa puntata Biancaneve scopre che Coriandolo, il nano «d'amore» (come cantava MINA) che aiutò la fanciulla in una precedente puntata, è il fratello cinese del nano Prezzemolo ed è un astronauta. Il prossimo lancio del Coriandolo è infatti previsto per capodanno.

Proverbio del giorno:
"L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore e pertanto rimangono sempre fuori dalla porta."

Stay prayed!

lunedì 7 dicembre 2015

Ciao Emiliano.


Ciao Emiliano.
Ci ho provato, lo giuro, a scrivere qualche riga sensata in tua memoria ma proprio non ce l'ho fatta. Troppi ricordi di un'infanzia passata assieme, a giocare, disegnare, scherzare, praticamente come fratelli, con la Valentina, l'Annamaria e il caro Christian; e lo sei stato veramente, per me, un fratello.
Ci ho provato, ma proprio non riesco ad accettare che non ci sei più (e continuo a piangere, come un bambino viziato).
Non riesco proprio a scrivere chiaramente quello che mi passa ora per la testa.
Alla fine l'unica cosa che ho saputo fare è stata questa stupida vignetta (perché solo questo so fare: stupide vignette) in tuo ricordo...
Questo facevamo da ragazzini, ricordi? Stupide vignette e... Ok... E altre mille cose...
Eravamo spensierati e tu eri sempre così sorridente, energico, positivo...
E ci salutavamo con uno «Scialve!», il nostro stupido saluto, e ridevamo sempre come degli scemi!
Scusami se è stupido salutarti così ma lo sai come sono fatto (e so che lo farai, che mi perdonerai, perché sei sempre stato un amico speciale, un fratello)...
Scialve, Emiliano!
Ci incontreremo, di nuovo, ne sono sicuro...
Scialve, amico mio!

sabato 5 dicembre 2015

Il post lassativo.


La battuta di oggi, l'avrete capito, è equivalente all'aver ingerito dosi massicce di verdure, miele, legumi, frutta, birra, latte, pane nero, brodo, tamarindo e cassia (assunti sottoforma di marmellata o sciroppo), prugne secche (immerse la sera in un bicchiere d'acqua e mangiate la mattina successiva), more, uva, fichi, liquirizia, pesche, patate, kiwi, lino, avena, farro, carote, crusca, il tutto accompagnato da tanta acqua. In breve: fa cag**e! Ma è tutta salute!

Purrr(Mao!)troppo Il-laborioso-duo™ BCO e TATA è ancora affetto da stanchezza cronica (per il terzo post consecutivo! Un record!), e la cortina fumogena che qui nel laborioso nord-est chiamiamo fumo passivo nebbia contribuisce a aumentare il senso si stanchezza.
Portate pazienza! Lottiamo contro il tempo (e per la cronaca: stiamo perdendo!) ma stiamo comunque preparando qualche soprèssa sorpresa di Natale (niente di che, a dire il vero...) che vi proporremo spietatamente nei prossimi post.

Per il momento, cuccatevi l'ennesima sinossi dell'ennessimo episodio della serie anime giapponese che fu, in quegli anni di contestazioni (dovute anche a questo cartone animato), vero e proprio oggetto di culto negli anni settanta: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 41 - Pizzaiolo, il nano con le mani in pasta.
In questo episodio Biancaneve incontra il nano Pizzaiolo, il nano con le mani in pasta, assieme alla sua moglie Romana e alla loro figlioletta Margherita, che per tutta la puntata farà la capricciosa. Nel corso dell'episodio Biancaneve aiuta Pizzaiolo a ritrovare i suoi calzoni che avea smarrito nonostante, per non scrodarli in giro, avesse fatto pure un nodo alla marinara.

Proverbio del giorno:
"A mali «estremi» c'è una «m» e una «i»."

Stay begged!

mercoledì 2 dicembre 2015

Il corvo, la volpe e la mortadella.


Ebbene sì: BCO e TATA, conosciuti dai materassai di tutto il mondo come Il-pigro-duo™ BCO e TATA, sono ancora terribilmente stanchi! Con la forza della disperazione (il sig. Ermenegildo Ascanio Disperazione ci sta dando una mano) abbiamo preparato una nuova rivisitazione in chiave di sol della bellissima (lo era) favola intitolata: "Il corvo e la volpe" di Esopo.

Il corvo, la volpe e la mortadella.
Favola di BCO travestito da Esopo il quale, nonostante sia morto da più di duemilacinquecento anni, gli ha fatto causa...

Un corvo aveva rubato, da un panino-con-la-mortadella-che-alla-TATA-piace-assai™, un pezzo di mortadella-che-alla-TATA-piace-assai™ di due chili, ed era andato a posarsi su di un albero di prugne per mangiarselo (il pezzo di mortadella, non l'albero).
Lo vide la volpe e le venne voglia, in modo deliziosamente ambiguo, della mortadella del corvo.
Si fermò ai suoi piedi e cominciò a leccarglieli, adulandolo, facendo grandi lodi del suo corpo perfetto e muscoloso, della sua bellezza, della lucentezza delle sue penne, dicendo -sempre in quel modo facilmente fraintendibile- che nessuno era più adatto dì lui ad essere il re degli uccelloni(!) o un divo del cinema o ancora, magari, addirittura il concorrente di un reality show, e che lo sarebbe diventato senz'altro, se avesse avuto pure una bella voce.
Il corvo, che si ciamava Russel, volendo mostrare che neanche la voce gli mancava, si mise a gracchiare con tutte le sue forze la canzone: "Un ragazzo di strada" de I Corvi ed ovviamente, nel farlo lasciò cadere la mortadella.
La volpe si precipitò ad afferrare il tocco di mortadella e sbeffeggiò il corvo, soggiungendo:
"Mfff... fff... mumumu... fff..."!
La volpe posò quindi per un istante la mortadella a terra e sbeffeggiò il corvo, soggiungendo:
"Se, poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe altro, per avere cervello!".
"Siamo al bue che dà del «cornuto» all'asino!" pensò il corvo, un po' perplesso.
Per vendicarsi, il corvo, che di secondo nome faceva Brandon, mangiò con gran furore e in un sol colpo tutte le prugne dell'albero, ed in preda alla dissenteria fulminante cagò per ventiquattrore filate in testa alla volpe, che morì asfissiata.

τέλος!
(télos)

Morale della favola n°1: mai sottovalutare una possibile controffensiva aerea.
Morale della favola n°2: Brandon Lee era un figo.
Morale della favola n°3: se sei cornuto non dare del cornuto all'asino.
Morale della favola n°4: "Russel Crowe" si scrive: "Crowe" e non: "Crow", asino d'un BCO!
Morale della favola n°5: se sei asino non dare dell'asino all'asino.
Morale della favola n°6: se sei bue non fare la bua all'asino.
Morale della favola n°7: no, TATA, non andremo al centro commerciale solo per comprare della mortadella!

Oggi non c'è la solita sinossi della solita puntata di Biancaneve e i 777 nani!™ perché il BCO non l'ha scritta, però ci sono le Belle cornicette:

Bella cornicetta N° 25:
OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO^I^OvUo*oUvO

Bella cornicetta N° 26:
*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*U U*

Bella cornicetta N° 27:
_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_':V:'_v*v_

Bella cornicetta N° 28:
!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!Y8Y!|!

...ed il proverbio del giorno:
"L'amore è cieco, ma ha una fervida immaginazione."

Stay appreciated!

sabato 28 novembre 2015

Essere stanchi, stanca veramente!


Oggi niente post perché BCO e TATA (noti in tutto il mondo dei sogni come l'insensibile-duo™ BCO e TATA) sono stanchi. C'è solo questo video. Questo inutile, fastidioso video.
Guardatelo perché non c'è altro.



Veramente, non c'è altro! Non stiamo scherzando!
Siamo effettivamente senza energie, flosci, svogliati, come bradipi affetti da narcolessia!
O stanchi come il monte Stanco che è una cima del medio-alto Appennino bolognese!
O stanchi come la stanca rondinella peregrina di Poliziano!
O stanchi come la pila del cellulare della TATA!
O stanchi come Dorando Petri alla fine della maratona ai Giochi olimpici di Londra 1908!
O stanchi come delle tartarughe in letargo che hanno preso del valium per essere sicure di dormire!
O stanchi come la stanca man che cadde sull’eterne pagine del Manzoni!
O stanchi come una coppia di muli stanchi!
O stanchi come voi dopo aver letto tutte queste frasi su quanto siamo stanchi!

Ma forse... Bè, ci sarebbe l'episodio di Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 40 - Grappolo - il nano d'uva.
Mentre aiuta i nani Vinicolo e Vignaiolo con la vendemmia, Biancaneve provoca accidentalmente la caduta di una bomba a Grappolo. A seguito di questo increscioso incidente, viene la cefalea a Grappolo. L'arrivo del nano Embolo complica solo le cose.

E il proverbio del giorno:
"Quando a letto stanco sali, non ti togli gli stivali!"

Ma siamo troppo stanchi!

Stay tired!

mercoledì 25 novembre 2015

Incontri ravvicinati!


Se incontraste un extraterrestre, voi cosa gli direste?
Spesso capita di trovarci faccia a faccia (o faccia a qualcosa) con un essere proveniente da un altro pianeta e di non sapere come avviare una conversazione interessante. Ecco perché Il-sensibile-duo™ TATA e TATO (cioè BCO) ha preparato per voi un prontuario di utili-frasi-fatte™ (talmente stupefacenti da essere addirittura strafatte) da utilizzare durante il tipico rendez-vous con un essere di un altro mondo:

1)          Era ora, sei in ritardo!
b)          Bella astronave! Ce la giochiamo a birra e salsicce?
III)        Quanti soldi spendi in lenti a contatto?
404)        Non sapevo ci fosse una discoteca qui!
di)         Favorisca il suo permesso di soggiorno!
a)          Ti piace la musica folk?
da)         Qual è il segreto dell'acciaio?
in)         Fuoco!
con)        Pace e prosperità!
su)         Ma davvero i raggi B balenano nel buio vicino alle porte di Tannhäuser?
per)        Mi porti al centro commerciale?
tra)        KHAAAN!
fra)        Ti consiglio caldamente di cambiare barbiere!
Route 66)   Ma nonna... Che occhi grandi che hai!
Area 51)    Hai una sonda rettale in tasca o sei contento di vedermi?
Boeing 747) Perché ci mettiamo le dita nel naso?
Levi's 501) Klaatu barada nikto!
Fiat 500)   Dimmi la verità: Michael Jackson era uno di voi?
112)        Scusami per la fucilata di prima. Credevo che il tuo disco fosse un piattello!
113)        Sono pronto/a, fammi tuo!
118)        Allora, c'è un italiano, un francese e un tedesco...
F91)        Io sono tuo padre!
3,14)       Molto appropriato. Combatti come una mucca!


Seguono Belle cornicette intergalattice:

Bella cornicetta N° 21:
O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O='=O=O

Bella cornicetta N° 22:
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Bella cornicetta N° 23:
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Bella cornicetta N° 24:
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E rimanendo in tema di cose dell'altro mondo, va ora in onda (come un surfista alle prime armi) la serie che nel 1971, in Svizzera, promosse il referendum popolare per approvare la concessione del diritto di voto alle donne[cit. falsa come dire che BCO lavora]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 39 - Gruzzolo - il nano raccimolato.
Biancaneve si accorge che il nano Gruzzolo è triste perché viene sempre messo da parte dagli altri nani. La dolce fanciulla aiuta il nano a migliorare il suo look, tirando su un bel Gruzzolo.

Proverbio del giorno:
"In terra di cechi, si è nella Repubblica Ceca."

Stay started!

sabato 21 novembre 2015

Raccolta affondi?


Scialve a tutti!
Se lo fa uikipedia non vedo perché non lo può fare anche Il-collerico-duo™ BCO e TATA (noto al fisco come Il-collerico-duo™ TATA e BCO) e quindi diamo il via alla raccolta affondi di caffè con questo nuovo tormentone:

"Cari lettori de Lo Zibaldone di BCO e TATA, muovendoci a zig zag andremo dritti al punto: oggi siamo qui per chiedervi di sostenere Lo Zibaldone di BCO e TATA. Per proteggere la nostra identità segreta, non mostriamo mai messaggi pubblicitari (solo pubblicità occulta). Sopravviviamo grazie a donazioni attorno a 0€ (in media). Solo pochissimi dei nostri lettori ci sostengono, almeno verbalmente. Se tutti coloro che leggono questo annuncio donassero 2€ la nostra raccolta fondi sarebbe di 8€ circa (ma non è detto). Siamo una piccola non-profiterol (un po' perché fanno ingrassare e un po' per via della glicemia) ma dobbiamo sostenere i costi di quel pozzo-senza-fondo™ che è il BCO: pizza, panini-con-la-cotoletta™ e pannolini. Lo Zibaldone di BCO e TATA è qualcosa di speciale o diversamente normale. È come una biblioteca per soli analfabeti dove tutti libri sono stati bruciati e le ceneri mescolate assieme. Se usate Lo Zibaldone di BCO e TATA, ad esempio come carta igienica, vi chiediamovi a voi un minuto di silenzio in rispetto delle vittime, in generale. Grazie di quore! ... Se ancora non l'avete capito, vi stiamo chiedendo $oooldi!"

*** STIAMO SCHERZANDO! ***

Cioè, se vi avanzano spiccioli e vi va di farlo potete fare veramente una donazione cliccando sulla scritta «PayPal Donate» fatta a mo' di bottoncino che dovreste vedere nella colonnina subito qua sulla destra, ma BCO e TATA non stanno assolutamente raccogliendo fondi! Se volete sostenere ℓσ zιвαℓ∂σиє ∂ι в¢σ є тαтα e fare felici BCO e TATA basta che facciate sapere al mondo intero (per esempio parlandone agli amici, ai parenti, ai debitori rimettendo debiti, a cani e anche ai gatti che altrimenti sennò litigano, alle sette segrete alle quali -lo sappiamo- siete affiliati, ai funzionari governativi, agli eremiti che non hanno internet e agli animatroni dei parchi di divertimento) che il blog esiste e magari lasciarci un messaggino felice ogni tanto! Grazzzie a tutti!

E rimaniamo in tema di soldi sprecati inutilmente per parlarvi della serie che nel 1971 ha spinto il programmatore statunitense Ray Tomlinson ad inventare l'e-mail[cit. falsa come la luna fatta di formaggio]:Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 38 - Orzaiolo - il nano palpebrale.
Dopo essersi messa le lenti a contatto senza lavarsi le mani, Biancaneve fa la conoscenza del nano Orzaiolo, che però non vede di buon occhio perché le ricorda l'esuberante e scoppiettante giovane nano Foruncolo. Per risolvere il suo problema ed allontanare il fastidioso nano in modo naturale questa volta Biancaneve utilizzerà un infuso a freddo di semi di Coriandolo, il nano carnevalesco.

Le Belle cornicette di oggi!

Bella cornicetta N° 17:
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Bella cornicetta N° 18:
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Bella cornicetta N° 19:
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Bella cornicetta N° 20:
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Concludiamo questa pletora di stron balordaggini con l'impagabile (perché è gratis) proverbio del giorno:
"A caval donato non si guarda in bocca anche un po' per via dell'alito."

Stay liked!

mercoledì 18 novembre 2015

Le uova marce non vanno mai a fondo!


Scialve a tutti!
In questa non proprio santa sede il-precipitoso-duo™ BCO e TATA vogliono ricordare che, non oggi e nemmeno domani ma ieri è stato il compleanno della BCO-sister Annamaria, alla quale facciamo ancora un mondo di auguri se non altro per il fatto di avere un fratello così... Ieri, inoltre, fu pure l'anniversario della nascita della mamma di BCO, mamma Maria Teresa, che da lassù -ne siamo certi- lo guarda sempre con occhio benevolo, come era solita fare, però più perplessa (e scuotendo la testa)!

Parlando d'altro... Non è del tutto sicuro ma sembrerebbe che Il-precipitoso-duo™ TATA e BCO abbia contratto -di formazione, per il momento, ma potrebbe mutare a tempo indeterminato a breve- nuovamente il raffreddore che nelle puntate precedenti ha dato filo da torcere ai nostri beniamini! Come andrà a finire? A breve pubblicheremo il giorno delle esequie ma nel frattempo godetevi (si fa per dire) l'ennesimo consiglio utile -come una stufetta elettrica nel deserto del Sahara- della serie Consigli utili!

Le uova marce non vanno mai a fondo!
Lungimirantemente tratto (un bel po' di tempo fa) da: www.barbanera.it

Quante volte vi capita che TATA alle svendite speciali del centro commerciale compri diversi quintali di uova per poi dimenticarsi, dopo qualche anno, quali siano quelle più vecchie e quali quelle più fresche?
In aiuto al povero BCO (che altrimenti dovrà farsi una frittata di una tonnellata) viene come un pornodivo (questa era veramente tremenda) in aiuto un piccolo stratagemma che permette di controllare le uova senza doverle rompere (fatta eccezione per quelle del BCO, considerando il fatto che le uova andranno controllate una ad una).
In sostanza, si tratta di prendere un recipiente con dell’acqua fresca, e di immergervi le uova una alla volta. Se l’uovo galleggia è andato, marcio, finito. Se invece va a fondo e rimane appoggiato su un lato vuol dire che è fresco (o che è affogato... non so di preciso, n.d.BCO).

E rimanendo in tema di uova marce, vi presentiamovi avvoi la serie che il 23 dicembre 1979 presenziò quale ospite d'onore all'inaugurazione della più alta funivia in Europa, il Piccolo Cervino[cit. falsa come l'infallibile amuleto portafortuna del mago BCO]:Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 37 - Secolo - il nano del secolo.
In questo episodio Biancaneve incrocia per un breve momento un nano per la via. La fanciulla non riesce a riconoscere il nano ma le sembra che sia passato un Secolo. Ne ha la certezza quando si ricorda che il nano indossava una T-shirt del suo fratello gemello e cioè roba dell'altro Secolo.

Per chi avesse ancora un po' la forza d'animo di leggere il rimanente, dopo questa sequela ininterrotta di stron stupidaggini, pubblichiamo di seguito le Belle cornicette:

Bella cornicetta N° 13:
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Bella cornicetta N° 14:
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Bella cornicetta N° 15:
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Bella cornicetta N° 16:
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...e il sempre sottovalutato proverbio del giorno:
"In terra di ciechi, fate molta attenzione quando attraversate la strada."

Stay phoned!

E ora, trattandosi di un post "salutare", i saluti in varie lingue del bel mondo!
(tratto da http://pappapedia.pappa-mi.it)

Saluton - esperanto
¡Hola! - spagnolo (però quando ci si congeda si dice «chao» o «hasta luego»)
Cześć - polacco
Zdravo - croato
Salut! - francese
Sello! - inglese
Grüß dich! o anche Tschüs! quando si va via (e si pronuncia «ciùss») - tedesco
Hola! - catalano (e quando ci si congeda «Adéu!»)
Zdravo! - croato e sloveno
Здраво! - serbo
Γειά σου! - greco
Привет - bulgaro
Привіт - ucraino
Hej - svedese, danese e norvegese
Hei - finlandese
Salut - romeno
Hallo - olandese
Sveiki - lettone
Labas - lituano
Haloo - estone
Servus - ungherese
Kaixo - basco
Olá - portoghese
Witaj - polacco
Ahoj - cèco e slovacco
مرحبا - arabo
こんにちは - giapponese (Ohayoo)
Xin chào - vietnamita
Namasté - hindi
Привет - russo (quando si arriva, si legge «privìet»), пока (quando si va via, si legge «pakà»)
喂 - cinese (Ni hao)
שלום - ebraico
Hi - inglese americano
Aloha - hawaiano
Tēnā koe - Maori

sabato 14 novembre 2015

La fortuna della Mustang.


Scialve a tutti!
Oggi, per la serie "I racconti di Mamma BCO", l'imprudente-duo™ BCO e TATA, schedato dalla polizia internazionale con il nome de l'imprudente-duo™ TATA e BCO, hanno deciso all'unanimità di pubblicare questa cosa che dovrebbe essere una specie di riscrittura in chiave umoristica della nota favola di Esopo intitolata: La fortuna del cavallo.

La fortuna della Mustang.
Favola di Esopo adattata ai tempi moderni da un BCO ubriaco!
Il testo originale del racconto è stato tratto (in trappola) dal sito www.lefiabe.com

Un giorno una Mustang, una Giugiaro Concept dotata di motore V8 Ford da 4,6 litri a tre valvole per cilindro sovralimentato da un compressore volumetrico con intercooler, per un totale di 500 cavalli, interni con rivestimento in cavallino, carrozzeria color arancione brillante e cerchi in lega, venne incontro a un trattore Zetor Super 50 del 1960, che aveva però la marmitta forata, il carburatore ingolfato e con un carico di letame al traino, che tardò a dargli la via.
"Avrei una gran voglia di mandare fuori strada te e quel letamaio che ti porti appresso!" disse la Mustang, stizzita. Il trattore non rispose e con un colpetto di clacson chiamò testimoni tutti i passanti e due vigili urbani che pattugliavano la zona. Ma la Mustang si dileguò.

Passò qualche tempo...

La Mustang, durante una corsa clandestina, uscì di strada andando a fracassarsi contro una vecchina. Purtroppo per lei era proprio la famosa lady di ferro e, ormai ridotta a un rottame (la mustang, non la lady), fu comprata da un contadino che la mise in mezzo ad uno dei suoi campi di grano che dirvi non so, in campagna, a mo' di spaventapasseri. Appena il trattore la vide là in mezzo, tutta coperta di letame, le disse:
"Ti ricordi di me e del mio «carico», vero?", domandò:
"Bene, eccoti sepolta nella merda che prima spregiavi!".
La mustang, con nonchalance, rispose: "Sto solo facendo i fanghi ai parafanghi..." ed entrambi i mezzi scoppiarono in una risata (isterica), seguita da una buona mezz'ora di pianto disperato.

Morale n° 1: Mustang o trattore sempre nella merda si finisce.
Morale n° 2: Se Atene piange, Sparta non ride!
Morale n° 3: BCO, mi porti al centro commerciale?
Morale n° 4: Per piacere, TATA...
Morale n° 5: A leggere le favole di BCO si finisce con il mal di testa!

Ma lasciamo Mustang e trattori ai loro problemi di pelle e passiamo ad argomentare l'ennesimo episodio della saga a cartoni animati che il 6 ottobre 1979 accompagnò Papa Giovanni Paolo II a visitare gli Stati Uniti[cit. falsa come una citazione falsa]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 36 - Giocattolo - il nano realizzato in Cina.
Dopo una lunga permanenza in estremo oriente, Giocattolo torna dalla Cina, paese nel quale è riuscito a realizzarsi come imprenditore nell'industria del divertimento fai-da-te. Biancaneve trova il nano molto divertente ma, come nell'episodio precedente, i soliti due carabinieri gaipponesi fanno irruzione nel condominio dei nani ed arrestano Giocattolo con l'accusa di non essere a norma CE.

Concludiamo con l'immancabile (perché è lento a spostarsi) proverbio del giorno:
"A mali estremi estremi armadi. Non c'entra nulla ma suona bene!"

Stay offered!

mercoledì 11 novembre 2015

MSX - SCREEN 2 Kaleidoscope by BCO (BASIC)!


Scialve a tutti!
Oggi, giusto per passare il tempo (come se ne avessimo n.d.TATA), Il-prudente-duo™ BCO e TATA, prudentemente detto anche Il-prudente-duo™ TATA e BCO, hanno pubblicato un nuovo inutile video, prudentemente preregistrato questa estate (visto che non abbiamo tempo n.d.TATA)(abbiamo capito, TATA, n.d.BCO)! Il video mostra un programmino, scritto dal BCO per il BASIC dell'MSX durante una delle sue notti insonni, in esecuzione sull'emulatore OpenMSX, che crea simpatici motivi geometrici in bianco e nero accompagnati da fastidiose musichette casuali:



Carino no? Bé in effetti, no...

Pertanto, rimanendo in tema di cose inutili e schifose, a seguire nel testo riportiamo fedelmente così come ce la siamo inventata la sinossi del trentacinquesimo episodio della serie giapponese di cartoni animati che nel settembre 1979 stabilì gomito a gomito con Pietro Mennea il record del mondo nei 200 metri piani con il tempo di 19" 72[cit. falsa come un oroscopo scritto dal BCO]:Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 35 - Erbivendolo - il nano olandese.
In questa puntata Biancaneve incontra il nano Erbivendolo, il nano olandese. Biancaneve, afflitta da stipsi, chiede all'Erbivendolo una speciale tisana lassativa. A metà episodio però due Carabinieri giapponesi fanno irruzione nel condominio dei nani ed Erbivendolo viene misteriosamente arrestato per spaccio. Biancaneve nel frattempo assentatasi momentaneamente è talmente fuori che proprio non se ne accorge.

E concludiamo (per fortuna) con il proverbio del giorno:
"Il letto si chiama rosa, e lo puoi trovare nel famoso mobilificio a soli 999,99 euri!"

Stay relaxed!

sabato 7 novembre 2015

Collegamenti interessanti...


Scialve a tutti!
Nel post di oggi il-premuroso-duo™ BCO e TATA, conosciuto anche come il-premuroso-duo™ TATA e BCO, vi vogliono segnalarvi avvoi che siete qui a leggere stupefatti chiedendovi se è proprio scritto in italiano quello che state leggendo, due bellissimi siti che, se siete nostalgici come il BCO ed appassionati di collezionismo come la TATA -che colleziona borsette e scatoline- vi faranno perdere ore di sonno, tanto sono interessanti! Ma quanti "che" abbiamo ficcato nella frase precedente? Meglio non sapere... Tenete presente che oggi il BCO ci ha il solito mal di testa e che purtrippa TATA non è qui a correggere le bozze.

Il primo sito che vi presentiamo è Colleziomania, un bel forum sul collezionismo -che annovera tra i padri fondatori l'amico SimonPPC!- dove si discorre piacevolmente di collezionismo(!) di fumetti, manga, fantascienza, action figures, anime, CD, DVD, Blu-Ray. Molto bella e vivace la sezione dedicata alle news!
Per visitare il sito (e magari iscrivervi) vi basta cliccare qua, sotto:

...qua, l'avverbio di luogo!
http://colleziomania.forumfree.it/

Il secondo sito che vi presentiamo oggi è Retroedicola Videoludica, segnalatoci sempre dal buon SimonPPC. Per accedere ai contenuti del sito è necessario iscriversi ma riteniamo che ne valga la pena!
Per visitare il sito (e magari iscrivervi) vi basta cliccare qui, sotto:

...qui, l'avverbio di luogo!
http://www.retroedicola.it/
Questo invece è l'indirizzo della pagina FB dedicata al sito:
https://www.facebook.com/retroedicola

Ringraziamo di quore il buon SimonPPC per la gentile segnalazione!

Ed ora che abbiamo parlato delle cose serie, beccatevi l'ennesima sinossi che nel 1979 costrinse la Sony ad inventare e lanciare sul mercato il walkman[cit. falsa come la frutta di plastica]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 34 - Frivolo - il nano poco serio.
In questa puntata Biancaneve fa la conoscenza del nano Frivolo, il nano poco serio, ma è una conoscenza solo superficiale. Durante tutto l'episodio Frivolo, tra una barzelletta e l'altra, racconta ripetutamente alla principessina di quando, il giorno prima, gli si era spezzata un'unghia. Biancaneve, esasperata, gli spezza anche tutte le altre.

Ed ora che abbiamo parlato di cose frivole, beccatevi le Belle cornicette di questa settimana:

Bella cornicetta N° 13:
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Bella cornicetta N° 14:
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Bella cornicetta N° 15:
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Bella cornicetta N° 16:
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Ed ora che abbiamo cornicettato con le Belle cornicette, beccate... sì insomma c'è anche il proverbio del giorno:
"A Mali estremi ci sono: a nord l'Algeria, ad est il Niger, a sud il Burkina Faso e la Costa d'Avorio, a sud-ovest la Guinea e ad ovest il Senegal e la Mauritania."

Stay retired!

PS- Quasi ci scordavamo (ve l'abbiamo detto che il BCO ha il mal di testa)... Auguri di buon compleanno al Jeff, a.k.a. Daniele, coraggioso marito di TYN, a.k.a. Valentina, coraggiosa sorella di suo fratello e cioè del BCO!

mercoledì 4 novembre 2015

La cipolla là!Crimogena!


Scialve a tutti!
Oggi lo-zelante-duo™ BCO e TATA, il quale somiglia come una goccia d'acqua a lo-zelante-duo™ TATA e BCO, pubblica un nuovo articolo sulla cipolla! Ebbene sì: non c'è venuta una sola idea decente per il post di oggi (e come di consueto abbiamo riparato in corner con quello che avevamo di pronto)!...

La cipolla là!Crimogena!
Insensatamente tratto da: www.barbanera.it

Grossi lacrimoni, sempre più rapidi, scivolano giù sulle nostre paffute guanciotte: o ci stanno prendendo a schiaffi, o stiamo affettando le cipolle. Se stiamo partecipando ad un reality show di quelli sulla cucina competitiva potrebbe essere che stiamo sperimentando entrambe le cose contemporaneamente. Eppure, basta un piccolo accorgimento, e potremo finalmente affettare tonnellate di cipolle con il sorriso sulle labbra (prima di svenire per le esalazioni). Prima di tagliare l'amataodiata cipolla, immergiamola (assieme allo chef che sta giudicando in malafede il nostro piatto) per qualche istante nell’acqua bollente, e poi successivamente in acqua fredda. In alternativa è possibile sbucciare le nostre cipolle (qui i doppisensi si sprecano) tenendole in apnea sotto il rubinetto (ma lo sconsigliamo perché, almeno secondo noi, si spreca un casinò di acqua così, n.d.BCO e TATA assieme).

Se d'ora in poi le cipolle non vi faranno più piangere, lo stesso non si può purtroppo dire della serie che nel 1979, assieme a Philips e Sony, ha inventato il compact disc (CD)[cit. falsa come l'affermare che la Terra è piatta]: Biancaneve e i 777 nani!™

Biancaneve e i 777 nani!™
(dalla versione giapponese a puntate degli anni '70)
Episodio 33 - Foruncolo - il nano adolescente.
In questa puntata Biancaneve è ossesionata da Foruncolo, il nano adolescente che -nel tentativo di sfogare la sua frustrazione adolescenziale- le sbuca sempre in faccia, qualsiasi cosa faccia (il che non fa una piega). Alla fine sarà solo grazie all'apporto del nano Cetriolo e della sua speciale crema casalinga che Biancaneve riuscirà a calmare l'esuberanza scoppiettante del Foruncolo.

Ed infine, il proverbio del giorno:
"Fare l'amore fa bene all'amore ma un po' meno alla schiena."

Stay questioned!

sabato 31 ottobre 2015

Speciale Halloween!


Scialve a tutti!
Per chi se lo stesse chiedendo, in pratica il BCO avrebbe ereditato la testa della centauro e il corpo del minotauro e il cervello da... bé, nessuno è perfetto!
Infatti non sempre la vita va come vorremmo:



Lo sappiamo, la battuta è orribile ma del resto è quasi la notte di Halloween!
A proposito: buon Halloween a tutti (ed occhio al diabete! Altra battuta orribile! BWAHAHAHA)!

E siccome al peggio non c'è limite, beccatevi questa seconda vignetta:



Ed ora una favola dell'orrore!
Il sig. Astolfo era perseguitato da un mostro orribile! Appariva in continuazione!
Ma col passare dei giorni, il sig. Astolfo si rese conto che l'orrendo mostro si palesava solo in determinate circostanze! Decise allora di far sparire tutti gli specchi dalla casa. Da quel momento in poi il mostro non apparve più!
Morale: lavarsi, pettinarsi e farsi la barba non sono proprio un optional.

Concludiamo in bellezza(?) con le belle cornicette ASCII!

Bella cornicetta N° 9:
I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I'''I

Bella cornicetta N° 10:
Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y^v^Y=Y

Bella cornicetta N° 11:
^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^vTv^

Bella cornicetta N° 12:
O ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO ' OMoMO

...e con il proverbio del giorno:
"Dove men si pensa, si pensa solo un po'!"

Stay adopted!

Boo!

mercoledì 28 ottobre 2015

La Scoregina delle nevi.


Scialve a tutti!
Era un po' che il-solerte-duo™ BCO e TATA, meglio conosciuti come il-solerte-duo™ TATA e BCO (che poi è la stessa cosa), non pubblicava un bel racconto di Mamma BCO.
Per essere precisi, era un po' che il-solerte-duo™ BCO e TATA, meglio conosciuti come il-solerte-duo™ TATA e BCO (che poi è la stessa cosa), non pubblicava un bel racconto di Mamma BCO.
Ed ecco perché il-solerte-duo™ BCO e TATA, meglio conosciuti come il-solerte-duo™ TATA e BCO (che poi è la stessa cosa), ha seciso di pubblicare una bella fiaba di Mamma BCO!
La fiaba di oggi si intitola L'amore è il miglior antigelo del mondo, meglio nota come La Scoregina delle nevi.

La Scoregina delle nevi.
Riduzione un po' così (è proprio ridotta male) di BCO e TATA di una bellissima fiaba (anche se piuttosto lunghetta) di H. C. Andersen.
Il testo dal quale siamo partiti è stato attratto con l'inganno da: http://www.letturegiovani.it/andersen/regina_delle_nevi.htm

Tanto, tanto, ma tempo fa, in una galassia lontana lontana, c'erano un bel bambino chiamato Kayak, per via di quella strana protuberanza incurvata a mo' di banana che si palesava nei suoi pantaloni, e una bambina in verità molto brutta chiamata Gerda perché -fotuna sua- l'impiegato all'anagrafe quella volta s'era sbagliato nel trascrivere la "M". I due ragazzi, uno bello rosa, l'altra un po' più abbronzata, vivevano Porta a Porta, assieme a Bruno Vespa, e si volevano molto bene. Più o meno.
Fra le due case c'era un piccolo giardino di circa cinquanta ettari nel quale i due fanciulli erano soliti dibattere di vestiti, piumini, borse, rossetti, sciarpe e berretti di lana, ciglia finte e altri accessori alla moda, per tutta l'estate, tra i bellissimi fiori colorati e le verzure dell'orto. Il fiore preferito di Gerda era lo zucchino (Gerda non capiva molto di fiori) e lei aveva perfino inventato una (noiosa) poesia dedicata al Kayak e allo zucchino:
«Come il concime sta sullo zucchino, Gerda al Kayak starà sempre vicino!».
Durante l'inverno, sedevano bolliti dentro alla stufa ad ascoltare le storie che la nonna di Kayak narrava di quando era al militare e coi suoi compagni di caserma parlava della perfida Scoregina delle Nevi:
«Vola, si tuffa dalle stelle giù in picchiata (se sei il nemico, trema è già finita), avvolta nella grandine e ricopre i campi di neve. Paralizza i fiori minacciandoli con una pistola e con la stessa "fredda" i fiumi. Il suo quore (la povera vecchina era analfabeta) è di plastica per via di un trapianto finito male e vorrebbe che anche quello degli altri fosse sotto ghiaccio come il suo. Inoltre soffre di areofagia, da cui l'appelativo di "Scoregina"...».
Una sera, mentre la nonna parlava, parlava e parlava come di consueto senza che nessuno l'ascoltasse, il vento fischiava "yankee doodle" intorno alla casa e una finestra a caso si aprì rivelando al mondo i suoi sentimenti. Una folata di chicchi ricchi di grandine grossi come palloni da rugby colpì Kayak al viso, tramortendolo e una scheggia di ghiaccio gli entrò giusta giusta in un occhio e gli arrivò giù e giù fino al cu... al cuore.
Appena ripresi i sensi, lì per lì (cioè "lì" al quadrato) Kayak dette un grido di dolore, tanto forte che lo registrarono pure i sismografi di Sidney. Ma pochi momenti dopo stava ridendo (istericamente) di nuovo. E Gerda, che era abituata alle stranezze del suo superdotato amico, non ci pensò più.
Il giorno dopo, Kayak stava andando a giocare nella piazza del paese con gli altri ragazzi a chi ce l'ha più lungo. Lo slittino, s'intende.
«Posso venire anch'io?» gli chiese Gerda, ambiguamente. Ma Kayak si rivoltò con uno scatto e brandendo minaccioso la sua macchinetta Polaroid ancora puntata verso la ragazza, disse:
«No davvero! Sei solo una stupida ragazzina di Gerda!»
Gerda rimase molto ferita da queste parole e pure alle mani, che si erano tagliate con i denti di Kayak quando lo aveva pestato a sangue per rappresaglia (il tipico "morso del pugile"). Ma come poteva sapere che la scheggia penetrata nel cu... cuore(!) di Kayak glielo aveva reso duro come il ghiaccio? Il cuore, s'intende.
Uno dei giuochi favoriti dai ragazzi era quello di agganciare i propri slittini ai SUV dei contadini e farsi così trascinare sulla neve. Ma quel giorno, sulla piazza, c'era una grossa slitta rossa, carica di doni e del suo corpulento conducente: una figura ammantata di rosso e dalla folta barba bianca.
«Questo è meglio dei SUV dei contadini», pensò Kayak e agganciò la sua parte anteriore (dello slittino modello "overboard", s'intende) al posteriore della slitta bianca (s'intende).
La slitta si mosse, sempre più veloce finché, raggiunte le ottantotto miglia orarie, Kayak cominciò a spaventarsi delle luci lampeggianti che lo avvolgevano e della scia di fuoco che cominciavano a lasciarsi alle spalle. Voleva sganciarsi, ma l'eccitazione era tale che non riusciva a manovrare la sua parte anteriore. Correvano sempre più lontano, oltre i confini del paese, volando nel vento e cantando:
«la lontananza sai, è come il vento...»[Modugno, 1970]!
«Doc! Doc!» gridava Kayak, ma nessuno lo sentiva. Filarono via per ore, poi all'improvviso la slitta si fermò e Kayak, per inerzia, sbattè 'a capa contro di essa tanto forte che i concittadini dell'ormai distante paese credevano che l'orologio in piazza avesse battuto la mezza. Il conducente si alzò in piedi. La figura che si levò era tutt'altro che corpulenta, in realtà. Era una donna alta e sottile, con folti baffi neri e vestita tutta di neve e oro e con un vezzoso mantello porpora, bordato d'ermellino. Kayak lo riconobbe subito: era Freddy Mercury! Poi osservò un po' meglio e la riconobbe (non proprio subito, quindi): era la Scoregina delle Nevi! La Scoregina mise Kayak sulla slitta, nel portasci vicino a lei, e lo avviluppò tutto nel suo mantello, soffocandolo.
«Tu hai freddo», disse e lo baciò in fronte, con la lingua.
Il suo bacio era come il rock che ti morde col suo swing, oltre ad essere freddo come il ghiaccio, ma lui -stranamente- non sentì più freddo. Alla seconda leccata, però, si sentì più come un ghiacciolo.
La guardava e pensava che nessuna al mondo fosse più bella della Scoregina delle Nevi (evidentemente i gas intestinali che circolavano di dentro al mantello cominciavano a sortire il loro tragico effetto).
Era stata proprio lei, la Scoregina, a mandare il vento(sic!) al grido di: «Io sono il vento, sono la furia che passa e che porta con sé!»[Arturo Testa, secondo al Festival di Sanremo del 1959] che aveva fatto entrare il ghiacciolo al tamarindo nel cu...ore di Kayak, che ora era un blocco di ghiaccio alla menta ma soprattutto aveva due emorroidi gonfie così. Kayak aveva già dimenticato Gerda, la nonna, la minestra sul fuoco, il codice bancomant, alcune cambiali in scadenza e le chiavi di casa. Ma non ne fu particolarmente turbato, anzi...
Gerda pianse amaramente quando Kayak non tornò a casa. Anche perché lo sapeva solo lui, il codice del bancomat. Tutti dicevano che era sicuramente morto, sepolto chissà dove nella neve. E, da bravi contadini, tutti si chiedevano se la primavera successiva sarebbe magari spuntato qualcosa.
Gerda aspettò tutto l'inverno in piedi sulla porta, senza mangiare né bere, ma Kayak non tornò. Alla fine, arrivò la primavera e Gerda -esausta- ricevette in dono (da chi non si sa) un paio di scarpette grosse. Se le mise e andò faticosamente fino al fiume. Kayak, tenendo fede al suo nome, amava infatti pagaiare tra le onde del grande fiume.
«Avete visto il mio amico Kayak?» chiese alle onde. «No!» risposero le onde: «È un pezzo che non andiamo al cinema!».
Chiarito il malinteso, Gerda riformulò la domanda e aggiunse: «Vi darò le mie scarpette grosse se mi dite dov'è.»
Le onde annuirono con le loro creste spumeggianti. Gerda, chiedendosi in quale modo delle onde potessero annuire, montò su una piccola barca fatta di pongo attraccata fra le canne (illegali!), e lanciò le scarpe nell'acqua più lontano che poté, centrando in pieno un brutto anatroppolo che andò a fondo, assieme alle vistose calzature, al grido di «Glug! Glug! Glug!».
In quel mentre, la barca di pongo si allontanò dalla riva e cominciò a correre lungo il fiume. Gerda, come Kayak, tenendo fede al suo nome se la fece letteralmente sotto, ma non osava saltar giù (qualche passante avrebbe potuto accorgersi del malfatto).
«Forse la barca mi porterà da Kayak», pensò. E pensando all'involontario gioco di parole, si mise a ridere per non piangere.
La barca di pongo trascinò Gerda giù lungo il fiume, fino a una casetta di marzapane, col tetto fatto di biscotti, attorniata da alcuni ciliegi caramellati e, poco più in là, da una latrina di cioccolata.
Una strana vecchia signora, di nome Manolo, dalla pelle verde, vestita come Lady Gaga e con un gran cappello in testa, uscì dalla casetta e con il suo lungo... bastone ricurvo agganciò la barchetta e la tirò in secco.
«Povera bambina.», disse a Gerda e dopo averla guardata bene, ribadì: «Povera bambina!», questa volta scuotendo enfaticamente la testa.
«Come mai stavi navigando raminga sul pongo tutta sola per il mondo?».
Gerda raccontò la sua storia alla vecchia signora che si addormentò. Quando, dopo circa tre giorni, la vecchia signora si ridestò, probabilmente per la fame, Gerda le chiese se per caso avesse visto Kayak.
«Ancora non l'ho visto, cara, ma sono sicura, sulla base della tua descrizione, che verrà molto presto.» rispose ambiguamente la vecchiaccia; la portò in casa e le offrì delle ciliege caramellate ed una mousse di cioccolata. E mentre Gerda osservava quella mousse con sospetto, la vecchia signora le pettinava i capelli in modo da nascondere, almeno in parte, l'orrenda faccia della bimba.
Ora, dovete sapere che in verità la vecchia signora era una maga conosciuta ai più come Lady Maga, che si sentiva molto sola, e perciò desiderava tenere Gerda con se, visto che la piccola somigliava come una goccia d'acqua a un carlino. E con il suo pettine magico aveva cancellato tutti in nodi che erano venuti al pettine, l'alopecia della bimba e infine i suoi ricordi, perfino quello -veramente grosso- di Kayak!
I giorni passavano e Gerda giocava nel giardino dei ciliegi, abbaiando ai gatti e ai porcospini. Ma, una mattina di sole, mentre girellava tra i fiori del giardino, vide un cespuglio pieno di zucchini. Istintivamente, Gerda baciò gli zucchini con trasporto e stranamente si ricordò immediatamente di Kayak.
«Sono rimasta qui troppo a lungo!» gridò, e la sua faccia disturbò una grossa cornacchia nera che gracchiò:
«Ma che cra?!?... Che succede ragazzina?».
«Devo trovare il mio amico Kayak. L'hai forse visto?».
«No!» rispose la cornacchia: «È un pezzo che non vado al cinema!».
E di nuovo Gerda dovette palesare.
«Un ragazzo è passato di qui la settimana scorsa. Ha fatto innamorare di sé una principessa e ora è principesso anche lui. Vivono in un bel palazzo non lontano da qui.» disse la cornacchia.
«Oh, sarei proprio felice per Kayak se fosse diventato un principesso», rise Gerda, digrignando i denti e con lo sguardo omicida:
«Puoi mostrarmi la strada per raggiungerlo?».
E la cornacchia, terrorizzata, accompagnò Gerda fino al palazzo. Poi si appollaiò sulla sua spalla e insieme salirono su una lunga scala buia, arrivando trafelati nella camera del principe.
Gerda, che sembrava Brandon Lee ne Il corvo -però dopo l'incidente- guardò il principe addormentato e scoppiò in lacrime:
«Ma non è Kayak! Dovrò continuare a cercarlo e sono così stanca!»
Il suo pianto svegliò il giovane principesso, che si chiamava Werther, e la giovane principessa, che si chiamava Italia, i quali ebbero quasi un infarto alla vista di una fanciulla sudata, spettinata e con la faccia da carlino, in lacrime, ai piedi del loro letto e con una cornacchia sulla spalla, per di più. Ma, defibrillatore alla mano, il dolorante giovane Werther e la giovine Italia in qualche modo si ripresero e, ascoltata ch'ebbero la sua storia, scossero la testa in coro. Molto comprensivi, i giovani principessi schiaffeggiarono Gerda con un ferro da stiro; poi, mossi da pietà decisero di darle una mano, anzi due, e la schiaffeggiarono nuovamente. Effettivamente con la faccia gonfia come una mongolfiera la piccola Gerda faceva un po' meno impressione.
«Ti darò il mio vestito più bello per rallegrarti» disse la principessa nel disperato tentativo di migliorare almeno un po' il look della bambina.
«E io ti darò il mio cocchio d'oro» disse con un fortunato refuso il principe, «così potrai viaggiare più velocemente e trovare al più presto il tuo amico.».
Con la carrozza a forma di cozza (altro refuso) del principe, Gerda, anziché infilare una comoda autostrada come buonsenso detterebbe, si avventurò invece in una cupa foresta, ma la vettura dorata riluceva troppo fra gli alberi e dei banditi la videro.
«È un cocchio, cozza! Una cocchio!» dissero in coro.
E poi, guardando meglio, gridarono:
«È un cocchio d'oro, cozza! Oro!».
E poi, guardando ancora meglio, gridarono:
«Ma perché cocchio c'è un cane alla guida?».
E, con dieci decimi di vista, al primo crocicchio la circondarono.
I due ladroni, uno alla destra e uno alla sinistra del crocicchio, tirarono giù Gerda dalla carrozza e la portarono nel loro covo di pirati (avevano le idee un po' confuse). Sulla soglia c'era una bambina dagli occhi neri che era la figlia del capo dei banditi.
Quando si resero conto che Gerda non era una ricca principessa e che non c'era niente da rubarle, decisero giustamente di ucciderla.
«Oh no, non lo fate!» gridò la figlia del bandito.
«Giocherà con me e io potrò indossare i suoi bei vestiti!» e aggiunse:
«Ho sempre desiderato avere un cane!».
Il capo dei banditi si sopraccigliò:
«Va bene, ma la terrò sotto chiave perché non scappi e non denunci il nostro nascondiglio.» e la mise sotto una enorme chiave di ottone, pesante molti chili.
Quella sera Gerda raccontò alla sua nuova amica la storia di Kayak. Mentre parlava, le colombe che stavano appollaiate sulle travi e una vecchia renna, sentirono tutto, perché non erano sorde.
Dopo un po' una delle colombe disse:
«Cuu, cuu!» e cagò in testa a Gerda.
Dopo un'altro po', l'altra colomba disse:
«Visto noi abbiamo il piccolo Kayak, perché orbe non siamo. Era sulla slitta della Scoregina delle Nevi e verso la Lapponia andava, ajooo.». E dissero così perché erano sarde.
«È vero», disse la renna cagando anche lei in testa a Gerda:
«Io ci sono nata in Lapponia, dove tutto scintilla di neve e di ghiaccio e la Scoregina ha il suo palazzo estivo e la sua fabbrica di giocattoili.».
«Devo andarci subito!» esclamò Gerda:
«Ora capisco perché Kayak è stato così duro quel giorno. Il suo apparato era già di ghiaccio.»
I ladroni che, loro malgrado, avevano anch'essi ascoltato la storia soporifera della bimba, giustamente dormivano; la figlia del capo scivolò furtivamente vicino al padre che russava sopraccigliato e gli rubò la chiave della porta (e una cinquantina di euro).
«Porta Gerda in Lapponia» disse alla renna:
«E aiutala a ritrovare Kayak.».
La renna era felicissima di tornare a casa sua e corse via per brughiere e paludi. Poi tornò indietro a prendere Gerda che, per via dell'eccitazione, avea dimenticato al nascondiglio dei banditi. Viaggiarono per diversi giorni e infine arrivarono nella gelida Lapponia. Faceva un freddo porco e dappertutto c'era ghiaccio, neve e immondizia lasciata da maleducati turisti.
«Guarda laggiù!» gridò Gerda. In lontananza, il palazzo estivo della Scoregina delle Nevi scintillava come una cascata di diamanti (donati dalla Russia con amore), mentre nuvole di gas ionizzate creavano meravigliose aurore polari.
Intanto, nel Palazzo, la Scoregina aveva fatto di Kayak il suo schiavo. Era una donna fredda, dispettosa e di nobili gas e lo costringeva a lucidare continuamente i grandi pavimenti gelati delle camere del palazzo al grido di: «Questo amore è una camera a gas!».
Kayak avrebbe pianto, se non fosse stato così maledettamente impegnato a trattenere il respiro. Poi un giorno la Scoregina delle Nevi dette a Kayak dei ghiaccioli all'amarena e gli disse:
«Se con questi riesci a formare la parola ETERNITÀ, può anche darsi che ti lasci libero.».
Poi volò via, gettosostentata.
Kayak, riamsto solo, perplesso, con lo sguardo assente e con i ghiaccioli all'amarena in mano sembrava il retro di una vecchia FIAT 500 pronta per la demolizione. Le sue mani erano livide dal gelo e anche un poco sozze a dire il vero, ma lui non sentiva freddo. Anzi, non sentiva proprio nulla, perché era mezzo svenuto per via della scia di puzza che aveva lasciata la Scoregina delle Nevi. Ripresosi alla bell'e meglio, stava ancora tentando di formare la parola ETERNITÀ con quei due Calippo, quando Gerda trovò la strada che conduceva al palazzo e alla grande sala ghiacciata.
«Kaiaaaaaaaaaak...» gridò mentre scivolava via sul pavimento, che era ghiacciato. Poi, dopo aver battuto 'a capa su una grande colonna di ghiaccio, ritrovato ch'ebbe un certo equilibrio raggiunse il Kayak. I concittadini del loro distante paese, nel frattempo, non capivano più che ora fosse.
«Kayak, finalmente ti ho trovato!» e, scambiandolo per GIG robot d'acciao, gli gettò le braccia al collo. Ma Kayak rimase impassibile.
«Chi sei? Che ci fai qui? Cosa vuoi da me? Qual è la superficie dell'Isola di Capraia? Vattene e non mi toccare.»
Ma Gerda non lo cagò di striscio. Malgrado gli sguardi ostili e nonostante fosse rimasta senza braccia continuò a stringerlo al collo piangendo lacrime di gioia. E mentre piangeva, le sue lacrime calde caddero negli affetti del Kayak... e sciolsero il ghiaccio del suo cu... cuore!
Kayak si ricordò subito di lei:
«Ma... Questa faccia di Gerda... Sei tu! Gerda!» disse cianotico in volto e con un filo di voce per via della Gerda che lo stava strangolando da ormai dieci minuti buoni. Finalmente Kayak rideva, istericamente, com'era solito fare.
Si abbracciarono e si baciarono e danzarono di gioia. Anche i pezzettini di ghiaccio danzavano e composero da soli la parola ETERNITÀ sul pavimento.
«Che culo!» gridò Kayak:
«Ora sono libero! La Scoregina delle Nevi non ha più potere su di me. Il fondo del mio cu...ore è di nuovo mio!»
Gerda guidò il Kayak (il suo amico, s'intende) dove la renna stava aspettando da ore con il motore acceso. In groppa a Gerda, la renna e Kayak fecero quindi il viaggio di ritorno. Giunsero infine nella città, dove ritrovarono le loro famiglie, i loro amici, i loro animali, le loro riviste di moda e i loro amati zucchini. Ma delle chiavi di casa nessuno, purtroppo, seppe dire dove fossero finite.
Ma ormai non erano più dei bambini: erano grandi. Gerda, grazie alla magia della pubertà, era diventata -finalmente- una graziosa fanciulla isterica e Kayak, grazie alla magia di Gerda, era diventato un po' "più grande" anche lui.
Ora non erano più solo amici: s'innamorarono, si sposarono poco tempo dopo e, pagata ch'ebbero la mora sulla cambiale scaduta, vissero finalmente felici e contenti, ricordando sempre gli amici che li avevano aiutati durante la loro grande avventura e chiedendosi di tanto in tanto quale fosse la superficie dell'Isola di Capraia.
E la Scoregina delle nevi?
Fu trovata morta, un po' dappertutto, uccisa da una esplosione di gas metano da lei stessa provocata dopo aver mangiato i fagioli piccanti alla John Wayne.

"Larga la foglia, stretta la via, ascolta il mio consiglio, in allegria: se hai meteorismo, la cosa è certa, non mangiare fagioli o finisce di Gerda!".

FIN.

In attesa dello speciale post di Halloween di sabato prossimo (sempre se ce la facciamo), concludiamo in bellezza (si fa per dire) con il proverbio del giorno:
"Chi s'accapiglia si tira i capelli."

Stay changed!